Soul: analisi e spiegazione del capolavoro Disney-Pixar

Soul è una fiaba profondamente istruttiva, non priva di qualche incongruenza funzionale alla narrazione, ma non per questo meno straordinaria...un po' come la vita stessa.

Il nuovo, straordinario, film d’animazione Disney-Pixar, Soul (QUI la nostra recensione) presenta la sua natura dualistica fin dal titolo, che offre una doppia interpretazione. Prima pellicola dello studio con protagonista un afroamericano, la nuova opera firmata dalla mano sicura di Pete Docter rimanda immediatamente a quel ricco genere musicale, sviluppatosi a partire dagli anni ’60, che ha visto protagonisti soprattutto musicisti neri. Da Otis Redding, Aretha Franklin, James Brown a Ray Charles, Wilson Pickett e Stevie Wonder, la soul music, o “musica dell’anima” nacque dalla fusione delle sonorità del jazz e del gospel con le modalità della canzone pop, per offrire un’esperienza immersiva alla portata di qualunque orecchio.

Il nostro Joe Gardner, tuttavia, non è un esponente diretto di tale corrente musicale, ma piuttosto del puro Jazz, massima espressione sonora di quell’improvvisazione che arriva dal profondo, in grado di mandare in bolla chi la pratica e chi la ascolta, grazie a un vortice di emozioni in cui non sapere cosa arriverà dopo permette di liberare completamente se stessi da quella mania del controllo che caratterizza il quotidiano, fatto di incombenze e variabili da domare. E che spesso si trasforma in ossessione produttiva, facendo perdere di vista l’essenziale.

Soul: le affinità con La la land, Coco e Inside Out

Soul è un film che parla di anima e musica e – soprattutto delle relazioni biunivoche fra l’una e l’altra. E di come una passione bruciante sia sempre a rischio di divampare in un incendio in grado di ridurre l’esperienza quotidiana a un’ossessiva corsa sfrenata verso un obiettivo che, tuttavia, potrebbe poi non rappresentare quella completa realizzazione tanto agognata.

Un po’ come nel capolavoro di Damien Chazelle, in cui perdersi in una bolla modifica radicalmente il corso degli eventi per Sebastian, portandolo a perdere il lavoro di musicista di piano bar ma a incontrare l’amore, Joe fa dalla sua bolla la propria ragione di vita, trascurando relazioni sociali e amorose e stabilità economica, convinto che il suo unico scopo sia suonare. Fino a quando non si rende conto che il prezzo da pagare per quel sogno è la rinuncia alla vita stessa.

Per Soul, Pete Docter attinge direttamente da due delle sue opere maggiori – Coco e Inside Out scegliendo come protagonisti del suo nuovo film la musica e le emozioni più profonde ma alzando decisamente il tiro con il ritratto di un al-di-là meno pittoresco e decisamente più metafisico rispetto a quello mostrato in Coco, che mette al centro delle leggi dell’Universo l’essere tutti parte di un gigantesco Uno ( i vari Jerry dell’Ante- Mondo suggeriscono proprio tale concetto) e che vede le emozioni (come in Inside Out) come motore dell’identità e della personalità, tutte indispensabili nella costruzione dell’esperienza umana.

Soul: un passo falso che cambia la vita

Soul cinematographe.it

Partiamo dal momento clou, che cambia completamente le carte in tavola di Soul: Joe, sulla soglia di vivere la sua grande occasione come membro della band della celebre sassofonista Dorothea Williams, si distrae ( o si perde…) quel tanto di troppo da finire in un tombino e trovarsi improvvisamente al cospetto di quell’immensa luce di cui molti riferiscono, in punto di morte. Che fare, arrendersi a tale (ingrato?) destino o tentare il tutto e per tutto per tornare indietro e cominciare a vivere la vita che aveva sempre sognato? Joe sceglie la seconda ipotesi, cominciando a correre in senso contrario lungo quei gradini che ricordano tanto i tasti del suo amato pianoforte… fino a quando un rocambolesco passaggio fra dimensioni lo porta non in vita, come si sarebbe aspettato, ma dalla parte diametralmente opposta rispetto al luogo al quale era destinato, l’Ante-Mondo, un luogo in cui alle anime nuove vengono attribuite le principali caratteristiche di personalità, in attesa di nascere in un corpo terreno.

