Takers: la spiegazione del finale dell’action con Matt Dillon
Takers, di John Luessenhop, inizia come il classico action tra rapine, scontri armati e ottimi piani, finendo per essere un dramma piuttosto ambiguo.
Takers, diretto da John Luessenhop con un cast stellare che comprende Matt Dillon, Idris Elba, Zoe Saldana, Paul Walker, Michael Ealy, Hayden Christensen e il cantante Chris Brown, è un action a tutti gli effetti. Tra sparatorie, rapine, vendette e corse contro il tempo, i conti da regolare sono il motore di una storia che punta molto sull’ingegno di un piano ben organizzato, sulle azioni eroiche di un gruppo di rapinatori buoni che hanno un loro codice morale, come spesso viene rappresentato in film che trattano di criminalità. Buoni ovviamente finché non rischiano di essere presi.
Se il senso del film fosse mostrare la moralità di una banda di rapinatori, come può apparire all’inizio, di certo nelle ultime sequenze e scene questa volontà di non ferire, uccidere o sparare, viene inevitabilmente meno. Una conclusione ambigua, che lascia sicuramente un velo di amarezza, ma anche la speranza che i sentimenti, la lealtà e gli affetti siano le uniche cose realmente importanti nella vita.
Takers presenta l’indistruttibile e affiatato gruppo composto da A.J., John, Gordon, Jake e Jesse, che dopo un ottimo colpo in una banca, passano la loro agiata e costosa vita in case eleganti e locali di lusso, decisi ad aspettare almeno un anno, prima di organizzarsi per una nuova rapina. Ma l’arrivo di Ghost, vecchio compagno uscito di prigione che era stato arrestato anni prima in seguito a una rapina, ribalta idee e piani. Ghost ha in mano qualcosa che vale quattro volte i soldi che i cinque sono abituati a ricavare dai loro colpi. L’avidità li porta ad accettare, a fidarsi di un uomo che sembra avere in corpo anche rabbia e desiderio di vendetta. Ma che maschera tutto con l’importanza degli affari, che supera sempre ogni cosa. Il colpo, ovviamente, non va come previsto, denso di problemi, ritardi e sparatorie dove le vittime e i proiettili sono davvero molti. Ma i soldi vengono comunque presi e i cinque, sei con Ghost, si rifugiano in un sontuoso hotel a cinque stelle dove decidono il da farsi, pronti a prendere un aereo che li porterà lontano. Ignari però che Ghost li ha traditi.
I due poliziotti, interpretati da Dillon e Jay Hernandez (Eddie), di cui si approfondiscono con pochi tratti il background e il carattere (con il dramma di un lavoro che non gli dà abbastanza, famiglie da mantenere e soldi che potrebbero essere più facili), sembrano essere due personaggi inseriti nella storia per creare un danno al gruppo di criminali, e causare quei problemi che si riveleranno nulli quando le cose si metteranno davvero male. Un finale di tutti contro tutti, dove si può uscirne vincitori o uccisi, nessuna via di mezzo. La moralità e il codice di comportamento iniziano a vacillare e solo la sopravvivenza ha valore, fino a quando anche la vita perde l’importanza quando non solo i soldi, ma anche gli amici non ci sono più. Quello che lega i cinque protagonisti con cui lo spettatore può empatizzare maggiormente, non è solo il loro lavoro e le rapine, ma una profonda amicizia, un legame e una serie di regole che tutti rispettano.
Ecco che l’arrivo di Ghost è da subito allarmante, è evidente che non ci si può fidare. Che questo personaggio porterà guai e problemi non è una sorpresa, ma che causerà ciò che vedremo è forse inaspettato. Inspiegabile perché due, Gordon e John, su sei, otto, compresi i due poliziotti che vogliono a qualsiasi costo arrestare la banda, debbano avere una possibilità alla fine; Gordon gravemente ferito e John illeso. Takers non specifica se ce la faranno e se Gordon sopravvivrà: li si vede guidare a forte velocità con Naomi, sorella di Gordon, sul sedile posteriore e fuggire dalla città. Uno scontro finale caratterizzato da un’ottima regia e interpretazione, dove si spara per uccidere, dove è più importante vendicarsi che recuperare i soldi. Perdere le speranze, perdere gli amici, solo per pareggiare dei conti. Ghost è da solo, il poliziotto è da solo, gli altri sono insieme, il loro obiettivo non si riduce solo al denaro, ma anche a salvare i loro compagni.
Qualcuno rinuncia, Jake, quando scopre che la sua donna Lilli è morta, quando lui e suo fratello sono ormai circondati dalla polizia, ma di arrendersi non se ne parla: morire combattendo, quindi, in una sorta di suicidio sotto i riflettori. A.J. che, eroicamente, si sacrifica salvando i suoi compagni, e Gordon, che sentendosi responsabile per tutti, ha un’ultima speranza e decisione: uccidere Ghost. Un legame e degli amici persi per un colpo a cui forse potevano rinunciare. Fidandosi di cifre a sei zeri di cui non avevano bisogno. Essere ricchi, ma perdere tutto il resto. John e Gordon forse riusciranno a fuggire con due valigie colme di milioni di dollari, ma una cosa è certa: niente sarà mai come prima e il ricordo di chi hanno perso cambierà completamente la loro vita. Takers sembra suggerire che sarebbe bastato non accettare l’offerta di Ghost, capire che ciò che voleva era solo vendicarsi e seguire i piani che avevano deciso insieme, uniti da qualcosa di più di obiettivi comuni. Ma mossi da una ricchezza che fa gola a tutti, i due hanno finalmente capito ciò che è davvero importante, pagando un prezzo fin troppo alto. Perché la vita di qualcuno a cui si voleva bene è l’unica cosa che non si può comprare.