Stand by Me – Ricordo di un’estate: il significato del film di Rob Reiner

Stand by Me - Ricordo di un'estate è un malinconico coming of age in cui i protagonisti si cimentano nelle varie prove durante la stagione del cambiamento per antonomasia.

L’estate, il caldo, le avventure di ogni giorno vissute per superare le proprie paure, per crescere. Un’amicizia tra ragazzi, quella che sembra forte e indissolubile, impossibile da rompere perché sono troppe le cose vissute insieme. Questo racconta Stand by Me – Ricordo di un’estate, il film del 1986, di Rob Reiner, tratto dal racconto Il corpo di Stephen King, contenuto nella raccolta Stagioni diverse. Narra con forza picaresca le giornate passate da Gordie Lachance (Wil Wheaton), Chris Chambers (River Phoenix), Teddy Duchamp (Corey Feldman) e Vern Tessio (Jerry O’Connell), sodali, fratelli, pronti ad aiutarsi ma anche a prendersi in giro per le proprie fragilità e insicurezze come solo gli amici fanno. Pone al centro con sfrontata e gagliarda dolcezza la quotidianità dei quattro amici di Castle Rock che si incontrano nella loro casa sull’albero, come capita in tutte le belle storie, tra giochi di carte, le prime sigarette e i giornali proibiti – per sembrare più grandi -; il loro mondo viene travolto da un mistero spaventoso e inquietante, la notizia del ritrovamento del corpo di un loro coetaneo, scomparso nel bosco, dove cercava mirtilli selvatici.

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Stand by Me – Ricordo di un’estate: l’avventura che tutti i ragazzi vorrebbero vivere

Ragazzi, vi va di vedere un cadavere?

Stand by Me – Ricordo di un’estate parte proprio da una notizia luttuosa e dall’istinto di scoperta che fa muovere i quattro ragazzi, li mette in moto come solo i misteri e come la voglia di diventare dei miti sanno fare. Gli amici, tipi ben conosciuti nell’epopea infantile – il bravo ragazzo con un futuro sicuro, il fratello di un delinquente, quasi predestinato a delinquere, ma con un cuore d’oro, il timido preso in giro da tutti, lo strano, borderline e sempre in procinto di fare una sciocchezza, – sono, ognuno per un motivo specifico, bloccati in una situazione, come sono intrappolati nella loro giovane età. Questo “viaggio” sarà importante per superare quel nodo che hanno dentro: la morte del fratello maggiore, la situazione familiare, la solitudine. Il racconto è il ricordo di Gordie, diventato adulto (interpretato da Richard Dreyfuss) e scrittore come sognava da bambino, che riporta alla luce l’avventura vissuta insieme agli amici di un tempo. Il film è quel classico rito di iniziazione che tutti i ragazzini devono compiere per diventare grandi e Reiner, seguendo minuziosamente l’opera di King, inserisce tutti gli elementi cari alle favole: un bosco, soglia che separa il mondo dell’innocenza da quello della consapevolezza, i “nemici” (i bulli, le proprie paure) contro cui scontrarsi, l’amicizia come collante e farmaco contro i mali della vita. Stand by Me è uno dei più sensibili racconti di formazione e d’amicizia mai apparsi sul grande schermo e Gordie, Chris, Teddy e Vern, come dei piccoli, grandi cowboy, superano le loro frontiere, percorrendo i binari (il ragazzo di cui cercano il corpo è stato investito da un treno) di una ferroviaria che rappresenta il sentiero che devono percorrere per entrare definitivamente nell’età adulta raggiungendo così la propria meta. Il corpo ritrovato diventa metafora di tutto ciò che si deve vivere proprio perché la Morte esiste, di tutte le possibilità che i ragazzi hanno e infine di un periodo che se ne è andato e sulle cui ceneri è tutto da costruire.

Stand by Me – Ricordo di un’estate: una stagione, metafora del cambiamento avvenuto

Stand by Me - Ricordo di un'estate Cinematographe.it

Eravamo stati via solo due giorni, eppure la città sembrava diversa. Più piccola.

L’estate è madre di grandi avvenimenti; tutto capita durante quei tre mesi, le prime cotte, i viaggi inattesi, le grandi “scommesse”, tutto succede quando non si va a scuola, il tempo segna altre ore, scandite da piccole e immense scoperte. Stand by Me – Ricordo di un’estate è un malinconico coming of age, uno struggente racconto epico in cui i giovani eroi, come Achille e Ettore, si cimentano nelle varie prove (la folle corsa durante il transito del treno, il bagno nel lago popolato da sanguisughe) con il coraggio e l’ardimento che spesso solo la gioventù ribelle porta con sé. I quattro vivono tutto questo nella stagione della maturazione completa per antonomasia: se prima la sensazione è che tutto sia perfetto, bellissimo e eterno, durante il viaggio la sensazione è che si sia degli eroi invincibili, poi, dopo lo stordimento per ciò che si ha raggiunto, c’è la consapevolezza (non a caso la voce over di Gordie alla fine del percorso racconta come è finita la storia, chi è rimasto in contatto con chi e quali persone sono diventati da adulti).

Stand by Me – Ricordo di un’estate: il racconto di un’amicizia perfetta

Stand by Me - Ricordo di un'estate Cinematographe.it

Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha?

Il film di Reiner è un cult movie, uno di quelli che produce il classico effetto nostalgia, anche e soprattutto per quell’amicizia raccontata con ardimento e forza, che prende le forme di un sentimento infinito e vitale. Prima che arrivino i primi amori, le grandi scoperte, ci sono gli amici, quelli a cui racconti ogni cosa, con cui fai i primi viaggi, le bravate, le avventure dopo le quali ti senti invincibile. Sono gli amici per cui vivi, da cui ti ripari per fuggire dagli adulti, lontani, “cattivi”, incomprensibili e poco comprensivi, gli amici quelli per cui fai di tutto, che inciti a fare di più perché sai che ne sono capaci. Struggente il dialogo tra Gordie e Chris in cui i due parlano del futuro, del passato e del presente, si raccontano con lucidità e dolore (la sofferenza per la morte del fratello di Gordie, il consapevole timore di non essere amato dal padre, la voglia di andare via in un posto dove non si è conosciuti da nessuno) e così il bad boy dal cuore tenero dice:

Magari fossi tuo padre! Non andresti in giro a parlare di fare quelle stupide scuole tecniche, se fossi tuo padre. È come se Dio ti avesse dato qualcosa. Tutte quelle storie che ti vengono in mente… Dio ha detto: “Questa è roba tua, cerca di non sprecarla”. Ma i ragazzini sprecano tutto, se non c’è qualcuno che li tiene d’occhio. E se i tuoi vecchi sono troppo incasinati per farlo, dovrei farlo io forse!.

Queste sono parole piene, commoventi, come la commozione che prende i due personaggi. Non ci saranno più queste amicizie, non ci sarà più nessun altro Chris per Gordie e viceversa e neppure per lo spettatore che guarda questa intensa storia di amorevole amicizia ripensando alla propria.