Le 28 scene iniziali più iconiche della storia del cinema
Le scene d'apertura alle volte fanno il successo di un film, ma quali sono le scene iniziali più belle del cinema?
Se è vero che non si può giudicare un libro dalla sua copertina, si può spesso giudicare una pellicola dalla sua prima scena. È questo il caso delle opere con le scene iniziali più belle, film che hanno segnato il cinema e lo hanno fatto nella loro interezza, a partire da quei primi fotogrammi assemblati insieme in maniera impeccabile. Dal volto di Alex DeLarge che apre Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, si passa a piani sequenza e monologhi divenuti cult, in una sequela di scene che danno il via a veri e propri capolavori, capaci di rendersi grandi in poche battute e di catapultare subito il pubblico nell’universo filmico.
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1. Arancia Meccanica (1971) tra le scene iniziali più belle
La potenza di uno sguardo magnetico che inquieta, poche semplici parole che definiscono l’efficacia di un volto, quello di Alex DeLarge, quello che, inquadrato in primo piano, sembra voler bucare lo schermo e parlarci a tu per tu nella sequenza d’apertura di Arancia Meccanica. La bombetta nera, le lunghe ciglia a evidenziare un’asimmetria disturbante, l’accenno di un sorriso beffardo, quello di chi già sa e non vede l’ora di condividere. Poi la cinepresa che inizia a indietreggiare, le sagome dei drughi che lentamente si disegnano al fianco del protagonista e il bicchiere di latte, bianco come le loro divise, in contrasto con lo sfondo, in contrasto con la loro anima. Il tutto accompagnato dall’inconfondibile brano Music for the Funeral March of Queen Mary.
2. Il Padrino (1972) ha una scena d’apertura che ha fatto la storia del cinema
“Io Credo nell’America. L’America fece la mia fortuna”: queste le parole dalla marcata cadenza siciliana che aprono l’epopea sulla famiglia Corleone. Sulle note composte da Nino Rota, dal buio spunta un viso, quello di Amerigo Bonasera, il quale apre Il Padrino (Francis Ford Coppola) con un discorso che urla alla vendetta ma si contiene per rispetto e devozione. La telecamera si allontana lentamente dal soggetto indietreggiando e, dal fuoricampo, comincia a intravedersi un figura di cui percepiamo all’istante la potenza: è quella di Vito Corleone (Marlon Brando), è quella che da lì a poche frazioni di secondo più avanti toccherà la pellicola per lasciarla per sempre impregnata del suo fascino e del suo carisma.
3. Halloween – La notte delle streghe (1978) ha una delle scene iniziali più belle
In apertura una filastrocca e un lugubre contesto che direzionano l’immaginario dello spettatore. Poi l’esterno di una casa, l’assenza di stacco che ci porta all’interno della stessa, una soggettiva che da scommessa diviene presto epicità, la visione nitida che muta in alterata e ci mostra solo in parte un omicidio. Infine il disvelamento della maschera, un bambino sconvolto che impugna un coltello e i nostri cuori palpitanti che gridano, spaventati ma entusiasti, al primo incontro con Michael Myers nell’incipit della saga Halloween, diretto da John Carpenter.
4. L’infernale Quinlan (1958)
L’assenza di stacco è ciò che caratterizza anche l’apertura de L’infernale Quinlan di Orson Welles. Un ordigno nascosto nel bagagliaio di un’auto; pochi istanti dopo un uomo ne è al volante, accompagnato da quella che si presuppone essere la sua compagna. Per tutta la prima sequenza della pellicola lo spettatore non batte ciglio, la curiosità è fin da subito stimolata e la ripresa è un vero e proprio piacere per gli occhi, con il passeggiare di quelli che si riveleranno essere i veri protagonisti del film, in un continuo incrociarsi con le due future vittime. Suspense ed estetica si incontrano e si accompagnano fino all’esplosione che dà il via alla trama di una pietra miliare del cinema.
5. Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997) tra i 10 inizi più belli dei film
Sulla comparsa dell’insegna Boogie Nights, titolo del film di Paul Thomas Anderson, parte, sulle note di Best of My Love delle The Emotions, uno dei piani sequenza più formidabili di sempre. Pare evidente che il regista abbia assorbito al meglio dai proprio modelli, ma è talmente abile nel rendere sua questa scena da meritare un sovrapporsi di elogi. L’inquadratura è un flusso che non vorremmo smettesse mai: dalla strada passa all’interno del locale, muovendosi tra i suoi tavoli e realizzando, di fatto, un’originalissima e sorprendete presentazione dei personaggi.
