The Departed – Il bene e il male: spiegazione del finale del film di Martin Scorsese
Il capolavoro di Martin Scorsese, The Departed – il bene e il male, fornisce sul piatto d’argento di una regia ricercata e allusiva la contaminazione tra bene e male, in un confronto tra buoni e cattivi che si imbroglia fin dal principio arrivando a servirci un finale devastato, incastrato negli uffici della giustizia o lasciato a morire per strada. Un finale che non ammette superstiti e che si rivela ambiguo.
Dopotutto la frase recitata da Frank Costello (interpretato da Jack Nicholson), nell’incipit è la chiave di lettura fornitaci per interpretare The Departed:
Quando avevo la tua età, i preti ci dicevano che potevamo diventare poliziotti o criminali. Oggi quello che ti dico io è questo: quando hai davanti una pistola carica, qual è la differenza?
Il film di Martin Scorsese mette ben in chiaro l’equilibro tra le diverse alchimie ed essenze dell’essere, innescando una reminiscenza del doppio e ripercorrendo al contempo un tema caro alla poetica registica dell’autore, che nelle sue pellicole ci pone perennemente dinnanzi a un bivio tra ciò che vediamo e ciò che è, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Nel caso di The Departed – Il bene e il male, remake di Infernal Affairs (2002) di Keung Lau Wai e Siu Fai Mak, la questione postaci è quanto mai reale. La tematica della criminalità organizzata che agisce direttamente all’interno della legge è una realtà sempre attuale e scottante, completamente permeabile all’etica e penetrabile in ogni punto dagli interessi personali. Facendo leva su questi presupposti il regista lavora su una storia speculare, in cui a ogni uomo intento a far del bene ne corrisponde uno interessato a far del male; a una talpa ne corrisponde un’altra e così via.
The Departed: qual è il significato del finale?
Per comprendere veramente il finale di The Departed occorre sicuramente aver visto il film, magari più di una volta. Per molti di voi il finale sarà scontato, vi scenderà giù liscio come un bicchierino di gin, ma magari siete tra quelli a cui è rimasto incastrato in gola, come una lisca di pesce che continua a pungere dall’interno. Bene, in quest’ultimo caso, vi occorre un bel bicchiere d’acqua fresca, una spiegazione valida o una semplice chiave di lettura, che vi faccia esclamare: ecco cosa mi mancava!
Innanzitutto, tracciamo a grandi linee la trama di The Departed – Il bene e il male:
Abbiamo il boss di turno, Frank Costello (Jack Nicholson), che vede il suo pupillo in Colin Sullivan (Matt Damon) e dall’altra parte c’è Billy Costigan (Leonardo DiCaprio), proveniente da una famiglia che va letteralmente a braccetto con la malavita e per questo in cerca di redenzione. La lotta principale si instaura tra Colin Sullivan e Billy Costigan, entrambi reclute dell’Accademia di Polizia di Boston.
Il primo acquista potere negli uffici della polizia, dove si conquista rapidamente una certa autorevolezza, il secondo viene dirottato in strada, costretto ad amalgamarsi alla banda di Costello, con l’intento di incastrarlo. È chiaro fin da subito che la giustizia è come un cane che si morde la coda! Se Billy dà qualche informazione per portare a una conclusione la giustizia, Colin la annulla. Apparentemente i due uomini non si conoscono, non si capiscono e sono sempre un passo indietro l’uno rispetto all’altro.
Fanno le stesse cose, venerano la stessa persona in quanto loro capo (Frank Costello), si pedinano, si cercano e fuggono; amano la stessa donna e nutrono per il senso di vendetta e riscatto più o meno la stessa morbosa attrazione.
Matt Damon e Leonardo DiCaprio interpretano rispettivamente il bene e il male, inseriti rispettivamente nei luoghi opposti. Sono talpe, spie o semplici maschere!
Colin Sullivan fa parte di un disegno che ci viene esplicato fin dal principio del film. Costello lo conosce da bambino e lo istruisce affinché vada a ricoprire quel ruolo all’interno dell’unità speciale delle forze dell’ordine. Ma quello che apparentemente è un uomo in grado di veicolare la sua vita e decidere, tenendo in pugno il boss criminale, col passare dei minuti si rivela essere altro che un burattino; una pedina nell’enorme scacchiera degli affari sporchi.
