Quasi amici: la storia vera su cui si basa il film con Omar Sy
Quasi amici racconta la storia vera di un'amicizia nata per necessità e durata almeno 10 anni; una sorta di favola moderna attraverso diversi ceti sociali.
Correva l’anno 2011 e Quasi amici usciva nelle sale cinematografiche, ottenendo da subito un grande successo e dando vita a una prolifica produzione di remake, libri, biografie e quant’altro. La storia ripercorre l’appassionante racconto della convivenza complicata tra due uomini agli antipodi tra loro: il benestante Philippe, uomo di alto lignaggio bloccato su una sedia a rotelle, e Driss, il suo scapestrato badante che ha accettato il lavoro solo per approfittare di alcune sovvenzioni statali. Già dal loro primo incontro sono evidenti le differenze che la provenienza e il ceto sociale dei due impongono al loro rapporto, ma con il passare delle settimane i due capiscono l’importanza e la bellezza di essere a contatto con qualcuno così diverso da sé.
Quasi amici: la storia vera raccontata anche nel libro di Philippe Pozzo di Borgo
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Quasi amici nella versione filmica firmata a quattro mani da Olivier Nakache ed Éric Toledano prende le mosse dal libro autobiografico di Philippe Pozzo di Borgo dal titolo Le second souffle (uscito nel 2001, poi rieditato in seguito al successo del film), protagonista della vicenda reale narrata dal film. I personaggi interpretati da François Cluzet e Omar Sy portano sullo schermo la storia vera di Philippe Pozzo di Borgo e Abdel Yasmin Sellou: il primo è erede della nobiltà corsa, proprietario di un enorme patrimonio immobiliare (ha proprietà in tutta Francia, da Parigi alla Normandia e alla Corsica, ma anche a Venezia e in altre parti d’Europa), discendente anche del casato Moët et Chandon; il secondo è un immigrato algerino (non senegalese come nel film) con qualche problema a rigare dritto a causa delle difficoltà economiche e di integrazione.
Philippe Pozzo di Borgo è ridotto in sedia a rotelle, paralizzato dal collo in giù, in seguito a un incidente di parapendio accaduto il 23 giugno 1996 e sprofondato in una nera depressione dopo la morte della moglie Béatrice nel 1999: è stato in questo frangente che l’uomo si è messo in cerca di un badante, appello cui ha risposto Abdel Sellou con il suo fare sfrontato e senza paura di nascondere che la sua motivazione principale era continuare a godere delle sovvenzioni statali disponibili. La rappresentazione resa sullo schermo è fedele quanto meno alle dinamiche che si sono instaurate tra i due protagonisti della storia vera e il successo di Quasi amici ha aperto loro numerose porte mediatiche per raccontare ognuno la propria storia e la propria visione dei fatti.
Quasi amici: i protagonisti oggi
Oggi, Philippe vive in Marocco, a Essaouira, con la seconda moglie Kadhija e i due figli, grazie ad Adbel è riuscito a risollevarsi dalla brutta depressione in cui era caduto, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere alla Legione d’onore ed è divenuto attivista contro l’eutanasia con il movimento Soulager mais pas tuer; nel 2010 ha venduto il suo hotel Pozzo di Borgo, protagonista scenico della particolare convivenza. Abdel invece ha scritto anche lui un suo libro di memorie intitolato Mi hai cambiato la vita e ha dato vita a una sua impresa personale, con un piccolo allevamento avicolo in Algeria.
Quasi amici racconta la storia di un’amicizia vera, ambientata nel mondo reale eppure surreale per molti aspetti. Soprattutto, è il racconto della crescita di un’amicizia nata per opportunismo, per sfruttarsi reciprocamente, salvo poi durare per 10 anni di convivenza più o meno forzata. Da questo punto di vista il film ripercorre fedelmente l’elaborazione sentimentale del legame tra i due protagonisti, formato da una giustapposizione di situazioni quanto meno improbabili nella quotidianità standard e rese particolarmente singolari, simpatiche e socialmente consistenti proprio dalla contrapposizione dei due personaggi, che dimostrano come le differenze sociali e quelle attitudinali viaggino di fatto su binari diversi.