Non mollare mai: la storia vera di Kurt Warner alla base del film Sky
Il film, diretto da Andrew e Jon Erwin, racconta l'incredibile coraggio e dedizione di Kurt Warner, che, da riserva, nel 1994, è diventato titolare sfruttando una grande occasione che la vita gli ha presentato.
Non mollare mai (in lingua originale, American Underdog) è il recente lungometraggio diretto da Andrew (Woodlawn, Cosa mi lasci di te) e Jon Erwin (October Baby, Jesus Revolution) che riporta sul grande schermo l’affascinante storia dell’ex giocatore di football americano Kurt Warner (interpretato da Zachary Levi) che, inizialmente, non era per nulla considerato dalla sua squadra e si manteneva come commesso, fino a quando non ha avuto una grande occasione in campo che ha sfruttato appieno.
Non mollare mai, prodotto da City on a Hill Productions, Kingdom Story Company e Lionsgate, è arrivato nelle sale americane nel 2021, per poi debuttare in Italia questa sera, 25 marzo 2023, precisamente alle ore 21:15 su Sky Cinema Uno. È importante andare a scoprire qual è la reale storia di Warner per comprendere realmente su quali eventi della vita del giocatore i registi hanno preso ispirazione per portare sul grande schermo la sua storia.
Non mollare mai: una storia di coraggio e redenzione
In realtà, la pellicola è ispirata per la maggior parte al libro scritto da Kurt Warner, All Things Possible. Proprio all’interno del romanzo autobiografico, l’atleta ha così definito la sua avventura e poi l’adattamento cinematografico:
In molti pensano che la mia sia la classica storia di un ragazzo che dal nulla è diventato qualcunoIn parte, lo è ma ci sono moltissimi altri fattori in gioco, compreso il legame che ho costruito e mantenuto del tempo con mia moglie Brenda: niente di tutto quello che mi è accaduto sarebbe stato possibile senza lei, il suo sostegno e la sua perseveranza.
Come tantissime altre persone, io e Brenda abbiamo dovuto lottare e affrontare difficoltà. Ecco perché vorrei che il film trasmettesse a tutti la forza per non smettere mai di sognare, la voglia di cercare il sostegno degli altri, il coraggio di concentrarsi su ciò che realmente conta nella vita e la consapevolezza di non festeggiare solo i risultati ma anche lo scopo raggiunto
Andrew Erwin, tra l’altro, ha poi specificato che il fascino della storia dell’uomo va ritrovato nel fatto che, a prescindere dal grande successo sportivo, il grande viaggio del campione è un esempio di vita a prescindere, perché rappresenta un mito al quale tutti possono aggrapparsi per fare meglio. Chiunque infatti, secondo il film-maker, “potrà apprezzarne umiltà, forza interiore, fede, grazia e attenzione a ciò che conta davvero”.
Non mollare mai: i successi sportivi
Andando più nel dettaglio, andiamo a vedere cosa è realmente accaduto a Kurt Warner, spiegando effettivamente su cosa si basa, in modo preciso, Non mollare mai. Warner prima di raggiungere i tanto ambiti risultati nella NFL ha dovuto superare tantissimi ostacoli. Ha cominciato, all’inizio, come quaterback della Northern Iowa University, ma non è stato selezionato durante il draft della NFL e quindi è stato relegato all’arena football. Nel 1994 ha poi firmato un contratto, come riserva, per i Green Bay Packers e per mantenersi ha lavorato come assistente di magazzino presso un negozio di alimentari in Iowa, mentre parallelamente continuava ad allenarsi senza sosta.
È solo nel 1998 che l’atleta, come rappresentato in Non mollare mai, ha il suo momento gloria: il giocatore ha infatti cominciato a giocare con i St. Louis Rams. Nonostante fosse stato scelto come secondo quarterback, ha potuto mostrare quanto valeva solo dopo che il titolare si è infortunato. Il record di 13-3 e la vittoria al Super Bowl XXXIV lo hanno portato alla fama. Negli anni successivi, il campione ha giocato anche per altre squadre, come i New York Giants e gli Arizona Cardinals, portando questi ultimi al Super Bowl XLIII e guadagnandosi il titolo di MVP della partita.
Nel 1997 ha sposato infine Brenda Carney Meoni (che in Non mollare mai è incarnata da Anna Paquin) che è stata da sempre una sua grande sostenitrice della sua scalata nel mondo del football. I due, dopo qualche anno, hanno fondato insieme la Kurt Warner’s First Things First Foundation, che si occupa di aiutare le famiglie bisognose e le persone con disabilità.