The Batman: il film di Ben Affleck sarà grande, ecco perché!
Regista, sceneggiatore, attore. Ben Affleck vero demiurgo del nuovo Batman, deus ex della prima Gotham dell’universo espanso DC.
Un film voluto dai fan a gran voce (nel progetto iniziale non era previsto uno stand-alone) poi il 19 dicembre 2016 l’ufficialità: il film si sarebbe fatto. Giubilo, che sovente investe i fan accaniti ad un annuncio del genere ma che sanno essere, quando opportuno, dei rigorosi sommelier dell’emergente genere supereroistico.
Dopo gli entusiasmi iniziali, infatti, la domanda che anima le elucubrazioni dei più è stata: Ben Affleck ce la farà? Riuscirà a creare un prodotto entusiasmante, magari eguagliando il successo della trilogia del Cavaliere Oscuro, nonché ultima trasposizione cinematografica dell’uomo pipistrello?
A quest’ultimo quesito, probabilmente, già possiamo dare una risposta certa. Il concept del Batman Nolaniano era orientato, infatti, a trasfigurare un personaggio supereroistico in un contesto verosimile, una finzione narrativa quanto più possibile aderente alla realtà. La resa è difatti un thriller con un vigilante oscuro, multi-accessoriato e dalle orecchie a pipistrello che difende la sua città dalla malavita. Applausi. Un film che ha cambiato la filmografia del genere ed elevato lo statuto dei supereroi dai cliché delle botte da orbi e costumi fighi.
Ma ora è diverso, il film si inscrive in un progetto più grande, un prodotto che è solo un piccolo tassello di una grande narrazione, dove l’intento (e interesse) dei produttori DC/Warner è quello di creare un personaggio più fumettoso, patinato al punto giusto, come l’universo che stanno cercando di proporre.
E forse sta qui la sfida più grande dell’Affleck regista, quella di coniugare le prescrizione del colosso commerciale alla sua visione artistica, sintetizzare le pretese e le logiche del franchise alla sua retorica ed estetica cinematografica, qualità, queste, sempre apprezzate a differenza di quella attoriale che paga delle performance non sempre brillanti.
La sfida più grande Ben Affleck sarà quella di coniugare le prescrizione del colosso commerciale alla sua visione artistica, sintetizzare le pretese e le logiche del franchise alla sua retorica ed estetica cinematografica
Ce la farà? Analizziamo nel dettaglio:
Con The Town, Affleck è riuscito a coinvolgere lo spettatore con un thriller inconsueto, un viaggio nella subcultura deviante di alcune realtà urbane, con riferimenti ai loro codici criminali, il loro inusuale cameratismo e un’affiliazione emozionale che da sempre contraddistingue ogni gruppo umano. Una sensibilità quasi etnografica la sua, dove la morale (e che morale!) era comunicare l’incomunicabilità di certi strati sociali bassi con il mondo esterno, ordinario e conforme. Un modo di fare thriller che probabilmente lascerà tracce anche nella futura pellicola del pipistrello, dato la scelta di un nemico “urbano”, Deathstroke, e le ambientazioni che saranno, con ogni probabilità, eminentemente metropolitane.
Altro problema che potrebbe trovare è quella proprio relativo al personaggio di Batman. Icona, Mito moderno, oggetto di culto per qualcuno, oltre che remunerativo prodotto commerciale. A differenza di tanti personaggi scritti ex novo, infatti, esso è una figura che preesiste ai film, una creazione dei comics americani che poi ha è stato ri-mediato e trapiantato nella cinematografia.
È un personaggio con la sua psicologia, i suoi conflitti interiori, una sua spiccata personalità. Il pericolo di molti registi è quello solo di scimmiottare tali qualità o al massimo darne una re-interpretazione anonima e impersonale. Al contempo, però, rinnovarlo radicalmente, potrebbe rivelarsi controproducente, con il rischio di cadere nella contraddizione e snaturare il personaggio, non rispecchiando alcune delle sue peculiarità che l’hanno reso popolare.
Una lama a doppio taglio, dove in tanti si sono fatti male, e Affleck dovrà fare da equilibrista e partire proprio dalla base di Batman v Superman, dove abbiamo visto il Batman più violento, tormentato e reazionario della storia.
Ma questo non sembra un pericolo. Ben Affleck ha dimostrato, soprattutto con il pluripremiato Argo, di saper riadattare con stile storie già esistenti, lasciando, contestualmente, una caratterizzazione dei personaggi seducente e mai eccessiva. È il film dove oltre al consueto impianto commerciale hollywoodiano (sul lato soprattutto tematico) riesce ad inserire spazi di se stesso, una sua scrittura (e visione) delle cose, mai banale.
Pericolo fallimenti al Box-Office? Con Batman v Superman abbiamo visto quanto gli incassi di un film dipendano anche dai commenti delle prime visioni che, se negativi, possono indebolire il film sul lungo periodo. Non ci sembra questo il caso, The Batman (così come il titolo del film) è un prodotto che si vende da solo, un giocattolo commerciale, che anche se dovesse essere bocciato perentoriamente troverà sempre un pubblico pronto ad accoglierlo e amarlo.
Insomma ragazzi e ragazze, signori e signore, appassionati e non: recatevi al cinema, comprate i pop corn e coinvolgete i vostri amici. Con il duo Affleck/Batman, siete in buone mani.