Vermiglio: 5 film da vedere se ti è piaciuto il film di Maura Delpero
Alla riscoperta di opere intime e realiste del cinema italiano che parlano di mondi rurali, di genitorialità, di anime in pena
Opera seconda della regista Maura Delpero, Vermiglio è stato uno dei film italiani più apprezzati del 2024, premiato con il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia, per la miglior regia, e successivamente proposto per rappresentare l’Italia ai premi Oscar 2025, dove però non è riuscito ad entrare nella cinquina finale. La storia di Vermiglio si ambienta nel Trentino del 1944 e racconta le vicissitudini di una famigliola contadina, la cui quotidianità è stravolta dall’arrivo di un soldato siciliano in congedo dalla guerra. Le ombre di un Paese tra disfacimento e desiderio di rinascita, la realtà di un Paese rurale e tradizionalista, l’incombenza di una gravidanza e quindi di una nascita sono i temi centrali di questo piccolo gioiello realista, impreziosito da una bella fotografia firmata da Michail Krichman. Andiamo a riscoprire quali possono essere quei titoli che hanno più di qualcosa in comune con il film della Delpero e che potreste non perdervi se avete apprezzato questa pellicola del 2024.
Vermiglio, un piccolo gioiello del cinema italiano
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Come si diceva, particolarmente apprezzato dalla critica, Vermiglio è un vero e proprio piccolo gioiello della recente stagione cinematografica italiana che attraverso una cura ottimale nel descrivere personaggi e contesto ambientale, offre uno spaccato di un’Italia del passato e di un nucleo famigliare ancorato ai primordiali stilemi patriarcali della lontana provincia. Impreziosito dalla bella fotografia di Michail Krichman che restituisce il fascino del tempo e la composizione di piccoli quadri d’epoca, in armonia con il passare delle stagioni che scandiscono il tempo del film.
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1. Padre padrone (1977)
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Uno dei film più celebri dei fratelli Paolo e Antonio Taviani, questo Padre Padrone è un dramma che si ambienta nella Sardegna rurale e narra le vicende di un padre dispotico e di suo figlio, pastore analfabeta. Il film fu premiato con la Palma d’oro a Cannes ed ottenne il premio FIPRESCI della stampa. L’analogia con il recente Vermiglio è dettata dalla narrazione di una condizione famigliare rurale e patriarcale, fatta di quadri visivi di notevole impatto.
2. L’albero degli zoccoli (1978)
Forse il film più importante di Ermanno Olmi, L’albero degli zoccoli è un ritratto di vita contadina nella provincia bergamasca. Il racconto è realista, corale, quasi documentaristico, ambientato alla fine del 1800. Il film fu insignito della Palma d’oro a Cannes e di ben 6 Nastri d’argento, oltre al David di Donatello per il miglior film.
3. L’Accabadora (2015)
Figura tra leggenda e usanza popolare, quella della femmina accabadora nel folclore sardo era comunemente associata alla morte. Una figura chiamata per attuare una sorta di primordiale eutanasia, verso i malati terminali agonizzanti. L’affascinante film del 2015 racconta di una di queste figure, in un piccolo paesino dell’entroterra sardo durante la seconda guerra mondiale. Ancora una volta una figura femminile è centrale, ancora la guerra sullo sfondo e ancora la sperduta provincia del Paese, come accade in Vermiglio.
4. Maternal (2019)
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Il film d’esordio della regista di Vermiglio ci parla di maternità, attraverso la storia di Paola, una giovane italiana trasferitasi a Buenos Aires per farsi suora in una casa famiglia, a contatto con delle ragazze madri. Un piccolo film che intreccia le storie di altre donne in parallelo con quella principale, riflettendo sui dubbi della fede e su quelli della maternità.
5. Il buco (2021)
Il documentario di Michelangelo Frammartino è un viaggio quasi silenzioso nel parco nazionale del Pollino, dove è stata scavata, negli anni ’60, una profonda buca che porta nelle profondità di una grotta. La messa in scena è contemplativa, bucolica, attenta a raccontare uno spazio ed un tempo di un’Italia lontana e sconosciuta, in parte come le atmosfere di Vermiglio.