The Fabelmans: la storia vera dietro al film di Steven Spielberg
La storia vera di un sogno dietro il film diretto e ispirato alla vita di Steven Spielberg: ecco cosa c'è di reale nella trama della pellicola da Oscar.
The Fabelmans è il lungometraggio del 2022 diretto dal leggendario regista Steven Spielberg. Una pellicola che racconta la sua storia profondamente autobiografica e cerca di restituire ai fan le sensazioni provate da uno Steve ragazzo, pronto a tuffarsi nel folle e caleidoscopico mondo del cinema delle attrazioni, quella rocambolesca macchina dei sogni e dei desideri. Il film, subito amato dal pubblico e dalla critica per il suo approccio al contempo realistico e sognante ad un argomento trattato più volte nell’arco della storia del cinema, potrebbe certamente essere il vincitore degli Academy Awards 2023.
La magia che viene mostrata sullo schermo appartiene ad una reale narrazione di vita legata alla nascita dell’amore per la macchina da presa da parte di uno dei registi più iconici del secolo. Steven Spielgberg mostra com’è diventato se stesso, dal sogno alla realtà, senza mai dimenticare l’amore per il mezzo cinematografico, una imperitura passione e quasi – per il regista – una necessità di vita.
The Fabelmans: la storia vera dietro la scoperta del cinema da parte del giovanissimo Sammy Fabelman
Nel raccontare la storia della famiglia dei Fabelmans, composta dai due adorabili genitori interpretati da Paul Dano e Michelle Williams, Spielberg attinge alla sua esperienza familiare e di crescita. Mentre non tutti gli avvenimenti mostrati nella pellicola sono reali, è certamente importante sottolineare quanto la storia del giovanissimo aspirante cineasta Sammy Fabelman somigli a quella di formazione del regista stesso, diventando una grande allegoria della sua trasformazione in creatura della vita a creatura del cinema.
I riferimenti ad avvenimenti reali sono sparsi in tutta la narrazione, come l’ambientazione post-bellica in Arziona, dove cresce con i suoi genitori e le sue sorelle. L’elemento d’ispirazione principale è quello riferito alla storia familiare del regista e alla sua lenta scoperta del grande schermo, delle sue potenzialità e del suo diventare veicolo per cambiare le vite e i cuori delle persone. Ma in che modo la famiglia composta dai Fabelman ricorda quella degli Spielberg?
Tutte le affinità con la famiglia Spielberg
La finzione imita la realtà nel costruire i legami familiari di Steven con i suoi genitori e le sue sorelle, stabilendo una gerarchia davvero speculare a quella originale. I genitori di Steven, Leah Adler e Arnold Spielberg, sono trasposti sullo schermo nella forma di Mitzi Fabelman e Burt Fabelman. Anche i mestieri dei Fabelmans, casalinga e pianista lui e ingegnere e tecnico dei computer lui, rispecchiano la condizione dei signori Spielberg. Inoltre, il regista ha – nella vita reale – tre sorelle proprio come Sammy. I loro nomi nella pellicola sono Reggie, Natalie e Lisa.
Così come Sammy, inoltre, Steven inizia a scoprire il cinema dopo il suo trasferimento in Arizona, iniziando ad utilizzare per i suoi primi prodotti filmici una 8mm. Sammy e Steven sono entrambi boyscout e gli Spielberg, proprio come mostrato nel lungometraggio, hanno divorziato nel 1966 dopo essersi trasferiti a Saratoga, in California. L’esoscheletro del racconto, che ruota intorno a questi eventi, rispecchia in modo ineccepibile gli avvenimenti della vita di Spielberg, lasciando al resto – non sempre accurato – la veste di contorno. Come ha ammesso lo stesso regista, tuttavia, il cinema è sempre cinema e alcuni passaggi non possono che essere romanzati. In una intervista molto interessanti, l’artista ha sottolineato questo aspetto importante della sua opera autobiografica: “Non sto dicendo che tutti i miei ricordi siano accurati al 100 per cento, ma per quanto posso ricordare, volevo raccontare una storia che riflettesse maggiormente la mia esperienza di crescita con le mie sorelle e le loro esperienze crescendo con me e mia madre e papà e zio Bennie”.