Papa Francesco e il cinema: dai film all’elogio della creatività
Ripercorriamo il rapporto di Papa Francesco col cinema: un dialogo fatto di crescita, conoscenza e speranza.
È morto il 21 aprile 2025 (all’età di 88 anni), dopo un periodo di malattia, Papa Francesco Bergoglio. Il primo gesuita a divenire Vescovo di Roma, colui che è stato nominato mentre il suo predecessore era ancora in vita (episodio raccontato anche dalla settima arte col film I due papi) e che ha segnato una svolta profonda nella vita della Chiesa cattolica per via del suo stile sobrio, delle scelte decisamente a passo con i tempi, del linguaggio semplice, diretto, accessibile a tutti.
Jorge Mario Bergoglio (nato il 17 dicembre 1936 e divenuto pontefice nel 2013) ha tentato di riportare la Chiesa nel posto in cui dovrebbe stare: accanto agli ultimi. Una missione che sembrerebbe scontata ma che spesso notiamo essere farraginosa: eliminare i simboli del potere papale, vivere nella modesta Casa Santa Marta, riorganizzare le strutture vaticane, mostrare apertura verso quelle tematiche morali e sociali che hanno da sempre rappresentato un tabù nel mondo cattolico, dall’accesso ai sacramenti per i divorziati risposati all’atteggiamento inclusivo nei confronti degli omosessuali (celebre, a tal proposito, la frase “Chi sono io per giudicare?”).
Papa Francesco è stato il pontefice del dialogo interreligioso (ricordiamo l’incontro con il Grande Imam di Al-Azhar), colui che ha rilanciato il ruolo della Chiesa nel dibattito globale grazie all’enciclica Laudato si’, un appello urgente per la cura del creato e la giustizia sociale; battendosi altresì contro gli abusi nella Chiesa, con norme più severe e procedure più trasparenti (nonostante le critiche riferite ai singoli casi).
Papa Francesco e il cinema

Un Papa che ha lasciato il segno nella comunità di fedeli (ma non solo) e che è entrato di diritto anche nel mondo del cinema: la macchina da presa ha intrappolato la vita del Pontefice che, di rimando, ha trattato la settima arte non solo come mezzo di di intrattenimento, bensì come uno strumento di comunione, creatività e visione, nonché come un’occasione per riscoprire la bellezza divina, intesa non solo in senso prettamente estetico, ma come profonda armonia dello Spirito Santo.
Papa Francesco e la passione per il cinema neorealista
“Il cinema ha offerto momenti di speranza e di riflessione, contribuendo a rinvigorire il tessuto umano e relazionale delle comunità”, ha spiegato nel 2023, durante un incontro con la Fondazione Ente dello Spettacolo, in occasione del quale ha rimarcato il suo amore per il neorealismo italiano – strumento fondamentale per educare a uno sguardo “puro” sulla realtà, simile a quello di Dio –, riconoscendo in quei film non solo una rappresentazione della realtà, ma una pedagogia visiva capace di cambiare lo sguardo. Tra i suoi film preferiti, ha spesso menzionato La strada di Federico Fellini e Roma città aperta di Roberto Rossellini, ma anche opere che parlano di drammi universali e umani, come I bambini ci guardano di De Sica.
Tuttavia il cinema per Papa Francesco è stato anche un modo per fare catechesi. Già quando si trovata a Buenos Aires in veste di arcivescovo usava film come Rapsodia in agosto di Kurosawa per spiegare temi complessi, come il dialogo intergenerazionale.
Papa Francesco Bergoglio: i film che lo hanno raccontato e il dialogo con gli artisti

Il suo personaggio, come dicevamo, è stato raccontato dal cinema in film come Chiamatemi Francesco – Il Papa della gente, diretto nel 2015 da Daniele Luchetti, con Rodrigo de la Serna nei panni del Pontefice. Una pellicola che racconta la giovinezza di Bergoglio in Argentina, durante il periodo della dittatura di Jorge Rafael Videla. Il passaggio di testimone tra Benedetto XVI e Francesco è invece stato narrato nel 2018 da Fernando Meirelles in I due papi, con Anthony Hopkins e Jonathan Price nel cast.
Durante il suo pontificato Bergoglio ha avuto modo di relazionarsi anche con alcuni dei registi più noti del panorama internazionale. Con Wim Wenders, ad esempio, ha realizzato il documentario Papa Francesco. Un uomo di parola (2018), che esplora la figura di Francesco attraverso la sua esperienza e le sue parole, ma anche il suo impegno per un mondo più giusto e inclusivo.
Anche Gianfranco Rosi ha contribuito a raccontare il pontificato di Francesco attraverso il film In viaggio (2022), che documenta le sue numerose visite apostoliche in tutto il mondo. Le immagini d’archivio, selezionate con cura, sono un tributo al modo in cui il Papa ha predicato il messaggio di solidarietà e giustizia sociale, criticando apertamente la cultura dello scarto e promuovendo l’accoglienza degli ultimi.
Quello tra Papa Francesco e il cinema è stato un dialogo a tutto tondo, una fucina di riflessioni e mediazioni attraverso le quali il pontefice ha invitato i cineasti a riflettere sulla missione sociale dell’arte, chiedendo loro di utilizzare la loro influenza per promuovere la bellezza e la giustizia. Una convinzione che l’ha portato a proiettare in Vaticano Unbroken (2014), il film di Angelina Jolie ispirato alla storia dell’atleta Louis Zamperini, sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale. Va menzionato poi l’incontro con Roberto Benigni, che lo ha scherzosamente invitato a ballare un tango durante la Giornata mondiale dei bambini.
Nel 2023, durante l’incontro con gli artisti – al quale erano presenti, tra gli altri, Nicolò Ammaniti, Roberto Andò, Marco Bellocchio, Alessandro-Haber, Alice Rohrwacher, Sergio Rubini, Roberto Saviano, Ken Loach, Abel Ferrara – Papa Francesco ha chiesto agli artisti di portare “alla luce l’inedito, arricchite il mondo di una realtà nuova”, perché “La creatività dell’artista sembra così partecipare della passione generativa di Dio, la passione di creare. Siete alleati del sogno di Dio! Siete occhi che guardano e che sognano. Non basta soltanto guardare, bisogna anche sognare”.
Nella stessa occasione il Papa ha sottolineato la potenza dell’arte, in grado di agire come “coscienza critica della società”.