Under Paris: il thriller Netflix è basato su una storia vera? I fatti reali che hanno ispirato il film
Da giorni, il thriller francese Under Paris è uno dei titolo più visti su Netflix. Il film con Bérénice Béjo è basato su una storia vera? Ecco quello che sappiamo!
Uscito su Netflix lo scorso 5 giugno un po’ in sordina, Under Paris è diventato fin da subito uno dei titoli più visti sulla piattaforma. Scritto e diretto da Xavier Gens (Hitman – L’assassino) e con protagonista Bérénice Béjo, vincitrice del premio Cèsar come miglior attrice per The Artist, il thriller francese è ambientato nell’estate del 2024 a Parigi, che ospita per la prima volta i Campionati mondiali di triathlon sulla Senna. Sophia, una brillante scienziata, apprende da Mika, una giovane attivista ambientalista, che un grande squalo sta però nuotando nelle profondità del fiume. Per evitare un bagno di sangue nel cuore della città, non hanno allora altra scelta che unire le forze con Adil, il comandante della polizia della Senna. In molti, dopo la visione, si sono chiesti se il film è basato su una storia vera. Ecco quello che sappiamo!
Under Paris è basato su una storia vera?
Under Paris non è basato su una storia vera, ma è comunque ispirato a fatti realmente accaduti. Il film ha un forte messaggio ambientalista, già dalla premessa: lo squalo Lilith, infatti, finisce nella Senna a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici che hanno reso il suo habitat originale inabitabile. Eventi che nella vita reale, ahinoi, stanno diventando sempre più frequenti. È facile pensare, quindi, che il regista abbia tratto ispirazione per il film dal ritrovamento di un squalo smeriglio proprio nella Senna (vicino a Rouen) nel 2022 o da quello di uno squalo bianco nel fiume Hudson avvenuto nel lontano 1933. Ma come è stata ricreata Lilith? Il regista ha svelato: “L’abbiamo sviluppata con un modello prima di affidarla ai responsabili degli effetti visivi. Ho anche inviato loro immagini di attacchi di squalo per farle riprodurre in modo realistico. La luce e l’acqua sono state rielaborate per far credere di essere davvero in mare o sotto la Senna. È stato un processo complesso per omogeneizzare tutto e il pubblico non deve accorgersene“.
Under Paris si apre in una location tristemente nota per essere l’emblema dell’inquinamento dei mari e degli oceani, che può portare specie come gli squali a dirigersi in luoghi insoliti. La location in questione è il Settimo Continente. A scoprire questo gigantesco agglomerato di rifiuti è stato il marinaio Charles Moore nel 1997. Oggi è noto come Pacific Trash Vortex o anche Great Pacific Garbage Patch. Si tratta di un’isola galleggiante in mezzo all’Oceano Pacifico che ha le stesse dimensioni del Canada (9.985.000 km²!), tanto da essere soprannominata Settimo Continente. È composta da diverse isole formate da miliardi di frammenti di plastica che si disperdono dalla superficie al fondo degli oceani, raggruppati dalle correnti marine e che naturalmente costituiscono un enorme pericolo per gli abitanti del mare.
Purtroppo, il Settimo Continente non è l’unica isola di plastica presente nel mondo. Una si trova anche nel nostro Mar Tirreno, e man mano si sta dirigendo tra la Corsica e l’isola d’Elba, mettendo a rischio il Santuario dei Cetacei, area marina protetta compresa tra il territorio francese, monegasco e italiano, istituita nel 1991 dal Ministro dell’ambiente Giacomo Pizzetti. Gli scienziati stimano che, se i governi non dovessero riuscire ad attuare politiche efficaci contro il cambiamento climatico e l’utilizzo della plastica, entro il 2050 gli accumuli di plastica nell’Oceano Pacifico, nell’Oceano Atlantico, nell’Oceano Indiano e nel Mar Mediterraneo cresceranno a dismisura tanto da sovrastare il numero degli abitanti del mare.