10 cose che non sai su Quentin Tarantino: dall’amore per Jean-Luc Godard ai suoi film preferiti
Celebriamo oggi il compleanno di uno dei registi più amati, celebrati e influenti degli ultimi 30 anni. Quentin Tarantino non ha solo nobilitato la Settima Arte con pellicole epocali come Pulp Fiction, Le iene e Bastardi senza gloria, ma ha creato un modo di fare film totalmente nuovo e personale, basato su un’enciclopedica conoscenza cinematografica e sull’utilizzo di essa per sequenze in costante e perfetto equilibrio fra omaggio, citazione, violenza, realismo e un’irresistibile ironia. Noi di Cinematographe abbiamo deciso di festeggiare il compleanno di Quentin Tarantino proponendovi una lista di 10 curiosità sulla sua vita lavorativa e privata, a nostro avviso utili per comprendere meglio il suo modo di fare e di vivere il cinema.
Quentin Tarantino e l’ammirazione per Jean-Luc Godard
Quentin Tarantino nutre una sorta di venerazione per il cineasta francese Jean-Luc Godard, uno dei massimi esponenti della Nouvelle Vague e del cinema tutto. Il regista americano ha ripetutamente menzionato il maestro francese come uno di quelli che più influenzato il suo modo di fare cinema, omaggiandolo ripetutamente all’interno delle sue pellicole. La stima di Tarantino per Godard lo ha portato a chiamare la sua casa di produzione A Band Apart, storpiatura dell’indimenticabile capolavoro del regista francese Bande à part. Una sequenza di quest’ultima pellicola è inoltre stata l’ispirazione per una delle più celebri scene della filmografia di Quentin Tarantino, quella del ballo fra John Travolta e Uma Thurman in Pulp Fiction.
I rifiuti di Quentin Tarantino
Nel corso della sua carriera, Quentin Tarantino ha rifiutato la regia di diversi film, fra cui Men in Black e Speed; ha inoltre declinato l’offerta di dirigere alcuni episodi della popolare serie televisiva Westworld. Tarantino avrebbe invece voluto dirigere un episodio di un altro acclamato show televisivo, ovvero X-Files: l’affare non si concretizzò a causa del rifiuto da parte del regista americano di aderire alla Director’s Guild of America, che gli nego l’autorizzazione a procedere.
Quentin Tarantino e i telefoni cellulari
Fra le tante regole che Quentin Tarantino impone ai propri dipendenti e collaboratori sul set ce n’è una a cui tiene particolarmente e alla quale non ammette deroghe: la cosiddetta Lex Quentini. Per evitare cali di concentrazione o rotture dell’atmosfera durante le riprese, a tutte le persone sul set dei suoi film il regista proibisce qualsiasi tipo di utilizzo dei telefoni cellulari. Una persona all’ingresso del set è inoltre deputata a raccogliere e custodire silenziosamente tutti i telefoni, senza alcuna eccezione.
Quentin Tarantino e James Bond
Fra le tante passioni cinematografiche di Quentin Tarantino, merita sicuramente una menzione quella per le avventure dell’Agente 007 James Bond, che popolano il grande schermo da più di 50 anni. Il regista americano non ha mai nascosto la sua volontà di dirigere un episodio della saga, e nel 2006 si è pubblicamente proposto per l’acclamato Casino Royale, il primo film della serie con Daniel Craig come protagonista. Nei piani di Quentin Tarantino, la pellicola avrebbe dovuto essere ambientata subito dopo gli eventi di Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà e interpretata nuovamente da Pierce Brosnan e dalla sua musa Uma Thurman (nel ruolo di Vesper Lynd poi andato a Eva Green). Purtroppo o per fortuna, la proposta di Tarantino è stata declinata dai produttori.
Se vi state chiedendo qual è il film preferito della saga per il regista americano, la risposta è A 007, dalla Russia con amore, ovvero il secondo capitolo in assoluto.
Quentin Tarantino e gli Oscar
Nel corso della sua carriera, al momento Quentin Tarantino ha conquistato due Oscar, per Pulp Fiction e Django Unchained, in entrambi i casi per la migliore sceneggiatura originale. Nonostante sia considerato uno dei più importanti registi viventi, Tarantino non ha mai conquistato la statuetta per la migliore regia, per cui è stato candidato solamente una volta (per Pulp Fiction). Sotto la direzione di Quentin Tarantino, 6 attori hanno conquistato una nomination all’Oscar: John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman, Robert Forster, Christoph Waltz e Jennifer Jason Leigh. Christoph Waltz è stato anche l’unico attore diretto da Quentin a conquistare l’Oscar (per Bastardi senza gloria e Django Unchained, in entrambi i casi come non protagonista).