Soul, Cinematographe.it

Qui, viene erroneamente identificato come uno psicoanalista Premio Nobel, ricevendo il compito di mentore di anime nuove, in attesa di individuare la scintilla che le completi rendendole pronte al grande salto nel Terra-Portale. A Joe viene assegnata 22, un’anima particolarmente ribelle e refrattaria allo strenuo impegno di numerosi e illustri mentori del passato (uomini e donne dotati di un particolare talento in Terra, come Gandhi, Copernico, Maria Antonietta e Archimede), che hanno provato in tutti i modi ad aiutarla a individuare la propria scintilla: quella che Joe scambia erroneamente per uno scopo, ma che in realtà ha più a che vedere con la curiosità e il desiderio di vivere la vita in tutti i suoi più piccoli e straordinari dettagli.

Nel frattempo il contabile dell’Altro Mondo Terry, si accorge della mancanza di un’anima all’appello, avvisando i Jerry e ricontrollando tutto il suo archivio alla ricerca dell’errore, al quale lui stesso tenterà di riparare.

Intanto Joe scopre rapidamente le carte con 22, che non vede l’ora di demotivare il suo ennesimo mentore e tornare a fluttuare nell’Ante-Mondo, libera dall’obbligo di vivere e di partecipare al settimanale Io Seminario, alla ricerca della sua scintilla. Grazie ai mezzi messi a disposizione dall’Universo per ispirare le anime nuove, Joe ha l’occasione di mostrare all’anima nuova la sua vera identità, raccontando la propria storia ed esprimendo il disperato desiderio di tornare a vivere. 22 decide allora di aiutare il suo ‘mentore per caso’, con l’intenzione di cedere a lui il proprio pass per la Terra, una volta individuata la propria scintilla. Una missione che, come prevedibile, si rivela impossibile, dato che nessuna passione o mestiere terreno sembrano ispirare l’anima nuova, che – come ultima spiaggia –  decide di recarsi con Joe in un luogo molto speciale…

La bolla

22 attraversa con Joe una porta trans-dimensionale in cui fluttuano le anime di tutti gli artisti immersi nelle loro attività al punto da estraniarsi dal mondo. È la bolla, terra di mezzo fra mondo terreno e spirituale in cui la mente vola quando si è immersi in ciò che più ci appassiona. Ma anche quando la realtà ci aliena al punto di perdere il contatto con la vita, come nel caso di lavoratori stacanovisti, che vedono nella produttività il loro unico obiettivo, perdendosi tutto il resto. È il caso delle anime perdute  che il Caronte Spargivento cerca di catturare e spogliare dello strato di cenere nera che le ricopre, al fine di riconnetterle col proprio corpo.

Spargivento è egli stesso un uomo nella bolla, un mistico sui generis che lavora davanti a un negozio di New York facendo volteggiare per ore un cartello pubblicitario fra le sue mani, mentre la sua anima vola in aiuto delle anime perdute. 22 spiega la situazione e Spargivento si offre di aiutare Joe a riconnettersi col proprio corpo (che al momento giace in coma su un letto di ospedale, con in braccio un gatto, utile alle pet therapy) attraverso un rituale. Ma qualcosa va storto e sia lui che 22 precipitano sulla Terra, con quest’ultima che prende possesso del corpo di Joe, la cui anima finisce invece…nel corpo del gatto Mr Muffola. Che fare, dunque? L’unica speranza per ristabilire le cose è trovare Spargivento  – nella sua forma corporea – sul posto di lavoro, e chiedere aiuto.

La seconda occasione di Joe, la prima occasione di 22

Soul, Cinematographe.it

Joe e 22, fuggiti dall’ospedale, trovano facilmente Spargivento, che dà loro appuntamento dopo il lavoro per mettere in atto il rituale inverso e permettere a Joe di riappropriarsi del proprio corpo in tempo per il concerto. Ma nel corso delle numerose peripezie necessarie a prepararsi a tale momento, 22 – grazie al corpo di Joe – ha l’occasione di sperimentare la vita attraverso i cinque sensi: gustando un pezzo di pizza, osservando la bellezza della natura, godendosi la brezza sul volto, ascoltando la storia di un’altra persona o la splendida melodia intonata da un artista di strada… esperienze che – gradualmente – cominciano ad ispirarla, facendole venire voglia di provare a vivere, rischiando così di mandare a monte ogni piano.

