Una doppia verità: la spiegazione del finale del film con Keanu Reeves
Come finisce Una doppia verità, il thriller drama con Keanu Reeves e Renée Zellweger? La spiegazione del finale del film diretto da Courtney Hunt.
Il finale di Una doppia verità, il thriller del 2016 diretto da Courtney Hunt con Keanu Reeves e Renée Zellweger nel cast, lascia qualche punto di domanda in sospeso. Il film vede il diciassettenne Mike (Gabriel Basso) accusato dell’omicidio di suo padre, il facoltoso Boone Lassiter (Jim Belushi). Il ragazzo ha deciso di smettere di parlare da quando è accaduto il fatto, rendendo molto difficile il lavoro di Ramsey (Keanu Reeves), l’avvocato amico di famiglia da sempre che si è incaricato della difesa del ragazzo.
Nonostante il silenzio forzato del giovane imputato, appare chiaro fin da subito, anche grazie alle testimonianze di varie persone, che Mike potrebbe essere realmente l’esecutore del misfatto e che le motivazioni del gesto potrebbero essere molto torbide. La confessione dell’omicidio da parte del ragazzo lascia però tutti perplessi, lasciando intuire che giustizia non sia ancora stata fatta, nonostante emergano abusi di ogni genere perpetrati da tanti anni nei confronti sia della moglie che del figlio. In effetti lo svelamento finale ricostruisce i fatti realmente accaduti: Ramsey e la vedova di Boone avevano una relazione e facendo sembrare la morte di Boone un incidente avrebbero messo fine ad anni e anni di sofferenze, accaparrandosi anche un’ingente tesoro. Tutto è filato liscio nel loro piano finché il giovane Mike è rientrato prima del dovuto a casa, cogliendo i due amanti in flagrante.
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Una doppia verità come finisce? La spiegazione del film
Quello che traspare lungo tutta la durata di Una doppia verità è proprio questo senso di ambiguità, questa certezza con cui tutti (testimoni compresi) affermano ciò a cui hanno assistito ma che non trova riscontro in dati obiettivi. La perplessità che non riesce comunque a sovvertire la sentenza di innocenza del ragazzo trova infine riscontro nello svelamento finale, che finalmente inquadra i personaggi e il loro passato nella giusta cornice, dando un senso a tanti aspetti finora rimasti fumosi della storia dell’assassinio di Boone, un personaggio intorno a cui si svolge di fatto l’intera vicenda narrata, i suoi pregressi e le sue conseguenze. Ramsey si rivela una persona dalla molteplice natura, mosso da sentimenti nobili, ma incapace comunque di agire con i mezzi più corretti, o quanto meno più consoni a suo ruolo istituzionale. Una doppia verità gioca tutta la costruzione narrativa sulla diffidenza ispirata da Ramsey, opposta invece alla determinazione della sua aiutante, arrivando nel finale a regalare allo spettatore una chiave di lettura che risolve di fatto tutto il sottotesto e il non detto del film.
Una doppia verità: qual è il significato del film?
Una doppia verità racconta in realtà almeno tre verità diverse: prima di tutto ci sono le versioni dei fatti che si succedono nell’aula di tribunale (Mike colpevole senza motivo, Mike colpevole per legittima difesa, Mike innocente), ma ci sono anche le verità celate e poi rivelate da parte di Ramsey che da semplice spettatore innocente diventa sempre più centrale nello svolgimenti dei fatti. Il film diretto da Courtney Hunt e scritto da Nicholas Kazan pone l’accento proprio sulla difficile lettura della realtà, sull’impossibilità di leggere i fatti solo grazie ai presupposti e alle apparenze. Le diverse sfaccettature che decretano l’andamento degli eventi quasi mai sono univocamente interpretabili e la miriade di opinioni e critiche che possono nascere da una vicenda come quella presentata da Una doppia verità è solo un esempio lampante di come il concetto stesso di “verità” sia intriso di pericoli e possibilità di deviazioni. La verità non è quindi solo una, ma anzi esistono svariate variabili e prospettive che possono determinare una definizione più o meno stabile di verità.