Opera senza autore: la storia vera del film ispirato alla vita del pittore Gerhard Richter

La vera storia di Gerhard Richter raccontata nel film Opera senza autore, diretto da Florian Donnersmarck e candidato a 2 premi Oscar.

Opera senza autore, diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, già sceneggiatore e regista del film premio Oscar Le vite degli altri, prende ispirazione della vita del pittore Gerhard Richter e da una delle sue opere più famose, che nel film coincide con la scoperta del proprio stile di pittura e con la sua maturità artistica. La storia inizia nel 1937 quando Kurt Barnet, nome fittizio dato al personaggio di Gerhard, ha 5 anni e trascorre le giornate con l’adorata zia Elisabeth. Il film, dopo un tragico destino che colpisce  Elisabeth, racconta la crescita, la vita e il dramma infantile che accompagnerà Kurt per tutta la sua esistenza. Trasformando quel trauma nel dipinto più famoso del pittore con il quale l’artista trova la sua essenza e il suo tratto distintivo, Kurt riscoprirà se stesso, elaborando un dramma indissolubilmente legato alla famiglia della donna che diventerà sua moglie.

L’incontro e la scrittura di Opera senza autore

Opera senza autore - cinematographe.it

Il dipinto Opera senza autore nella realtà e nel film

Un intreccio vincente, ricco di suspense e colpi di scena ha regalato al film, alla première alla 75ª Mostra del Cinema di Venezia, una standing ovation di 13 minuti e 2 nomination ai premi Oscar nel 2018, una come Miglior fotografia e una come Miglior film straniero. Noto anche con il nome di Never Look Away, Opera senza autore, con nel cast Tom Schilling, Paula Beer e Sebastian Koch, segue il protagonista Kurt Barnert dalla sua infanzia nella Germania nazista alla Berlino Est del dopoguerra, dove si innamora di Ellie, figlia di un ex soldato nazista in clandestinità, fino a quando non fugge a Berlino Ovest prima della costruzione del Muro di Berlino e diventa una parte iconica del nuovo movimento dell’arte contemporanea.

La storia è, secondo Donnersmarck, solo in parte basata sulla vita di Richter. Il regista dichiara di aver preso ispirazione da un articolo che il famoso giornalista investigativo tedesco Jürgen Schreiber scrisse sul pittore, che ha scoperto, anni dopo, un’oscura verità sulla morte di sua zia. Quello che Schreiber scoprì nel 2002 fu che il suocero di Richter, Heinrich Eufinger, era stato un medico delle SS di alto rango durante la Germania nazista, responsabile della sterilizzazione delle donne ritenute inadatte alla riproduzione all’epoca, una delle quali era appunta la zia di Richter, Marianne Schönfelder. Richter ha scoperto per la prima volta la connessione tra le famiglie attraverso l’articolo, quando aveva 70 anni. Durante la scrittura della sceneggiatura di Opera senza autore Donnersmarck ha dichiarato di aver trascorso settimane con Richter per discutere della sua incredibile storia di vita, senza però rivelare nessuna delle loro conversazioni.

Le critiche di Gerhard Richter

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Gerhard Richter e il suo celebre dipinto

Il regista ha aggiunto che Richter non voleva che il personaggio del titolo del film portasse il suo vero nome, suggerendo inoltre che il protagonista avrebbe dovuto avere un’altra professione. Ultimala la scrittura del copione, secondo quanto riferito da Donnersmarck, lo lesse per intero al pittore. Richter in seguito si rifiutò di guardare il film a causa della reazione emotiva che avrebbe potuto suscitargli. “Forse il film è per tutti tranne che per lui“, ha affermato una volta il regista. Tuttavia, quando gli è stato chiesto di parlare del film l’anno successivo alla sua uscita, Richter ha raccontato ai media che il regista non aveva nascosto quanto avrebbe dovuto i dettagli biografici della sua vita, sostenendo che Donnersmarck aveva “abusato” e “distorto” la sua storia.

Gli ho dato qualcosa per iscritto affermando che non era esplicitamente autorizzato a utilizzare o pubblicare né il mio nome né alcuno dei miei dipinti. Mi ha rassicurato di rispettare i miei desideri. Ma in realtà ha fatto di tutto per collegare il mio nome al suo film, e la stampa lo ha aiutato al meglio delle sue capacità“, ha dichiarato il pittore durante un’intervista del New Yorker. “Fortunatamente, alcune riviste hanno recensito la sua miscela in modo molto scettico e critico. Tuttavia, è riuscito a abusare e distorcere la mia biografia!“.

Opera senza autore, acclamato dalla critica e dal pubblico, ha avuto un grandissimo successo. Presenta delle differenze con la realtà, per quanto riguarda il destino della zia Marianne, che morì in un’ospedale psichiatrico in seguito agli esperimenti di eugenetica condotti durante il periodo del nazismo, e nel film non sono inoltre presenti neanche alcuni dettagli sulla scoperta da parte di Richter della vera identità di Seeband, che si dice, inconsciamente, il pittore abbia sempre saputo.

 

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