5 film thriller-horror da vedere, oltre Speak No Evil
Cinque film simili a Speak No Evil, per indagare le inquietudini di famiglie in pericolo
Approdato nelle sale italiane nel settembre 2024, Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è stato certamente uno dei film di genere thriller horror più dibattuti dell’anno. Il film con protagonista James McAvoy è stato accolto con pareri piuttosto contrastanti, essendo il remake di una pellicola danese di soli due anni precedente. Il film del regista britannico James Watkins – come già avveniva nel più glaciale predecessore scandinavo – è il resoconto di un incubo che attanaglia una famigliola, accolta dall’ambigua coppia di coniugi americani incontrati in vacanza in Europa. Scopriamo cinque pellicole che hanno più di qualcosa in comune che dovreste recuperare se lo avete apprezzato. E lo facciamo in ordine decrescente, partendo proprio dal film originale del che ha ispirato questo remake e dal quale non si può prescindere.
1. Speak No Evil (2022)
Speak No Evil del regista danese Christian Tafdrup è stato un vero e proprio gioiellino che ha fatto breccia nei cuori degli appassionati di cinema thriller dalle venature horror. La trama, presto detto, è praticamente la stessa su cui fa perno il remake con James McAvoy e vede protagonista una famigliola danese (padre, madre e figliola) in vacanza in Toscana che s’imbatte in un’altra famigliola, olandese (nel remake sono una famiglia americana e l’altra britannica). Presto vengono invitati per un weekend nelle campagne olandesi, dai nuovi amici. Ma scoprono che l’ospitale famigliola ha strane intenzioni. Laddove il remake americano, prodotto dalla Blumhouse, sembra un po’ rendere prevedibile l’incedere degli eventi, qui l’aspetto torbido e le ambiguità della vicenda emergono in maniera pacata, crescente, più funzionale e l’epilogo – o meglio tutto il terzo atto della storia – è piuttosto differente dall’operazione compiuta dal suo “clone” che va a parare sui lidi dell’home invasion e opta per una conclusione decisamente meno beffarda. Infatti, proprio la cupezza che sta alla base della risoluzione di questo Speak No Evil del 2022 è il vero punto di forza di una pellicola che parla di “regole comportamentali”, di ipocrisia del “buon vicinato” e di famiglie disfunzionali, sviluppandosi in maniera lenta, forse meno godibile della sua controparte americana, ma decisamente più indecifrabile, più misteriosa e meglio costruita nel suo crescendo di inquietudine.
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2. The Lodge (2019)
Durante una vacanza di famiglia in montagna, il padre deve partire all’improvviso e lasciare i suoi due figli con la fidanzata Grace. Una bufera di neve intrappola i tre nella baita e Grace inizia a rivelare attitudini con un passato oscuro. Affascinante opera che inquadra le tensioni di un nucleo famigliare, fotografato ottimamente nelle sue tonalità gelide e chi si apre con un suicidio che non lascia indifferenti. Uno di quei titoli da vedere se si ama il thriller dalle sottili ambiguità e dalle tensioni domestiche.
3. The Invitation (2015)
Will viene invitato insieme a sua moglie Kyra a casa della propria ex. Alla cena sono presenti anche altre persone, per lo più sconosciute tra loro. L’atmosfera amichevole, però, comincia presto a tingersi di mistero. Se avete apprezzato Speak No Evil, indubbiamente questa “cena misteriosa” farà al caso vostro, per quello che è un horror che si dipana lentamente fino all’ultimo atto che lascia il segno.
4. Funny Games (1997)
Sorta di capostipite del thriller tra le mura domestiche, il film dell’austriaco Michael Haneke mette in atto un meccanismo simile a quello di Speak No Evil, mettendo in contrapposizione una famigliola con due individui vestiti come damerini, ma che si rivelano due spietati sequestratori. Il risultato è un film disturbante, che mette a disagio lo spettatore e lo beffa, senza offrirgli vie di scampo in una condizione via via sempre più spietata e nichilista. Nel 2007, con la regia dello stesso Haneke, ne fu fatto un remake americano, una ulteriore causa che accomuna Funny Games a Speak No Evil, due opere europee rifatte per il mercato hollywoodiano, seppur con esiti differenti e distanze temporali diverse.
5. Cortesie per gli ospiti (1990)
Diretto da Paul Schrader, questo film ambientato in una magnetica e lugubre Venezia, vede protagonista una coppia di turisti (Rupert Everett e Natasha Richardson) che viene “sedotta” da una facoltosa coppia matura (Christopher Walken e Helen Mirren), ospitati nella loro lussuosa dimora. E gli esiti non saranno piacevoli. Un elegante thriller, che come Speak No Evil pone sul piatto il confronto tra due nuclei divergenti e incentra il mistero sull’ospitalità.