6. Effetto notte ha un incipit pazzesco
Una delle opere di maggior respiro di Francois Truffaut, una capolavoro della cinematografica, che vive di cinema e narra di esso. Effetto notte non difetta, bensì eccelle nel suo raccontare la settima arte con la forza di una macchina da presa. L’incipit è già totalizzante di per sè, talmente inaspettato da non essere compreso nei suoi primi istanti; e invece la pellicola ha iniziato a girare, il nastro va da un ciak a un altro e il pubblico è catapultato fin da subito nella finzione dell’irrealtà.
7. Trainspotting (1996) tra gli inizi più belli dei film
“Scegliete la vita”. Basta questo e Trainspotting è già un cult. Il monologo enunciato da Mark Renton, detto Rent Boy e interpretato da Ewan McGregor, è da togliere il fiato tanto quando la corsa affannosa che lo accompagna. L’inizio del film è di quelli che convincono ancora prima di capire di cosa esattamente si tratti; neanche il tempo di accomodarsi in sala e si viene catapultati nel mondo tossico e disfunzionale di Mark e soci. Un altro pezzo di storia di un cinema che va dritto al sodo e conquista in pochi istanti.
8. Bastardi senza gloria (2009)
Maligna ironia, sbandierato poliglottismo, catartico trasporto. Quelli che aprono Bastardi senza gloria sono circa 15 minuti di puro talento, i 15 minuti con cui Christoph Waltz ha presentato al mondo il colonnello delle SS Hans Landa. Fascinoso al pari della crudeltà che rappresenta, il ruolo che è valso un Oscar al proprio interprete rende onore all’ennesima perla di Quentin Tarantino e lo fa fin dalle prime battute del film, conquistando prepotentemente il centro nevralgico della scena e innalzandola a capolavoro.
9. Match Point tra le scene iniziali più belle dei film
Quanto può riuscire a comunicare la metaforica immagine di una pallina su un campo da tennis? Woody Allen risponde con uno dei suoi tocchi di genialità. Match Point nel 2005 va ad aggiungersi alla filmografia di uno dei più prolifici cineasti di sempre e convince già dal rallentato procedere della pallina da una parte all’altra della rete che apre l’opera. L’innalzarsi dell’oggetto una volta impattata la rete, accompagnato dalla voce fuori campo che ne descrive l’ambiguità e l’incertezza, riesce a trasmettere questi stessi sentimenti all’animo di chi, già conquistato, coglie gli stimoli lanciati dal regista.
10. Il re leone
Basta un fotogramma per chiudere gli occhi e sentire le celebri note iniziali de Il re leone, tra i migliori film d’animazione Disney di sempre. Il coinvolgimento di tale immagine subitamente immerge all’interno di un sogno ad occhi aperti. Il sole tagliato dall’orizzonte anticipa la venuta di Simba, al cospetto di tutti i rappresentati di una natura incontaminata che rapisce ed emoziona per la sua spettacolarità e non ha nulla da invidiare ai capolavori del cinema fino ad ora citati.
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11. Ragazze nel Pallone (2000) ha una delle scene iniziali migliori
“Son sexy, solare. Son molto popolare” e lo sappiamo che conoscete il resto. Il grido di apertura delle Cheerleaders non è solamente orecchiabile, ma stabilisce un fatto importantissimo per quanto riguarda Ragazze nel Pallone: è del tutto consapevole di sé. Battute del tipo “Ci odi perché siam belle, beh neanche te ci piaci. Cheerleaders! Siamo Cheerleaders” ci fa capire che Ragazze nel Pallone è pronto a prendersi in giro e a ridere al fianco degli spettatori.
12. Viale del tramonto (1950)
La satira spietata a Hollywood di Billy Wilder è più nota per la sua battuta finale, ma anche l’apertura è eccezionale: l’inquadratura ripercorre la strada da un marciapiede con il titolo scritto sopra fino ad arrivare alle macchine della polizia che passano a sirene spiegate. La voce di William Holden accompagna la scena da lì. L’ultimo frame è l’inquadratura di un cadavere nella piscina ripreso dal basso verso l’alto che rappresenta anche la visione che Norma Desmond ha di se stessa: senza tempo.
