Molly’s Game: la storia vera di Molly Bloom, fra poker e celebrità
Sul grande schermo il suo volto coincide con quello di Jessica Chastain; nella realtà Molly Bloom è una donna che ha davvero rischiato tutto, cadendo rovinosamente in basso per poi rialzarsi. La sua vera storia coincide con quella del film?
È finalmente arrivato nelle sale italiane Molly’s Game (recensione), film scritto e diretto da Aaron Sorkin sulla vita dell’ex organizzatrice di partite di poker milionarie Molly Bloom, interpretata da Jessica Chastain. Una vita fatta di salite e precipitose cadute, che ha portato la donna a confrontarsi con grandi celebrità ma anche ad avere grossi guai con la legge e con la malavita. Con un simile materiale di partenza, messo nero su bianco dalla stessa Bloom nella sua autobiografia Molly’s Game: The True Story of the 26-Year-Old Woman Behind the Most Exclusive, High-Stakes Underground Poker Game in the World, uno sceneggiatore di esperienza e qualità come Sorkin ha così avuto terreno fertile su cui modellare il suo primo film da regista, apportando dove necessario alcune piccole ma efficaci modifiche, di cui parleremo nel prosieguo dell’articolo.
Molly’s Game: la difficile carriera nello sci di Molly
I primi minuti di Molly’s Game ci presentano la fase iniziale della vita di Molly Bloom, incentrata sulla sua attività di sciatrice. Come mostrato nel film, la protagonista durante la sua adolescenza ha realmente subito un intervento alla schiena serio al punto da metterne a rischio la prosecuzione dell’attività agonistica, ma nonostante tutto è arrivata fino alla nazionale statunitense. La brutale caduta messa in scena da Sorkin, che nella pellicola mette bruscamente fine alla carriera di Molly, è invece una drammatizzazione di un evento che in realtà ha solamente contribuito al desiderio della donna di prendere un’altra strada, nonostante l’insistenza e la severità del padre (interpretato nel film da Kevin Costner).
Nel 2003 Molly ha quindi ricominciato da Los Angeles con una lunga serie di lavoretti con cui sbarcare il lunario, fra cui la cameriera in un cocktail bar. La svolta della sua vita è sicuramente rappresentata dall’incontro con Darin Feinstein, uno dei proprietari del nightclub The Viper Room, all’interno del quale si tenevano partite di poker clandestine fra celebrità della città. L’uomo ha ingaggiato Molly come sua assistente nella gestione delle partite, permettendole, nonostante il suo scontroso atteggiamento, di entrare in questo esclusivo giro e di cominciare a guadagnare somme importanti grazie alle generose mance lasciate dai VIP. Molly’s Game mette in scena questa fase della vita di Molly in modo abbastanza fedele, modificando il nome di Feinstein con il personaggio di Dean Keith (interpretato da Jeremy Strong) e quello del locale in The Cobra Lounge.
Chi è il vero Giocatore X di Molly’s Game?
Molly’s Game dedica ampio risalto al legame che si instaura fra Molly e un attore hollywoodiano interpretato da Michael Cera, descritto come uno squalo in cerca di polli da spennare e chiamato genericamente Giocatore X. Basandoci sul libro della stessa Bloom e sulla particolare gestualità di Cera, sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che l’abile giocatore messo in scena nel film corrisponda al celebre attore Tobey Maguire, fra i principali protagonisti delle partite organizzate da Molly insieme a Leonardo DiCaprio, Ben Affleck e Matt Damon.
Il Giocatore X ha accompagnato Molly anche nel momento in cui la donna ha deciso di mettersi in proprio, a seguito del licenziamento da parte del suo precedente datore di lavoro. L’esperienza e i contatti acquisiti dalla protagonista le hanno permesso di mettere in piedi in breve tempo partite ancora più esclusive, sia in termini economici sia dal punto di vista scenografico, con lussuose camere d’albergo adibite a bische sorprendentemente efficienti e organizzate. Come mostrato nel film, Molly ha visto persone rovinarsi letteralmente davanti ai suoi occhi: come raccontato dalla donna nel corso di un’intervista con Ellen DeGeneres, un uomo ha perso addirittura 100 milioni di dollari in una sola notte.
Secondo quanto scritto da Molly Bloom nel suo libro, il controllo del circolo è stato preso da un altro giocatore e, come vediamo nel film, è stato proprio Tobey Maguire/Giocatore X, con cui la donna aveva avuto dei dissidi, a informarla dell’avvenimento. Molly si è così vista costretta a ricominciare di nuovo da capo, mettendo in piedi un altro circolo di poker a New York, che ha segnato l’inizio della sua rovina.
Molly’s Game: i guai con la legge di Molly
Senza la garanzia e la copertura economica da parte di abbienti giocatori, Molly ha visto drammaticamente aumentare la sua esposizione finanziaria nel corso delle partite del suo circolo. Nella sua traiettoria personale, la donna è infatti passata da essere prima assistente, poi organizzatrice e infine il vero e proprio banco del suo circolo, concedendo prestiti non sempre ripagati di ingenti somme di denaro. Molly si è così vista costretta a salire quel piccolo ma fondamentale gradino che la separava dall’illegalità, ovvero trattenere una piccola percentuale dal piatto giocato per assicurarsi una copertura finanziaria.
La scelta di Molly è coincisa con l’apertura di un’investigazione privata nei suoi confronti da parte delle autorità federali, messe sulle sue tracce dal giocatore del circolo di Los Angeles Bradley Ruderman, arrestato per truffa. Questo aspetto è doviziosamente messo in scena in Molly’s Game, insieme ai guai personali che hanno portato la donna a diventare dipendente dalla droga per essere sempre vigile e a essere minacciata di morte da un gangster, infuriato perché Molly aveva rifiutato di cedergli una parte dei profitti in cambio di protezione.
Molly’s Game: Molly oggi, fra popolarità e progetti a favore delle donne
Messa spalle al muro dalla legge, Molly ha dovuto assumere dei legali per difendersi. L’avvocato Charlie Jaffey, impersonato nel film da Idris Elba, è però un personaggio interamente fittizio, creato da Sorkin per servire meglio la storia che intendeva raccontare. Il vero legale di Molly Jim Walden ha però realmente garantito per lei la somma di 250.000 dollari che in quel momento la donna non aveva, corrispondente alla sua parcella.
Similmente a quanto mostrato nella pellicola di Sorkin, Molly Bloom ha ricevuto una pena particolarmente lieve, cioè una condanna a un anno di libertà vigilata, 200 ore di servizio pubblico, 1000 dollari di multa e altri 125.000 dollari di guadagni illeciti da restituire ai federali. Grazie ai proventi del suo libro e ai soldi dell’ipoteca sulla casa della madre, Molly ha potuto ripagare i propri debiti e ricominciare una nuova vita.
Oggi Molly Bloom ha in cantiere un progetto per aiutare le donne a creare nuovi modelli di business, mettendo a frutto le sue esperienze e i tanti errori che ha commesso. Non ci resta che seguire Molly sul suo sito ufficiale, certi che ancora una volta riuscirà a risorgere dalle sue ceneri e creare qualcosa di importante.