Once upon a time: heroes vs villains
Once upon a time è una serie tv prodotta da ABC andata in onda per la prima volta nell’ottobre 2011 e giunta dopo alcuni bassi e molti alti alla sua quarta stagione. Nonostante sia rivolta ad un pubblico adulto, la serie ha come protagonisti i personaggi delle favole intrappolati nei giorni nostri per colpa di una maledizione scagliata dalle Regina cattiva e tratta temi come, il trionfo del bene sul male, la ricerca del vero amore, la potenza salvifica di un bacio e la contrapposizione tra eroi e cattivi. Dati questi presupposti non sembrerebbe una serie da consigliare ad un amico adulto e razionale, ma invece Once upon a time con i suoi temi trattati in modo genuino e le sue “morali” al termine di ogni puntata, crea delle complesse metafore applicabili nella vita di tutti i giorni dagli adulti e dai più piccoli.
Soprattutto nella quarta stagione si delinea una forte contrapposizione tra heroes (eroi) e villains (cattivi) e una ricerca disperata da parte di questi ultimi del loro lieto fine.
A questo punto gli sfortunati villains aprono gli occhi e si scoprono stanchi di perdere sempre le loro battaglie contro il bene, ma soprattutto di combattere la loro battaglia dalla parte del male non gli interessa più così tanto: loro vogliono essere felici, vogliono il loro happy ending. Si creano alleanze che agli albori della serie erano impensabili e si scava a fondo nel passato dei nostri eroi e dei nostri villains. I buoni fanno sempre la cosa giusta, il bene comune, ma le rivelazioni sul passato di David e Snow, gli eroi per antonomasia, sono la prova che spesso anche i buoni hanno agito secondo il proprio interesse, per paura di perdere il loro lieto fine. Questo però è sempre stato giustificato dal fatto che loro hanno il ruolo degli eroi e gli eroi fanno sempre la cosa giusta, senza soffermarsi troppo sulle proprie azioni per quanto sbagliate possano essere.
D’altro canto i cattivi, sono pieni di rancore e di rabbia, il loro unico obiettivo è combattere per vendicarsi. Ma vendicarsi contro gli eroi o vendicarsi contro il proprio destino? Nel corso delle puntate si scoprono delle anomalie nei cattivi di Once: la rabbia e la vendetta li hanno ridotti così, perché in realtà sono fragili. I villains così spietati sono in realtà fragili e feriti. Questa condizione nel corso delle puntate è sempre più chiara ai villains, tanto che la loro missione diventa “riscrivere la loro storia” e godersi il proprio happy ending, superando ogni fragilità e ogni sofferenza. Nell’ultima stagione a causa della consapevolezza degli eroi di aver spesso abusato del loro titolo e della consapevolezza dei cattivi di voler riscattare la propria vita, si crea un legame molto forte tra eroi e villains: un legame in cui l’eroe è pronto al sacrificio pur di rimanere eroe fino alla fine e donare felicità al suo nemico e i villains per contro sono pronti a sacrificarsi pur di redimersi. Nel fare questo, senza accorgersi heroes e villains si trovano a combattere dalla stessa parte e sconvolgere tutti gli equilibri.
I temi trattati in Once upon a time sono adattabili a qualsiasi contesto contemporaneo, ma spesso si intravede una punta di buonismo Disney: questi villains hanno avuto un passato traumatico, da dimeticare, che li ha resi così, invece nella realtà di tutti i giorni i villains possono essere tali anche per puro piacere o per natura. L’arrivo di Crudelia nella seconda metà dell’ultima stagione ne è una prova: può esistere un personaggio cattivo fine a sé stesso. E’ stata una vera novità che ha visto gli eroi avere davvero paura e li ha costretti ad agire d’istinto e senza scrupoli pur di difendere ciò a cui più sono legati, senza fare troppi discorsi moralisti.
Gli eroi non sono mai stati messi in discussione e se questo ordine improvvisamente di rompesse? Once potrebbe iniziare a figurare un mondo più realistico in cui il confine tra heroes e villains non è più così nettamente delineato e in cui è più facile ritrovarsi. Un mondo in cui i cattivi sono cattivi per davvero e i buoni sono essere umani vulnerabili con le proprie paure, che farebbero di tutto per difendere la propria felicità e quella dei propri cari. In questo scenario sì, è più facile ritrovarsi: nella vita di tutti i giorni non c’è un confine così netto, ogni tanto ci comportiamo come heroes e ogni tanto come villains.