Nel frattempo, Terry è sempre sulle tracce dei nostri eroi e – tendendo loro una trappola – riesce a riportarli nell’Ante-Mondo proprio mentre erano intenti a litigare, con Joe che aveva accusato 22 (che nel frattempo era fuggita per non partecipare al rituale inverso di Spargivento) di voler vivere solo grazie al suo corpo e alle sue passioni, delle quali si era illecitamente appropriata. Al cospetto dei Jerry, 22 si accorge di aver trovato la scintilla e aver così completato il suo pass per la Terra. Confusa e arrabbiata con Joe, decide comunque – come pattuito in origine – di cederglielo, divenendo un’anima perduta nella bolla, ossessionata dall’idea di non valere nulla. Joe inganna nuovamente i Jerry e Terry tornando sulla Terra al posto di 22 attraverso il Terra-Portale, pronto a cominciare la sua vera vita.

Soul: non c’è vita senza musica, non c’è musica senza vita

Joe riesce a salire su quel palco tanto agognato e la serata va benissimo. Dorothea è entusiasta e propone al pianista di lavorare con lei anche nelle serata successive, entrando a far parte a pieno titolo della sua band. Ma Joe non si sente felice come si sarebbe aspettato e lo confessa a Dorothea, che lo spinge a riflettere raccontandogli la parabola del pesce giovane che chiede al pesce anziano dove si trovi l’Oceano, senza accorgersi che c’è già dentro…
Joe va a casa, perplesso, e trova le cose lasciate nelle tasche dei suoi pantaloni da 22, quando era nel suo corpo. Una fogliolina caduta, un pezzo di ciambella, i lecca lecca presi dal barbiere, un biglietto della metropolitana… e comincia a capire. Raccoglie tutto e lo mette al posto dello spartito musicale, osservando ogni oggetto e cominciando a suonare una melodia intensa e struggente che parla di ognuno di quei frammenti di vita. Lasciandosi ispirare dai corrispondenti momenti che echeggiano nella sua testa e che corrispondono all’esperienza e alle emozioni di 22 nella sua forma terrena.

Da dove arriva dunque l’ispirazione se non dalla vita stessa e dalla straordinaria semplicità di ogni momento vissuto? La scintilla è davvero un preciso scopo, o il semplice desiderio di vivere?
Ora Joe sa cosa fare e, perdendosi nella bolla mentre continua a suonare il piano, raggiunge l’Altro Mondo e la forma spirituale di Spargivento che gli indica 22, divenuta un’anima perduta dopo la sua breve e fallimentare esperienza terrena e che è ormai convinta di non essere degna di vivere. Ma quando Joe riesce a penetrare nella sua corazza di cenere nera e a mostrarle la fogliolina trovata in tasca, l’anima nuova riprende il contatto con se stessa e Joe decide che il posto sulla Terra spetta a lei, cedendogli nuovamente il pass.

Quando Joe si appresta ad accompagnare 22 al Terra-Portale, sa di poterla accompagnare solo fino a un certo punto…i due si lasciano trasportare dal vortice fino a quando 22 deve prendere la sua strada, felice e timorosa di raggiungere la Terra. Joe, invece, torna dove tutto è iniziato, sulla lunga scala che lo condurrà finalmente alla luce eterna.

Soul: verso una nuova vita

Jerry però richiama l’attenzione di Joe, chiedendogli di tornare indietro un minuto e dicendogli che la sua impresa nei confronti di 22 ha ispirato l’Universo tanto da concedergli una seconda possibilità, stando attento – questa volta – a dove metterà i piedi. Una volta distratto il precisissimo Terry, già pronto a registrare la nuova irregolarità, Joe torna sulla Terra, non più ossessionato da uno scopo o una passione, ma profondamente determinato ad assaporare ogni momento della propria vita.

Soul è una fiaba profondamente istruttiva, non priva di qualche incongruenza funzionale alla narrazione, ma non per questo meno straordinaria…un po’ come la vita stessa.