Rapina a Stoccolma: la storia vera dell’evento alla base del film che ha dato origine alla celebre sindrome
La storia reale da cui ha preso spunto Rapina a Stoccolma.
Dietro gli eventi narrati in Rapina a Stoccolma di Robert Budreau si nasconde una vicenda realmente accaduta, che ha spinto gli psicologi a definire la identificare la Sindrome di Stoccolma.
I fatti che hanno ispirato la pellicola
Il 23 agosto del 1973 Jan-Erik Olsson, un uomo evaso dal carcere della capitale svedese, dove era stato recluso per furto, entrò nella sede cittadina della Sveriges Kredit Bank, armato di mitra. L’uomo, allora 32enne, prese quattro ostaggi: Brigitte, 31 anni, impiegata, Sven, 25 anni, assunto da pochi giorni, Kristin, 23 anni, stenografa, ed Elisabeth, 21 anni, cassiera.
Olsson, le cui vicende hanno dato il là al lungometraggio Rapina a Stoccolma, pretese la liberazione di Clark Olofsson, un detenuto suo amico. Inoltre, volle un’auto e poter scappare insieme agli ostaggi. Le istituzioni accettarono di lasciargli una vettura, ma furono irremovibili nel proibirgli il trasporto dei sequestrati. L’evento ebbe un risalto mediatico davvero notevole, poiché Olsson occupò la banca per più di 130 ore, quasi sei giorni.
Nel corso del periodo, ricostruito in Rapina a Stoccolma, tra il carnefice e le vittime vi una convivenza “serena”. Presto i secondi iniziarono a maturare una specie di empatia nei confronti di Olsson, tanto da temere soprattutto le Forze dell’Ordine. Alla liberazione, vi fu chi abbracciò addirittura il carceriere.
Dalle interviste condotte in seguito, i sequestratori spesero parole favorevoli nei confronti di Olsson. Ne decantarono le lodi e gli espressero gratitudine per non averli uccisi. Qualcuno ebbe persino l’idea di andargli a fare visita presso la struttura detentiva dopo l’arresto. La comunità di psichiatri nominò così tale reazione emotiva “Sindrome di Stoccolma”.
In Rapina a Stoccolma il rapinatore si chiama Lars Nystrom e ha il volto di Ethan Hawke. Tra gli altri interpreti spiccano Mark Strong, che porta in scena Gunnar, e Noomi Rapace, nei panni di Bianca.