Mystic River: il film di Clint Eastwood è ispirato a una storia vera?
Dietro alle vicende raccontate in Mystic River si celano fatti veramente accaduti? Scopriamolo insieme.
Mystic River è uno dei titoli principali mai realizzati da Clint Eastwood. Proviamo a vedere se è tutto frutto della fantasia oppure si ispira a eventi reali
Mystic River è un giallo diretto da Clint Eastwood e scritto da Brian Helgeland. Ruota attorno all’assassinio di una giovane ragazza, in qualche modo collegata a un crimine efferato che ha avuto luogo venticinque anni prima. Tre amici d’infanzia che si sono allontanati nel corso del tempo si trovano al centro delle indagini per omicidio. Il film è una gemma del cinema, ritenuto da molti fan il miglior lavoro da regista di Eastwood. Ha anche ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui 2 Academy Awards.
Sotto la superficie di un giallo a combustione lenta, evoca effetti profondamente inquietanti di dolore, angoscia e risentimento. Il senso di realismo è amplificato dalle prestazioni stellari del cast principale (incluso Sean Penn, insignito dell’Oscar per la sua performance). Ma questo neo-noir ambientato a Boston è ispirato a storie vere? Ecco cosa ne sappiamo a riguardo. Ebbene, la risposta è… no: è un adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Dennis Lehane.
L’autore di Mystic River, residente a Boston, non è estraneo al grande schermo e anche le sue opere quali Gone, Baby, Gone e Shutter Island hanno ottenuto la trasposizione in lungometraggi acclamati dalla critica. Ma nel caso specifico, Lehane ha rivelato che una sequenza fondamentale nel romanzo (e, a sua volta, nella pellicola) è vagamente ispirata da un’esperienza da lui effettivamente vissuta mentre era un semplice bambino.
Il futuro scrittore finì coinvolto in un alterco fisico con un altro bambino e due agenti li fermarono. Per poi accompagnarli nelle rispettive abitazioni non appena avevano ripreso a picchiarsi. La madre di Lehane rimase scioccata nell’apprendere che i ragazzi non si erano accorti del distintivo portato dalla coppia di agenti. Tale incidente è probabilmente diventato la base per la sequenza di apertura, dove Dave viene scacciato da un uomo con un falso distintivo che finge di essere un poliziotto.
Il film affronta principalmente il tema delle molestie sui minori e degli abusi sessuali. Mentre studiava all’Eckerd College in Florida, Lehane ha pure lavorato in veste di consulente per bambini emotivamente/mentalmente disturbati. Alcuni di loro ne erano delle vittime. Lehane ha deciso di utilizzare la sua esperienza professionale da base per il suo romanzo. Non a caso, la sensibilità sul tema viene chiaramente avvertita. E lo è a sua volta il percorso di crescita avuto a Boston poiché funge da ambientazione principale delle vicende.
Nel romanzo sono peraltro presenti elementi del mondo reale, tra cui l’imperante violenza in città negli anni ’90, la discriminazione razziale e la rapida gentrificazione. Lehane ha, in aggiunta, affermato di essere toccato dalla perdita dell’innocenza o dalla corruzione di un’anima in giovane età, un tema prevalente in Mystic River.
Lo stesso Clint Eastwood lo considera il crimine più efferato, e certamente un peccato capitale se mai ne esistesse uno. Qualsiasi cosa riguardo il maltrattamento dei bambini riecheggia molto forte nella sua mente. Ed è ciò che lo ha attratto della storia: il fatto di ripresentarsi nell’età adulta, nonostante le cose cambino. Ha anche ricevuto due nomination all’Oscar per l’adattamento.
I sostanziali sforzi compiuti da Lehane per conferire un tocco di realismo alle vicende sono accompagnati dalla visione cinematografica di Eastwood e dalle prove commoventi del cast. Il risultato è un capolavoro che si staglia al confine tra finzione e realtà.