Predestination: spiegazione del thriller sci-fi con Ethan Hawke
Il racconto Tutti voi zombie (...All You Zombies...) scritto nel 1959 Robert A. Heinlein diventa una riuscita trasposizione cinematografica che ruota attorno al tema esistenziale del libero arbitrio.
Predestination (recensione) è uno degli sci-fi meglio riusciti degli ultimi anni. Uscito in sordina nelle sale cinematografiche, il film racconta la storia paradossale (è proprio il caso di dirlo) di un agente temporale, adibito dal governo a viaggiare attraverso gli anni per modificare gli eventi criminali che hanno provocato ingenti perdite umane, risparmiando in questo modo numerose vite. Un lavoro tagliato su personalità e fisici forti, non invischiati in legami familiari e personali e sempre pronti a partire in missione, minimizzando gli spostamenti fra un decennio e l’altro (per disperdere la minor quota possibile di particelle di materia, evitando così la degenerazione del sistema nervoso) e aderendo a rigide regole per non modificare gli eventi passati più di quanto indispensabile, pena l’esecuzione capitale da parte del governo.
Predestination: la spiegazione del film dei fratelli Spierig ruota attorno al concetto esistenziale di libero arbitrio
Predestination si apre su una scena chiave per comprendere il seguito della narrazione: siamo nel 1964 e l’agente temporale protagonista (Ethan Hawke), in un tentativo di fermare l’attacco bombarolo di un terrorista, rimane sfigurato a causa dell’esplosione dell’ordigno che stava disinnescando. L’uomo riesce a portare a termine con successo l’operazione ma deve subire un’ingente ricostruzione chirurgica del suo volto che lo porta ad assumere un aspetto completamente differente da quello originale.
Ripresosi dal delicato intervento e nonostante mostri i segni di un progressivo deterioramento cognitivo ed emotivo, causato dai numerosi salti temporali, viene assegnato ad un’ultima missione, prima di ritirarsi definitivamente: catturare il pericoloso terrorista, soprannominato Fizzle Bomber. Il criminale – infatti – è stato responsabile anche di un attentato terroristico maggiore a New York nel 1975, che ha provocato la distruzione di dieci isolati e la morte di migliaia di persone. L’ unico modo per fermare Fizzle Bomber e recarsi nel passato e cercare di modificare gli eventi che hanno portato l’uomo a compiere l’attacco. Ma è davvero possibile modificare il passato?
Predestination: la spiegazione è contenuta nella metafora di un serpente che si mangia la coda all’infinito
Predestination contiene già nel titolo il destino del protagonista ma il racconto prosegue. L’agente temporale è solito registrare su nastro le indicazioni per portare avanti la propria missione finale, in una sorta di promemoria apparentemente destinato all’agente che prenderà il suo posto, qualora dovesse fallire prima di ritirarsi. Prossima mossa, recarsi con la sua macchina del tempo (un congegno contenuto in una custodia che ricorda quella di un violino) nel 1970 e improvvisarsi barista in attesa di incontrare il sospettato. L’uomo non tarda ad arrivare e l’agente temporale riesce a spingerlo ad una sorta di confessione in cui l’avventore rivela la natura straordinaria degli eventi che hanno caratterizzato il suo passato.
John (questo in nome del sospettato, interpretato egregiamente da Sarah Snooke) avrebbe avuto un futuro ed una carriera luminosa davanti a sé, se l’amore e – soprattutto – il destino non lo avesse tradito: rivela infatti di essere nato donna (nel 1945) e di aver trascorso la sua infanzia in un orfanotrofio, abbandonata alla nascita da genitori che non ha mai conosciuto. La sua intelligenza e la sua forza superiore alla norma, portano la giovane Jane (questo il suo nome al tempo), divenuta adolescente, ad essere selezionata da una sedicente agenzia specializzata nei viaggi intergalattici, il sogno della ragazza fin da piccola.
Viene così addestrata per superare una selezione che le avrebbe permesso di lavorare come “accompagnatrice” di astronauti nelle missioni spaziali, rivelando fin da subito le sue capacità superiori rispetto alle altre candidate. L’indole impulsiva di Jane, tuttavia, la porta ad essere coinvolta in una rissa in cui ferisce una compagna, venendo così allontanata dal suo obiettivo. Sola e disperata, cerca allora di guadagnarsi da vivere come assistente domestica, frequentando le scuole serali e lavorando nel frattempo sul suo carattere difficile grazie un corso di buone maniere, nella speranza di poter essere reintegrata dall’azienda.
Ma – proprio quando meno se lo sarebbe aspettato – l’amore irrompe nella vita di Jane: una sera, all’uscita dalle lezioni serali, si imbatte in un uomo che completa immediatamente una sua frase, colpendo la ragazza. Fra i due sboccia la passione e, per la prima volta, Jane si sente come tutte le sue coetanee, meritevole d’amore. Dopo un breve idillio, tuttavia, una sera il ragazzo si allontana dalla panchina dove sedeva con lei, non facendo più ritorno.
Predestination: la spiegazione al dilemma universale “è nato prima l’uovo o la gallina?”
