Red (2022): la regista Domee Shi rivela la storia vera e l’ispirazione cinematografica dietro al film Disney-Pixar
Red, nuovo capolavoro Pixar, diretto da Domee Shi, è ispirato alla vera esperienza personale della regista e al rapporto con sua madre.
Red è il nuovo film d’animazione Pixar scritto e diretto dalla regista Domee Shi, al suo esordio alla regia, dopo aver lavorato per anni come storyboard editor e illustratrice d’animazione nel team di Inside out, Toy Story 4 e Gli incredibili 2. Saltando l’uscita al cinema e arrivando direttamente sulla piattaforma Disney+ dall’11 marzo 2022, Red è stato acclamato da pubblico e critica e come ogni film Pixar che si rispetti, sta incantando i telespettatori di tutto il mondo. Domee Shi, vincitrice dell’Oscar come Miglior cortometraggio per il dolcissimo Bao, ha esplorato in Red e, in parte anche in Bao, un tema che ha sempre voluto raccontare.
Il tema di Red
Al centro del film Red, la relazione tra Mei e Ming, un conflittuale rapporto madre-figlia. La regista Domee Shi ha raccontato che si tratta di un tipo di relazione che conosce, ha provato in prima persona e avrebbe sempre voluto esplorare sullo schermo. “Nel 2017, quando stavo promuovendo il cortometraggio Bao, molte persone continuavano a chiedermi perché il protagonista del corto fosse un ragazzo e quindi la storia raccontasse nello specifico il rapporto madre-figlio“, ha dichiarato la regista. “Ricordo di aver risposto che si trattava di un cortometraggio, avevo solo otto minuti, se avessi voluto esplorare il rapporto madre-figlia avrei avuto bisogno di un intero lungometraggio“. Una risposta che si può definire preveggente, perché in quel periodo Shi si apprestava a presentare 3 diversi concept di lungometraggio. “Tutte le mie idee riguardavano giovani donne, adolescenti che affrontano il difficile passaggio all’età adulta. Era qualcosa che ho sempre voluto raccontare“, ha continuato Domee Shi. “L’idea alla base di Red era la più personale per me, perché ho preso ispirazione dal mio rapporto con mia madre“.
Mei condivide infatti una serie di aspetti con la creatrice Domee Shi, ma le sua convinzioni iniziano a crollare quando si sente divisa tra l’essere la figlia rispettosa di sua madre e il diventare se stessa. “Come Mei, sono figlia unica“, dice Shi. “Sono sempre stata molto legata ai miei genitori, in particolare a mia madre, dal momento che mio padre era spesso fuori per lavoro. Il più delle volte eravamo solo noi due, abbiamo davvero fatto molte cose insieme: facevamo il tragitto per andare lei a lavoro e io a scuola nel centro di Toronto che era lunghissimo, sia all’andata che al ritorno, e tanti viaggi e vacanze dove mio padre non c’era e quindi eravamo solo io e mia madre. Ma poi, come tutti i bambini, ho iniziato a crescere, a cambiare, ad appassionarmi ad anime e fumetti e a preferire uscire con i miei amici. Ricordo che anche la mia passione per l’animazione le sembrò strana all’inizio, non capiva perché fossi ossessionata da questi personaggi immaginari con gli occhi enormi e i capelli colorati“, ricorda la Shi ridendo. “Era come se venissi in una direzione, ma il mio dovere e la mia lealtà verso mia madre mi trascinavano da un’altra parte“.
Mei & Domee Shi
A differenza di Mei, Shi non ha mai sentito di essersi trasformata in un gigante panda rosso, che, metaforicamente, è un momento di transizione per tutti. “Per Mei, il panda rosso è come una scintilla magica che innesca un conflitto“, afferma Shi. “Fino a quella trasformazione, Mei pensa di sapere tutto, di aver capto come sia e come vada il mondo. E tutti lo abbiamo pensato, in un momento della nostra vita, prima di svegliarci un giorno e realizzare che all’improvviso non sappiamo più chi siamo e cosa vogliamo. Abbiamo usato il panda rosso come una metafora di tutti quei cambiamenti spaventosi, imbarazzanti e inquietanti che subiamo tra infanzia e adolescenza. Più specificamente, volevamo esplorare le varie sfumature delle relazioni tra genitori e figli, in particolare asiatici, per affrontare anche come il cambiamento sia influenzato dai conflitti intergenerazionali. Red è un film divertente e surreale, ma in fondo è la storia di una madre e una figlia che finalmente abbracciano il cambiamento in tutte le sue forme, anche se significa dire addio alla relazione che avevano una volta“.
La storia di Domee Shi è personale, ma anche universale. Il tema di Red, durante la fase di creazione, ha portato ogni membro presente a raccontare le proprie esperienze, di genitori e di figli. “Quelli di noi che sono genitori hanno condiviso i loro brutti momenti genitoriali, parlando apertamente di tutto, fallimenti e successi quotidiani. Ad esempio, la produttrice Lindsey Collins, madre di tre figli, diceva spesso: non siamo troppo duri con questa mamma, le mamme non sempre sanno cosa stanno facendo“. Shi ha sempre sottolineato quanto sia stata grata per aver avuto l’opportunità di raccontare una storia come quella di Red, soprattutto perché avrebbe desiderato moltissimo un film come questo quando aveva l’età di Mei. “Sarebbe stato fantastico vedere un film che diceva che quella parte della mia vita che stavo vivendo poteva essere disordinata, spaventosa o imbarazzante, ma che comunque sarebbe andato tutto bene, che non ero sola e che sarei sopravvissuta“.