Il personaggio più autobiografico di Quentin Tarantino
Quentin Tarantino riversa inevitabilmente nei personaggi che scrive parte dei propri tratti autobiografici, come la smodata passione per il cinema e per ogni forma di intrattenimento pop. Secondo lo stesso regista, il personaggio da lui scritto che gli somiglia di più è quello di Clarence Worley in Una vita al massimo, pellicola sceneggiata da Tarantino e diretta da Tony Scott. Il personaggio interpretato da Christian Slater ha un lavoro simile a quello di Quentin (commesso in un negozio di fumetti invece che in un videonoleggio), la stessa passione cinematografica per i Kung Fu movie ed è coinvolto in esperienze del tutto simili ad alcune vissute da Tarantino nella sua gioventù.
La violenza per Quentin Tarantino
Nonostante i suoi film siano intrisi di violenza e popolati da ganster, malavitosi e tossici, Quentin Tarantino nella vita reale detesta la droga e ogni tipo di violenza. In vita sua è stato arrestato per un solo reato, ovvero il furto di un libro da una biblioteca quando era ragazzo. La violenza è comunque un pilastro portante del suo modo di vedere il mondo e il cinema, e ha tal proposito ha dichiarato:
La violenza fa parte di questo mondo e io sono attratto dall’irrompere della violenza nella vita reale. Non riguarda tizi che ne calano altri dall’alto di elicotteri su treni a tutta velocità, terroristi che fanno un dirottamento o roba simile. La violenza della vita reale è così: ti trovi in un ristorante, un uomo e sua moglie stanno litigando e all’improvviso l’uomo si infuria con lei, prende una forchetta e gliela pianta in faccia. È proprio folle e fumettistico, ma comunque succede: ecco come la vera violenza irrompe irrefrenabile e lacerante all’orizzonte della tua vita quotidiana. Io sono interessato all’atto, all’esplosione e alla sua conseguenza.
I marchi di fabbrica del cinema di Quentin Tarantino
Il cinema di Quentin Tarantino è ricco di inquadrature, temi e oggetti ricorrenti. Fra i marchi di fabbrica del regista è impossibile non menzionare la tipica inquadratura dal bagagliaio di una macchina (contenuta per esempio ne Le iene, Pulp Fiction e Kill Bill) o l’utilizzo del cosiddetto stallo alla messicana (ovvero tre o più personaggi che si puntano un’arma contro a vicenda), che assume un ruolo di rilievo sopratutto in Pulp Fiction, Le iene e Bastardi senza gloria. Sono ricorrenti inoltre le inquadrature ravvicinate delle labbra e dei piedi di una protagonista (per esempio quelli di Uma Thurman), le scene di tortura e le ambientazioni di alcune sequenze nei bar o nei bagni.
La formazione di Quentin Tarantino
Quentin Tarantino non ha terminato le scuole superiori e non ha mai frequentato una scuola di cinema; ha invece frequentato in gioventù diversi corsi di recitazione. La sua formazione cinematografica è stata quindi condotta da lui stesso e in maniera completamente autodidatta. Ciò lo ha portato a essere assunto presso il videonoleggio Manhattan Beach Video Archives di Los Angeles, dove ha cominciato a tessere amicizie e conoscenze che sono poi state fondamentali nel corso della sua carriera, come quella con Roger Avary, co-sceneggiatore de Le iene, Una vita al massimo e Pulp Fiction.
I film preferiti di Quentin Tarantino
Nel corso del tempo, Quentin Tarantino ha concesso diverse interviste sui suoi gusti cinematografici, rilasciando diverse e contraddittorie liste delle sue pellicole preferite. Fra le più recenti figura quella rilasciata a Empire Magazine nel 2008, scritta a mano dallo stesso regista e così composta:
1) Il buono, il brutto, il cattivo (Sergio Leone, 1966)
2) Un dollaro d’onore (Howard Hawks, 1959)
3) Blow Out (Brian De Palma, 1981)
4) Taxi Driver (Martin Scorsese, 1976)
5) La signora del venerdì (Howard Hawks, 1940)
6) Cinque dita di violenza (Chang-hwa Jeong, 1972)
7) Il vaso di Pandora (Georg Wilhelm Pabst, 1929)
8) Carrie – Lo sguardo di Satana (Brian De Palma, 1976)
9) Infedelmente tua (Preston Sturges, 1948)
10) I cinque segreti del deserto (Billy Wilder, 1943)
11) Lo squalo (Steven Spielberg, 1975)