Una tomba per le lucciole: lo struggente capolavoro di Isao Takahata sulla guerra e l’innocenza perduta
Su Netflix è arrivato Una tomba per le lucciole, il film d'animazione diretto da Isao Takahata, il più crudo e realistico dello Studio Ghibli.
È arrivato su Netflix un film imperdibile, tra i più indimenticabili realizzati dallo Studio Ghibli: Una tomba per le lucciole (titolo originale: Hotaru no Haka), film d’animazione del 1988 diretto da Isao Takahata. Basato sul racconto semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka, il film racconta la tragica storia di due fratelli, Seita e Setsuko, che cercano di sopravvivere durante le fasi finali della Seconda Guerra Mondiale in Giappone.
L’arrivo su Netflix del film è dovuto a un mega accordo stretto tra il servizio streaming e lo Studio Ghibli. Annunciato lo scorso marzo, l’accordo prevede che Netflix acquisisca altri 22 film dello Studio Ghibli, estendendo così il suo precedente accordo con il venerato studio di animazione giapponese fondato da Hayao Miyazaki, Isao Takahata e Toshio Suzuki. Il 7 ottobre sarà il turno de Il ragazzo e l’airone, l’ultimo capolavoro realizzato da Miyazaki.
Una tomba per le lucciole è un capolavoro difficile da dimenticare (e da rivedere)
La storia è ambientata durante i bombardamenti americani sul Giappone, quando la città di Kobe viene ridotta in macerie. Seita, un adolescente, e la sua sorellina Setsuko, di appena quattro anni, rimangono orfani dopo che un raid aereo distrugge la loro casa e uccide la loro madre. Il padre è lontano, impegnato nella marina giapponese, e il destino dei due ragazzi si complica rapidamente.
Dopo aver trovato rifugio temporaneo presso una zia, Seita e Setsuko si rendono conto che la convivenza diventa sempre più insostenibile a causa della mancanza di cibo e delle tensioni familiari. I due decidono così di lasciare la casa della zia e vivere da soli in una vecchia grotta abbandonata, lontano dalla città in rovina. Tuttavia, l’isolamento e la mancanza di risorse portano rapidamente i due fratelli verso una lotta disperata per la sopravvivenza. Le lucciole, che danno il titolo al film, diventano un simbolo di speranza e bellezza per i due giovani in mezzo alla devastazione. Ma come le lucciole, la loro luce è fugace, e la realtà della guerra si impone in tutta la sua durezza.
Il film più crudo dello Studio Ghibli
Una tomba per le lucciole è un racconto profondamente triste e straziante che affronta i temi della perdita, dell’innocenza e della devastazione della guerra. A differenza di altre opere dello Studio Ghibli, che spesso mescolano il fantastico e il soprannaturale, questo film è crudo e realistico. Il suo tono riflessivo e tragico è accentuato dalla rappresentazione senza filtri delle sofferenze inflitte ai civili, in particolare ai bambini, durante la guerra. Il film, però, non si limita a essere una condanna della guerra in generale, ma riflette anche sulla disintegrazione della famiglia e della società in tempi di crisi. Seita, nonostante tutte le sue buone intenzioni, fatica a prendersi cura di Setsuko, e la sua incapacità di chiedere aiuto o di reintegrarsi nella società contribuisce alla tragedia finale.
Isao Takahata, co-fondatore dello Studio Ghibli insieme a Hayao Miyazaki, ha adottato uno stile visivo realistico per il film, in contrasto con le opere più fantasiose del suo collega. Le ambientazioni, dai paesaggi devastati dai bombardamenti alle scene più intime tra i due fratelli, sono curate nei minimi dettagli per aumentare il senso di immersione e di realismo. La colonna sonora, composta da Michio Mamiya, è delicata e minimalista, sottolineando i momenti emotivi senza mai sovrastare la narrazione.
Una tomba per le lucciole riesce a trasmettere una gamma incredibile di emozioni attraverso l’uso dell’animazione, che, in questo caso, si dimostra un mezzo potente per raccontare storie complesse e mature. La scelta di Takahata di mostrare la guerra dal punto di vista di due bambini indifesi rende ancora più evidente l’orrore e l’inutilità del conflitto.
Una tomba per le lucciole è una pellicola che non lascia indifferenti. È una storia che, attraverso la lente dell’animazione, riesce a catturare l’essenza della tragedia umana in tempi di guerra. Se da un lato è un film duro da guardare, dall’altro è un’opera d’arte che dimostra come l’animazione possa essere un mezzo per raccontare storie profonde e toccanti, capaci di restare impresse nella memoria per sempre.
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