Sei nell’anima: tutto quello che c’è da sapere sul biopic Netflix dedicato a Gianna Nannini

Sei nell’anima è il biopic che celebra la vita e la carriera della leggendaria rocker italiana Gianna Nannini. Diretto dall’amica di lunga data Cinzia Torrini, il film offre uno sguardo intimo sui primi trent’anni di vita della cantautrice toscana, dalle sue radici a Siena fino alla conquista del palcoscenico internazionale.

L’adolescenza ribelle a Siena e il trasferimento a Milano per inseguire il suo sogno in Sei nell’anima

Il racconto di Sei nell’anima inizia a Siena negli anni ’70, dove una giovane Gianna Nannini, interpretata da Letizia Toni, manifesta sin da piccola una determinazione e una passione fuori dal comune per la musica. Nonostante l’opposizione del padre, figura dominante con un’azienda di produzione di dolci, Gianna si ribella e decide di inseguire il suo sogno di diventare una cantautrice.

Decisa a lasciare il suo segno nel mondo della musica, Gianna si trasferisce a Milano, portando con sé la sua chitarra e la sua ispirazione in mente: Janis Joplin. Qui, la cantante incontra nuove persone, fa nuove esperienze e inizia la registrazione di nastri da spedire alle case discografiche, dimostrando una tenacia e una passione che non conoscono ostacoli. Tutto sembra andare per il meglio quando viene chiamata dall’Ariston e le viene proposto un contratto, ma c’è un problema: vogliono che cambi look e che canti brani altrui, fuori dal suo stile. Gianna, con coraggio, rifiuta.

Uno dei momenti cruciali nella vita di Gianna, come si evince anche da Sei nell’anima, è l’incontro con Mara Maionchi, interpretata da Andrea Delogu, alla casa discografica Ricordi. È qui che Gianna riesce a far emergere la sua vera essenza di cantautrice, con brani toccanti come Morte per procurato aborto, che conquistano il cuore di Maionchi e segnano l’inizio del suo cammino verso il successo. Ed è qui che Gianna conosce Carla, la donna della sua vita.

L’amore per Carla e la rinascita di Gianna nel 1983

Sei nell’anima non è solo la storia di una cantante straordinaria, ma anche il racconto di un amore profondo e travagliato con Carla, la parrucchiera interpretata da Selene Caramazza. Tra alti e bassi, la loro relazione è stata una costante nella vita di Gianna, soprattutto durante i momenti più difficili come la crisi psichica vissuta durante la creazione di un album in Germania.

Dopo il successo, infatti, Gianna inizia a perdere la testa e fa uso di droghe. Il suo manager la sprona a fare sempre di più, sembra non accontentarsi mai: Devi essere pop!, le dice. Ed è proprio Carla, interpretata da Selene Caramazza in Sei nell’anima, a tirarla fuori da questa situazione, standole vicino. Così Gianna racconta quel periodo:

«Sono stata vittima di uno stato psicotico molto grave, ma non indotto dalle droghe. Mi sono trovata quasi sperduta fuori dall’utero materno. Ho sperimentato la vera follia, il non capire chi sei. Per fortuna ne sono uscita. Ero in Germania e il mio manager mi pressava sul nuovo album, voleva che sfornassi una hit di successo. È stata una forzatura e una violenza che mi ha travolto. Ho avuto paura».

Il 1983 segna un punto di svolta nella vita di Gianna Nannini. Dopo una fase di crisi e autodistruzione, la cantautrice trova la forza di risorgere dalle ceneri e di ritornare più forte che mai. È l’anno in cui nasce la hit Latin Lover e in cui Gianna riconquista se stessa, superando le sfide personali e professionali con determinazione e passione, sempre forte del sostegno di Carla.

Sei nell’anima: la giovane Letizia Toni interpreta Gianna Nannini nel biopic

In Sei nell’anima, ad interpretare Gianna Nannini troviamo la talentuosa Letizia Toni. Il suo debutto da protagonista è un trionfo, incarnando con perfezione l’energia e la passione della celebre cantautrice. Gianna stessa ha espresso ammirazione per l’interpretazione di Toni, riconoscendo in lei una forza naturale che ha catturato l’essenza del personaggio, nonostante le iniziali incertezze sul casting.

Per prepararsi al suo ruolo in Sei nell’anima, la giovane Letizia Toni ha impiegato un anno e mezzo:  «Sono stata a Siena e nei posti dove ha vissuto Gianna. Volevo respirare quello che ha respirato lei. All’inizio mi sentivo addosso una forte responsabilità, vedevo davanti a me una montagna insormontabile. Avevo paura. Quando però ho incontrato la Nannini, mi ha messo subito a mio agio e ho scoperto che abbiamo molte cose di vita in comune. Ho fatto un grosso lavoro sulla voce e sul canto insieme a un coach».

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