Nuovamente sola, le speranze che qualcosa di buono possa accadere nella sua vita si affievoliscono nuovamente, fino a quando il titolare dell’Agenzia Spaziale non le fa visita rivelandole il desiderio di reintegrarla e la vera natura del lavoro che andrebbe a fare: non viaggi spaziali ma viaggi temporali per portare a compimento operazioni di sicurezza nazionale. Jane – pur non comprendendo appieno la natura dell’offerta – accetta immediatamente, ma si trova nuovamente a dover rinunciare alla carriera quando scopre di essere rimasta incinta dell’uomo che l’ha abbandonata.
Il giorno della nascita della sua bambina, rappresenterà una nuova nascita anche per Jane: nel corso del taglio cesareo resosi necessario, i medici scoprono che la ragazza è portatrice di una condizione fisica rara per cui possiede entrambi gli apparati riproduttivi, femminile e maschile. Essendo stato necessario rimuovere utero e ovaie a causa delle complicanze del parto, è stato però possibile ricreare un apparato urinario maschile. Jane si trova così a dover affrontare le cure necessarie per cambiare definitivamente sesso, diventando John. Ma un altro evento sconvolge definitivamente la sua vita: durante la degenza in ospedale, un uomo misterioso si insinua nella nursery e rapisce la sua bambina, della quale non avrà più notizie.
A questo punto del racconto al bar, l’agente temporale è pronto per il prossimo passo della sua missione: rivelare al sospettato di possedere una macchina del tempo in grado di riportarlo nel 1963, il giorno dell’incontro con l’uomo che le/gli ha rovinato la vita, per poterlo uccidere senza conseguenze. Tale assurda offerta, viene motivata dicendo che proprio quell’uomo è con ogni probabilità il terrorista che sta seminando il terrore in città. John accetta ma, quando si troverà al cospetto del suo amore perduto, verrà a conoscenza di una verità sconvolgente: l’uomo che Jane amò non è altri che la sua versione maschile. Il ragazzo non sa cosa fare, ma non riesce a fare a meno di innamorarsi nuovamente della donna che fu, ripercorrendo esattamente le stesse azioni avvenute nel passato.
Nel frattempo l’agente temporale compie un ultimo tentativo di catturare Fizzle Bomber, in occasione dell’intervento che gli costò la perdita del proprio volto, ma fallisce nuovamente, cominciando a rendersi conto dell’immodificabilità del passato. Poi va nel 1964 per “rapire” la figlia di Jane e John (che, come ora appare chiaro, è Jane stessa), riportandola contestualmente al 1945, sulla porta dell’orfanotrofio. Il giorno in cui John abbandona Jane corrisponde al momento del 1963 in cui l’agente temporale torna a prenderlo nel luogo del suo arrivo; John reagisce sentendosi tradito e profondamente ferito, mentre approccia una realtà ancora più difficile da accettare: non solo Jane ma anche l’agente temporale è una versione di se stesso, successiva alla missione in cui è rimasto sfigurato.
L’agente temporale riesce a tranquillizzare John, spiegandogli che quello che sa può permettergli di riconciliarsi con l’uomo che l’ha abbandonata quando era Jane, convincendo il suo alter ego a tornare al 1985, momento in cui deve cominciare il suo addestramento come agente temporale, raccogliendo la sua eredità. Unico rammarico, aver fallito nel catturare Fizzle Bomber. Robertson, il direttore dell’Agenzia Temporale, gli consegna però un nuovo indizio: un timer che potrebbe portare a risalire finalmente all’identità del terrorista. L’agente deve ora fissare la sua destinazione finale, in cui la macchina del tempo smetterà di funzionare: sceglie New York, pochi giorni prima del gravissimo attentato del 1975. Al suo arrivo, tuttavia, non riesce a decommissionare la macchina, che mostra un inspiegabile messaggio di errore. Apre allora la busta col nuovo indizio, esaminando la ricevuta d’acquisto del materiale necessario a costruire gli ordigni; in allegato trova un biglietto di Robertson che gli ordina di rintracciare il proprietario di tale ricevuta.
Nel frattempo John, ripresosi dal salto nel 1985, comincia ad ascoltare i nastri che l’agente temporale aveva registrato per lui, al fine di addestrarlo alle missioni che dovrà intraprendere. L’agente decommissionato, invece, scopre gradualmente la verità inaccettabile con cui la sua carriera è destinata a chiudersi: Fizzle Bomber è sempre lui, divenuto folle in seguito al deterioramento cognitivo e psicologico provocato dai troppi salti temporali intrapresi. Rintracciata la provenienza della ricevuta, i due uomini si incontrano in una lavanderia e il protagonista deve ora compiere la scelta più difficile della sua vita per fermare il suo alter ego terrorista: sparargli a sangue freddo, fermandolo così appena prima dell’attentato di New York.
Predestination è un intricato puzzle in cui, tuttavia, ogni pezzo riesce a trovare la sua paradossale ma precisa collocazione. John ha salvato numerose vite nel corso della sua carriera, ma ne ha distrutte altre per le conseguenze del suo stesso lavoro, in un circolo vizioso in cui il male e il bene convivono all’interno dello stesso uomo (e delle sue varie declinazioni) e della stessa Agenzia Temporale Governativa che – senza di lui – non sarebbe mai esistita, come ricorda Robertson stesso prima di congedarlo. Una metafora di un libero arbitrio che sembra non esistere e – contemporaneamente – un dilemma sull’identità e sull’origine dell’esistenza stessa, sintetizzato dalla domanda esistenziale per eccellenza:
È nato prima l’uovo o la gallina?