Da RAMBO (1982) a John Rambo: la timeline della saga
Qual è la timeline degli eventi della saga con protagonista Sylvester Stallone? Ecco la cronologia dei film, da Rambo - First Blood (1982) a John Rambo (2008)
Arriverà il 26 Settembre nelle sale italiane Rambo – Last Blood, l’ultimo capitolo diretto da Adrian Gunberg che chiude l’epopea post guerra del Vietnam del veterano più famoso del cinema. Ultimo appuntamento quindi con il volto corrucciato di Sylvester Stallone, che veste dal 1982 fino a oggi a intervalli di tempo irregolari i panni di uomo consumato dagli orrori della guerra e che non riesce, o forse non vuole, fare pace con il passato. Un personaggio double face, che oscilla tra l’eroe e l’antieroe, rivelandosi sin dagli inizi come più di una storia drammatica e d’azione da grande schermo, ma un capitolo sociale di storia, politica e psicologia.
In occasione del gran finale, che almeno per ora sembra non avrà spazio per un’anteprima a Venezia ’76, oltre a consigliarvi un meritatissimo rewatching facciamo ordine su tutti gli eventi che hanno caratterizzato i quattro film della saga, da First Blood del 1982 a John Rambo del 2008.
Rambo – First Blood: il film del 1982, quando tutto ebbe inizio
La storia di Rambo inizia sette anni dopo la guerra del Vietnam, quando viene liberato da un campo di prigionia. Siamo quindi nel 1982 quando l’ex soldato raggiunge Hope, una località statunitense capoluogo nella contea di Hempstead, nello stato dell’Arkansas, per andare a ritrovare un suo compagno di guerra che scoprirà di lì a poco essere morto di cancro. La notizia lo destabilizza e decide di rimettersi in cammino: sarà l’incontro con lo sceriffo Teasle, che gli impedisce di fermarsi ad Hope a creare una concatenazione di eventi che ci permetteranno di comprendere il passato di Rambo.
Il primo film, che temporalmente ci mostra il trascorrere di due giorni e due notti, si concentra sull’opporsi di Rambo ai soprusi e alle violenze da parte delle forze dell’ordine locali che innescano nei suoi confronti una vera e propria caccia all’uomo, ricordandogli le torture subite in Vietnam, e spingendolo a rifugiarsi in un bosco vicino. La furia del veterano contro le forze dell’ordine viene placata solo dall’arrivo del colonnello Trautman che, intervenuto per aiutare la polizia, spiega loro che l’uomo col quale hanno a che fare è il miglior soldato addestrato in tecniche di guerriglia. Sarà proprio lui a far uscire Rambo allo scoperto.
La mattina seguente le forze dell’ordine sono pronte a rispondere con un’imboscata credendo di essersene liberati, ma in realtà Rambo si è rimesso in viaggio verso Hope in cerca di uno scontro diretto con lo sceriffo Teasle. Per distrarre la polizia, giunto nella notte, Rambo incendia la pompa di un distributore di benzina e armato di una mitragliatrice M60 colpisce le linee elettriche lasciando al buio la cittadina. Il suo obiettivo è vincere la sua sfida con Teasle, ma quando sta per liberarsene il colonnello Trautman lo ferma, facendogli notare che non può uscirne vivo da questa storia. Si consegna così al colonnello, disperato di non poter trovar pace neppure dopo gli orrori della guerra.
Rambo 2 – La vendetta o First Blood Part II: in cerca di vendetta
L’arco narrativo di Rambo 2 – La vendetta si articola in cinque giorni e quattro notti. Non sappiamo con precisione quanto tempo sia trascorso dal film precedente, ma ritroviamo Rambo condannato ai lavori forzati per quanto accaduto in precedenza con le forze di polizia di Hope. Il colonnello Trautman gli offre la possibilità di riscattarsi, inviandolo in un territorio a lui ben noto. Gli chiede di andare in Vietnam per ritrovare altri soldati statunitensi imprigionati nei campi militari vietnamit, e poi riconquistare la libertà. Il soldato accetta e dopo l’incontro in Thailandia con Murdock, comandante statunitense che guida queste operazioni speciali, raggiunge il Vietnam per incontrare Co Bao, una donna vietnamita che collabora con gli Stati Uniti.
Grazie a Co Bao, Rambo riesce ad avvicinarsi ad un primo campo vietnamita e pur avendo ricevuto l’ordine di documentare semplicemente la situazione, non riesce a trattenersi dal portare in salvo un prigioniero crocifisso su un albero, uccidendo le guardie del luogo. Disobbedisce quindi a tutto ciò gli era stato chiesto di rispettare negli accordi.
