One Tree Hill: il teen drama dei sogni nel cassetto
Tra le serie tv i teen drama hanno sempre un successo assicurato, piacciono sia a più giovani che ai più adulti e storicamente se ne possono contare davvero tanti e di diversi tipi, dalle web series a quelli trasmessi sul piccolo schermo. Nel 2003 l’emittente televisiva WB trasmette un nuovo teen drama molto diverso dagli altri, sia nei contenuti che nello stile di racconto: One Tree Hill. La serie molto longeva, perché trasmessa fino al 2012 dalla CW, ha portato sul piccolo schermo degli adolescenti che vivono una vita già da adulti, con tante responsabilità sulle spalle e per ognuno uno speciale sogno nel cassetto.
L’atmosfera degli episodi è sempre un po’ malinconica e a volte cupa, come a rispecchiarre il disagio adolescenziale che i ragazzi vivono in ogni puntata. Nonostante questo nella serie ci sono molti elementi che danno speranza e sicurezza ai protagonisti e anche allo spettatore. La trama presenta la vita dei protagonisti e delle loro famiglie insieme a dei temi principali che attraversano gran parte delle puntate: lo sport, la musica e l’arte in senso ampio. Attraverso questi tre temi i personaggi esprimono le loro emozioni e la loro vera personalità. I due protagonisti, Nathan e Lucas, sono fratellastri e si odiano sin dalla prima puntata, perché Natan è la stella di basket del liceo, fidanzato con la cheerleader atipica Peyton e con una famiglia ricca alle spalle, mentre Lucas è il figlio di Dan Scott non riconosciuto, un talento del basket che coltiva in solitario con tanti tiri liberi nel campetto pubblico vicino casa e una madre che l’ha cresciuto da sola con sforzi e sacrifici. Quando Lucas adolescente torna a Tree Hill i loro mondi si avvicinano e dapprima si scontrano, per poi lentamente unirsi in modo definitivo. Peyton e la sua migliore amica Brooke entreranno nella vita distratta di Lucas come un tornado, così come Haley sua migliore amica entra da subito nella vita di Natan stravolgendola in positivo e conquistando il suo cuore.
L’arte, come lo sport è un’altra protagonista della serie, rappresentata principalmente da Peyton, bionda misteriosa di cui Lucas si innamora non appena arriva a Tree Hill la prima volta.
Peyton disegna, dipinge, possiede un’immensa discografia di dischi in vinile e trasmette nella sua arte tutte le sue emozioni e il suo dolore per essere una ragazza orfana di madre e costretta a vivere da sola per il lavoro fuori casa del padre. Ad halloween si veste da angelo della morte, disegna una vignetta da attaccare alla porta della sua stanza che dice “people always leaves” e per riconquistare il cuore di Lucas nella quinta stagione dipinge tutto il campo da basket con le scritte “I will always love you.”
Se Peyton da grande vuole diventare discografica, Lucas vuole fare lo scrittore, ed è attraverso il suo primo libro che racconta tutta la sua storia e dei suoi amici, dal liceo alla vita più adulta. Con il suo secondo libro “Comet” racconta con una metafora astrologica la sua storia con Peyton, perché la prima volta che la vide a Tree hill ha dovuto soccorrerla come meccanico e sistemare la sua storica macchina decappottabile, una Comet appunto.
Brooke, la più frizzante del gruppo apparentemente frivola, sogna di sfondare nel mondo della moda e riesce perfettamente nel suo intento una volta finita il liceo. Brooke abbandona totalmente la divisa liceale da cheerleader, gestisce una casa di moda tutta sua, cerca di emanciparsi il più possibile dai genitori e diventa una donna matura, caparbia e stimata a tutti.
One Tree Hill racconta le vite di questi adolescenti che si trovano a Tree Hill a vivere come degli adulti, a volte con troppi segreti da nascondere o responsabilità da gestire. In tutto questo però sfogano le loro frustrazioni e drammi adolescenziali con le loro principali potenzialità, lo sport, l’arte, la moda o la musica come nel caso di Haley che riesce a sfondare come cantante pop. La musica, grazie alla passione di Peyton e al suo lavoro nella quinta stagione come discografica, è sempre presente nella serie. La sigla di apertura “I don’t wanna be” ha lanciato il cantante Gavin DeGraw sul mercato internazionale ed è molto legata al periodo adolescenziale dei protagonisti e ai loro sogni per il futuro. Dalla settima stagione, dopo due stagioni senza sigla, “I dont’ wanna be” torna ad aprire le puntate, ma cantata ogni volta da un artista diverso. Si nota quindi da parte dell’autore una grande attenzione agli aspetti artistici e musicali. La serie ha un’atmosfera piuttosto cupa per essere un teen drama, ma ha il grande potenziale di mostrare l’aspetto creativo e artistico di giovani ragazzi di una piccola cittadina e di come questo potenziale, se ben espresso, possa renderli delle persone migliori. Lucas e Natan superano le difficoltà iniziali attraverso il basket, il gioco di squadra, marcare l’avversario e lasciar andare il compagno in attacco libero. Una metafora che ha fatto diventare Natan e Lucas due amici per scelta, legame molto più forte di quello biologico che li legava all’inizio.
Tutti i diversi personaggi e in temi principali sono scanditi dalle loro storie personali, da segreti, omicidi tenuti nascosti e catastrofi a scuola, nonostante la serie sia piuttosto realistica nello stile di racconto possiede molti aspetti di dramma troppo accentuati. Questo aspetto è stato spesso oggetto di critica, ma guardando la serie nel complesso si può vedere un prodotto ben confezionato, trasmesso sul piccolo schermo per bene 9 anni, iniziato come teen drama, ma che ha potuto concludersi come una piacevole serie tv drama per un pubblico più ampio.
Guardando poche puntata di One Tree Hill è possibile farsi subito una discreta cultura sul basket, la musica, l’arte e magari questo ci fa spegnere il televisore o il computer per uscire e mettere in pratica quello che abbiamo appena visto. Ciò non significa che dobbiamo travestirci da Angelo della morte a tutte le feste di carnevale, ma semplicemente che possiamo sfogare le nostre emozioni, rabbia dolore, amore con qualcosa di originale che abbiamo solo noi. Così come accade nella serie, questo possiamo farlo anche nella realtà.