Saoirse Ronan è la perfetta Lady Bird: la sua interpretazione
Saoirse Ronan è la perfetta Lady Bird. La giovane attrice già nominata tre volte al premio Oscar dà un'interpretazione fresca e reale del personaggio scritto e diretto dalla novella regista Greta Gerwing
Saoirse Ronan è giovanissima eppure ne ha già fatta molta di strada. Classe ’94, tre candidature agli Oscar e un Golden Globe come migliore attrice protagonista, la ragazza dalla pelle candida e il viso tondo ha illuminato con il suo candore all’apparenza duro e impenetrabile numerose pellicole degli ultimi anni cinematografici, vantando collaborazioni con registi del calibro di Peter Jackson, Joe Wright e Wes Anderson. Un volto pulito di cui la macchina da presa sembra essere innamorata, un riflettersi continuo di pulizia e forza che va dal primo piano all’obiettivo e dall’obiettivo al primo piano.
Affrontati diversi generi, approcciatasi a differenti età e al loro modo di vivere di volta in volta una maturità pur sempre consapevole, è arrivato il momento per Saoirse Ronan di abbandonarsi all’incoscienza della giovinezza, alla rappresentazione canonica del passaggio dall’adolescenza al desiderato mondo adulto, abbandonandosi con il suo ruolo ad un ancora non esplorata freschezza. È con Lady Bird, vincitore del Golden Globe 2018 per il Miglior film commedia o musicale, che l’attrice di origini irlandesi si lascia travolgere dai tormenti di quella confusionaria tappa intermedia alla quale rimarremo, nonostante tutto, legati.
Lady Bird – L’adolescenza incarnata con freschezza da Saoirse Ronan
La Lady Bird della Ronan, che ricalca con spunti autobiografici la gioventù della regista e sceneggiatrice del film Greta Gerwing, incarna l’inadeguatezza dell’essere semplicemente giovani e sentirsi costretti ad una piccolezza a cui si ha la certezza di non appartenere. Nella ricerca smodata di dimostrare la propria emancipazione, nella convinzione di una superiorità che non può porci sul medesimo piano dei nostri coetanei, la protagonista della brillante commedia viene interpretata da Saoirse Ronan con tutta la naturalezza necessaria al periodo della vita raccontato, un riscontro fisico e di spirito che cala con precisione l’attrice nella storia.
L’interprete si presta alla fisiologia scoordinata e acerba del suo personaggio, confidando nelle indicazioni della regia che desidera mostrarla vera e quindi imperfetta. Ecco allora quelle inquadrature su di un volto che presenta i segni della giovinezza, la pelle arrossata da quelle bolle fastidiose che l’attrice non copre e che il suo volto ospita per raggiungere al meglio l’intenzione dell’opera. Ma non solo di quel viso si notano le pecche, ad essere evidenziate sono anche le espressioni che offrono tutta una variegata gamma di sensazioni e atteggiamenti dell’adolescenza turbolenta.
Saoirse Ronan è la perfetta Lady Bird
Saoirse Ronan ruota gli occhi, li alza al cielo, indirizza la voce rabbiosa verso i suoi genitori e soprattutto la madre, dando di Lady Bird l’idea chiara della ragazza in cerca di indipendenza, capricciosa perché fedele alle proprie convinzioni. Un’esteriorità che vuole fingere – e a tratti ostentare – sicurezza, ma cela le incomprensioni che in pubblico non possono essere rivelate e che riescono forse a venir fuori soltanto attraverso una chiamata, un discorso pronunciato ad un cellulare quando si è lontano dal proprio nido. L’attrice asseconda gli ideali del suo personaggio e se ne fa portatrice dando ferma convinzione di crederci a sua volta, non tralasciando di far trasparire comunque quelle comprensibili crepe, quei dubbi sul proprio presente poste a preparare il terreno di un futuro incerto.
Saoirse è la perfetta Lady Bird, capace di quell’insolenza adolescenziale che cerca solamente di emulare la presunta saggezza dei grandi, non marcando troppo la mano sull’impertinenza della sua protagonista e rivelandosi in grado così di non tramutandola in una giovane arrogante e fastidiosa, centrandone piuttosto il fremito vitale e simpaticamente ingenuo. Un uccellino spennato che tenta di arruffare le penne per farsi ascoltare, un’interprete che ha saputo rendere l’adolescenza reale in ogni sua felice, tormentata ed anche folle declinazione.