Costello, infatti, è a sua volta una talpa e ha rapporti con l’FBI (ecco spiegato, ad esempio, il motivo per cui le telecamere non sono posizionate sul retro durante l’affare con i cinesi, permettendo così al boss e ai suoi di scappare).
Se dovessimo trovare un punto di collasso della copertura delle due talpe quello è senza dubbio rintracciabile nella morte del capitano Oliver Queenan (Martin Sheen), che destabilizza l’organizzazione della polizia e in automatico quella della criminalità organizzata, essendo entrambe collegate alla figura di Sullivan.
Da quel momento il sergente Dignam (Mark Wahlberg) dà le dimissioni e Sullivan si trova al comando, ma privato di alcuni mezzi essenziali per Costello. Billy sta per essere smascherato dalla banda – il dettaglio dell’indirizzo non lo incastra per un pelo – e tutti esigono qualcosa, anzi tutti vogliono Costello.
Sullivan, pur avendo sostenuto il suo boss fino alla fine, si ritrova messo alle strette. Non ha altra scelta se non quella di dirottare le forze armate verso il luogo in cui si trova. Qui si consuma la carneficina tra bene e male e il boss perde la vita. Adesso è il momento della resa dei conti tra le due talpe!
Nella parte finale di The Departed si consumano una serie di omicidi a sangue freddo, tutti indirizzati a non far emergere la verità. Billy ammanetta Sullivan per fare giustizia, ma viene fermato da un agente interpretato da David O’Hara che lo uccide, rivelando a Sullivan di essere anche lui una talpa e di lavorare per Costello. Immediatamente dopo la stessa sorta tocca all’agente di cui veste i panni Anthony Anderson, colpevole di aver visto Billy senza vita e infine Sullivan farà fuori anche l’agente che l’ha aiutato, credendo in questo modo di non aver lasciato nessuna prova.
Mark Wahlberg uccide Matt Damon nel finale di The Departed, ma perché?
Ma anche per lui non c’è scampo! La scena finale di The Departed ci mostra il premio Oscar Mark Wahlberg abbigliato con camice, guanti, pattine e armato di una pistola con silenziatore. Attende il personaggio interpretato da Matt Damon all’interno del suo appartamento e senza fiatare lo uccide. Ma perché? La motivazione principale potrebbe rintracciarsi nell’odio personale – li vediamo litigare nel film e praticamente il sergente è stato cacciato per causa sua – ma potrebbe di gran lunga trattarsi di semplice giustizia: Billy aveva informato il sergente Sean Dignam del fatto che Sullivan fosse la spia di Costello. Adesso il poliziotto sotto copertura è morto e il vero colpevole è ancora in vita ed è anche il responsabile dell’omicidio di diversi poliziotti, merita senza dubbio di morire!
Ma perché, se il sergente Sean Dignam (Mark Wahlberg) rappresenta la giustizia non ricorre alle vie ufficiali?
Un’ipotesi sarebbe che anche lui ha degli interessi con la criminalità, magari è interessato a mantenere intatto il suo ruolo di predominanza per “continuare a usare la pistola” apparendo agli occhi altrui come un buono. Dopotutto l’eliminazione di Sullivan gli darebbe nuovamente campo libero per rimettersi in gioco.
The Departed – il bene e il male: qual è la spiegazione al finale del film di Martin Scorsese?
Fondamentalmente è come se le due forze che da sempre animano ogni essere vivente, il bene e il male, in questa pellicoal si compensassero. Si arriva a un equilibrio totale. Muoiono Martin Sheen (Oliver Queenan) e Francis “Frank” Costello (Jack Nicholson), massimi rappresentanti del bene e del male; muoiono gli uomini di uno e gli scagnozzi dell’altro e muoiono le talpe Billy Costigan (Leonardo DiCaprio) e Colin Sullivan (Matt Damon).
Nonostante tutto, però, c’è ancora una nuova vita in sospeso: il figlio della psicologa Madolyn (Vera Farmiga). Di chi sarà e da quale parte del potere si schiererà?