Questo complica la posizione di Rambo, ma il colonnello sempre pronto a difenderlo suggerisce a Murdock di andare insieme a recuperarlo in Vietnam, scoprendo all’arrivo che il comandante statunitense delle operazioni speciali ha ben altro in mente: minaccia infatti Trautman e lascia Rambo nelle mani dei vietnamiti, che lo mettono sotto tortura insieme al colonnello Podovskij. Murdock infatti voleva far credere che nei campi non vi fossero più soldati, non dovendo così pagare più riscatti ingenti al nemico e neppure ai sovietici, alleati dei vietnamiti.
Intanto Rambo, prigioniero, deve sottostare alle richieste del colonnello russo, che lo costringe a parlare via radio con Murdock, al quale il soldato giura vendetta. Questo sentimento si scatenerà dentro di lui ancora di più con la morte di Co Bao, la donna di cui si era innamorato. Senza pietà inizia lo sterminio dei soldati russi e vietnamiti, e torna in Thailandia, alla base americana, per chiudere il ciclo di sangue. Prima ancora di chiudere i conti in sospeso con Murdock, però, chiede di liberare tutti i prigionieri di guerra americani rimasti in Vietnam. Dopo aver mostrato la sua lealtà e aver portato a compimento la sua vera missione, confida nella possibilità di ricominciare una nuova vita.
Rambo III: ancora alla riscossa nel 1988
Il capitolo tre di Rambo segna un nuovo corso per la saga. Sia temporalmente perché procede per giorni, circa otto o dieci giorni, e contenutisticamente perché inizia il tentativo di Rambo di costruirsi una nuova vita, pur se non riuscendo a rinunciare al suo senso del dovere, ma anche a un destino che sembra aver segnato addosso: quello del soldato pronto a portare a termine la missione.
Non è un caso, infatti, che il colonnello Trautman si rivolga nuovamente a lui, per chiedergli di seguirlo in Afghanistan, dove i soldati hanno bisogno di armi per fronteggiare i russi che minacciano la loro libertà. Pur rinunciando inizialmente, quando Trautman, partito in missione da solo, viene fatto prigioniero, Rambo sente il dovere di salvare quello che per lui rappresenta un secondo padre, rinunciando alla promessa fatta a se stesso di non mettere più piede in un campo di battaglia.
Mentre Trautman è messo sotto tortura dal leader sovietico Zaysen, che vuole sapere dove le forze statunitensi stiano inviando le armi per aiutare gli afghani, Rambo giunge in Afghanistan aiutato da Mousa, un trafficante di armi che gli svela come raggiungere la base sovietica dove è imprigionato il colonnello. Un lungo viaggio nel deserto attende Rambo, che alla fine grazie anche ad altri contatti di Mousa riesce a infiltrarsi e a raggiungere Trautman.
Dopo un primo tentativo di salvataggio fallito, Rambo riuscirà con un elicottero rubato ai sovietici a portare in salvo Trautman, avendo alle calcagna i soldati sovietici che li inseguiranno per tutto il deserto. Sarà infatti l’intervento di un gruppo afghano ad aiutarli, permettendo a Rambo di uccidere il sovietico Zaysen e lasciare il paese.
I 24 giorni dell’ex soldato del Vietnam: ancora una volta John Rambo
Uscito in sala nel 2008, il quarto capitolo – John Rambo – ha uno sguardo più moderno dei precedenti. Sono trascorsi infatti vent’anni dal terzo capitolo, quando il tentativo di cambiare vita dell’ex soldato è stato rimandato. Stavolta invece lo ritroviamo in Thailandia con un lavoro, che disperatamente non riusciva a trovare negli Stati Uniti, e con un’inquietudine che lo tiene apparentemente a bada. Per ventiquattro giorni però questa calma si spegne.
Consapevole degli scontri al confine in corso in Birmania, l’ex soldato si limita solo a guardare questo paese consumato di giorno in giorno dalla guerra, fino a quando un gruppo di missionari protestanti gli chiede di guidarli lungo il fiume Salween per portare beni di prima necessità ai civili, non potendo viaggiare via terra a causa delle mine innescate dai soldati birmani. Pur mostrandosi reticente, Rambo non riesce a dire di no, ma svolto il suo compito di traghettatore torna in Thailandia. Il villaggio intanto viene attaccato dalle truppe governative, che fanno prigionieri i missionari. Il pastore Arthur Marsh non vedendoli tornare per dieci giorni, chiede a Rambo di tornare in Birmania ed unirsi ad un gruppo di mercenari per salvarli.
Accettando questa nuova missione e costretto ancora a vedere torture, soprusi e ingiusti spargimenti di sangue, Rambo torna in un contesto a lui familiare e sa perfettamente cosa fare: si rivela ancora una volta il soldato addestrato di sempre, capace di risolvere le missioni di salvataggio, senza risparmiare chi per primo ha versato sangue. Porta in salvo i missionari e affronta a viso aperto le truppe governative, liberando e salvando i civili del villaggio birmano.
Dopo essersi trattenuto ancora per qualche tempo in Thailandia, Rambo deciderà però di tornare in patria: precisamente in Arizona, nella fattoria di suo padre.