13. Il Cavaliere Oscuro (2008)
Il tour de force che rappresenta la sequenza di apertura de Il Cavaliere Oscuro potrebbe essere quasi un breve film a sé stante. La rapina in banca non ci dice nulla sul film, ma ci offre la visione di uno dei cattivi più memorabili del franchise, il Joker di Heath Ledger. Christopher Nolan gioca con le nostre aspettative e, sebbene il Joker non si rivela fino al completamento del colpo, la sua presenza è percepita fin da subito. Perfettamente girata ed editata, e tutto svelato un passo alla volta, il Joker mette in scena un’introduzione indimenticabile e letale.
14. Lo squalo (1975)
La scena d’apertura de Lo Squalo ha cambiato sia il nostro modo di vedere l’acqua che quello di guardare film in estate. Osservare la famigliare scena di una festa sulla spiaggia in estate, dove il desiderio di tuffarsi in mare è palpabile, ha perfettamente senso. Ma poi l’indimenticabile composizione di Jhon Williams arriva, le onde si increspano e il terrore degli squali diventa un fenomeno culturale che ancora non si è spento.
15. Vertigo (1958) ha una delle scene iniziali migliori
Dopo i crediti iniziali, accompagnato dagli allora avanzati effetti grafici di Saul Bass, il film di Alfred Hitchcock si apre sul Detective Scottie Ferguson (James Stewart) e un collega che inseguono un criminale sui tetti di San Francisco. Quando Scottie prova a saltare da un tetto all’altro degli edifici, si ritrova aggrappato al cornicione con le sole dita, in bilico tra la vita e la morte. L’altro poliziotto cerca di aiutarlo… ma non finirà tanto bene.
16. The Social Network (2010) ha una scena iniziale memorabile
14. Lo Squalo (1975)
Non tutti sono capaci degli scambi verbali di Aaron Sorkin, ma Jesse Eisenberg e Rooney Mara ce la mettono tutta. David Fincher ha dichiarato che ci sono voluti 99 ciack per comporre il tira e molla della conversazione. La scena non funzionerebbe senza il frenetico editing, che da più peso alle pause e rende l’insulto finale di Mara ancora più forte.
17. Le Iene (1992)
L’inizio de Guardando i primi 90 secondi del epico film di Martin Scorsese viene da chiedersi perché il regista abbia sentito la necessità di farne un film più lungo. Ovviamente il risultato finale e un capolavoro, che però inizia con il botto. C’è il mistero (Cos’è quel rumore nel portabagagli?), la forza bruta (Joe Pesci e Rober DeNiro, detto in parole povere, sono dei veri duri) e c’è il caratteristico dark humor già con la narrazione iniziale di Ray Liotta che ci dice: “Che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il gangster” include sorprendentemente argomenti di poco interesse. I personaggi principali sono seduti intorno al tavolo, parlando del più e del meno e discutendo di Like a Virgin di Madonna. Ma questa è una scena chiave per capire lo stile generale del film di Tarantino. Sta costruendo personaggi realistici costringendoci a focalizzarci su di loro attraverso una scena che sembra del tutto innocua. Eseguito in modo brillantemente semplice eppure divertente, qui ci vengono introdotti i ladri con cui passeremo i prossimi 90 minuti tentando di capire di chi fidarsi e di chi no.
18. Magnolia (1999) ha una delle scene iniziali migliori
Il racconto della disperazione ai tempi moderni nella California del sud di Paul Thomas Anderson si apre con tre aneddoti, narrati dall’illusionista Ricky Jay che ci mostra un mondo con piogge di rane e cantanti improvvisati, dove “cose strane succedono continuamente”.
19. La scena d’apertura di Quei Bravi Ragazzi (1990)
Guardando i primi 90 secondi del epico film di Martin Scorsese viene da chiedersi perché il regista abbia sentito la necessità di farne un film più lungo. Ovviamente il risultato finale e un capolavoro, che però inizia con il botto. C’è il mistero (Cos’è quel rumore nel portabagagli?), la forza bruta (Joe Pesci e Rober DeNiro, detto in parole povere, sono dei veri duri) e c’è il caratteristico dark humor già con la narrazione iniziale di Ray Liotta che ci dice: “Che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il gangster”
20. 2001: Odissea nello Spazio (1968) ha una delle scene d’apertura più belle del cinema
C’è qualche film che ha eguagliato l’epicità di questa pellicola spaziale di Stanley Kubrick? Ne dubitiamo, se si considera anche solo prima scena, seguita dalla iconica sequenza con i titoli, che si svolge letteralmente all’alba dell’uomo, dove i primati diventano inventori e distruttori, due ruoli che definiranno il loro lignaggio per i millenni a venire.
21. Screem (1996)
Qual è il tuo film horror preferito? Una domanda apparentemente innocua da un anonimo interlocutore telefonico si trasforma in una terrificante, e infine mortale, avventura per Casey Becker (Drew Barrymore). La sua morte nei primi minuti del film fu ancora più shockante a causa del fatto che la Barrymore era la star più famosa in questo horror, al pari di Janet Leigh in Psycho, quando il film è uscito.
22. UP (2009) ha una delle scene iniziali migliori, che vale quasi tutto il film
Un ragazzo incontra una ragazza, si sposano, i due scoprono di non poter avere figli, invecchiano insieme e pianificano di realizzare il sogno della loro vita, ma lei si ammala e muore prima di poterlo fare. Questa storia potrebbe essere il plot per un film intero, ma nelle mani della Pixar il tutto è condensato in una manciata di toccanti minuti.
23. American Sniper (2014)
Pensate ciò che volete a proposito della politica dietro ad American Sniper. La scena di apertura mette il pubblico sdraiato a terra, dietro al mirino di un fucile, mentre Chris Kyle (Bradley Cooper) deve prendere una decisione in una manciata di seconde ovvero uccidere o no una donna potenzialmente pericolosa e il suo bambino. Mentre Kyle prende la mira e inala lentamente per calmare i nervi, c’è solo una cosa che si può pensare: “porca p******!”
24. Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta (1981) ha una delle scene iniziali migliori
Il film di avventura di Steven Spilberg inizia con la silhouette di Indiana Jones (Harrison Ford) che si sistema il suo caratteristico cappello. Per la fine della sequenza di apertura, il nostro eroe è ricoperto di ragnatele, circondato da nativi armati di lancia e costretto e cedere la reliquia da lui recuperata al suo nemico giurato. Tra l’inizio e la fine della sequenza, Indy affronta dardi appuntiti, trappole, tarantole, compagni traditori e, naturalmente, massi giganti che lo inseguono fino all’uscita della caverna. Chi non si sarebbe affezionato all’archeologo con la frusta con un’entrata in scena del genere?
25. Il Petroliere (2007)
Il Petroliere non fa le cose a metà. Guardare questo film significa essere d’accordo a restare seduti per due ore e mezza a fissare nell’oscurità dell’anima umana. Tutto ciò appare evidente nella scena di apertura quasi priva di battute, che introduce Daniel Plainviewer e la sua sete di denaro attraverso la straordinaria fragorosa colonna sonora di Johnny Greenwood che si apre sullo sconfinato deserto Americano.
26. C’era una volta il West (1968)
L’apertura quasi priva di dialoghi di questo capolavoro tra gli spaghetti-western di Sergio Leone dura più di 13 minuti ed è il perfetto esempio dello stile del regista. Silenzio, osservazione, e più tardi esplosivo.
27. Tutti Insieme Appassionatamente (1965) ha una delle scene iniziali migliori
Quelle campane dell’abbazia rovinano tutto, non credete? La sequenza di apertura di Tutti Insieme Appassionatamente è pacata quanto la canzone di Maria, mettendo in luce due delle cose più affascinati del film, le Alpi e la voce di Julie Andrews, per poi riportarci con i piedi per terra con la battuta: “È di nuovo in ritardo“.
28. Voglia di Tenerezza (1983)
Incontriamo Aurora Greenway (Shirley MacLaine), una giovane madre nevrotica, selvaggia ed esigente affascinate senza fatica. È in preda al panico pensando che la sua bambina addormentata, Emma, sia morta nella culla, così le dà un pizzico e la fa piangere. È una scena strana, ma che rappresenta perfettamente la relazione tra madre e figlia, toccante e divertente allo stesso tempo.