Viggo Mortensen: dai primi film all’esordio, alla regia
Tutto quello che dovete sapere su Viggo Mortensen, dagli esordi al successo.
Attore, fotografo, poeta, musicista, pittore e, fra poco, anche regista: quando si parla di Viggo Mortensen la definizione di “artista poliedrico” sembra quasi non bastare. Nato a New York 60 anni fa – il 20 ottobre del 1958 – ma di origini danesi, Mortensen è uno degli interpreti più apprezzati da critica e pubblico, nonché uno dei più schivi: raramente si leggono sui giornali notizie della sua vita privata. Sappiamo però che dal 1987 al 1998 è stato sposato con la cantante punk Exene Cervenka, del gruppo statunitense X. Da questa unione, nel 1988, nasce il suo unico figlio, Henry Blake Mortensen. Attualmente vive in Spagna con l’attrice spagnola Ariadna Gil, a cui è legato dal 2009.
Tra i suoi prossimi film Green Book di Peter Farrelly (in programma alla Festa del Cinema di Roma 2018): nell’ambiente già si parla, per questo suo ruolo, di nomination all’Oscar (sarebbe la terza). Ma sono molti i ruoli della carriera dell’attore statunitense che gli sono valsi il rispetto da parte di colleghi e spettatori. È dunque il caso di rivedere i momenti salienti della sua vita lavorativa!
Esordisce al cinema con una piccola parte in Witness – Il testimone di (1985) di Peter Weir, ma la sua prima parte di rilievo è forse quella del tormentato Frank in Lupo solitario (1991), primo film da regista di Sean Penn. Si fa notare nel ruolo di Lalin, delinquente impaurito sulla sedia a rotelle per Brian De Palma in Carlito’s Way (1993), e nei panni del sadico istruttore di Marina americana in Soldato Jane (1997) di Ridley Scott. Recita anche in due remake di Hitchcock, Delitto perfetto (1998) di Andrew Davis e Psycho (1998) di Gus Van Sant.
Leggi anche Psycho (1960) vs Psycho (1998): differenze tra il film di Alfred Hitchcock e quello di Gus Van Sant
Il successo di Viggo Mortensen con Il Signore degli Anelli
Volendo parlare dal suo ruolo più famoso, però, non si può che citare il personaggio di Aragorn de Il Signore degli Anelli (2001 – 2002 – 2003), che l’ha reso noto al grande pubblico. Per calarsi al meglio nei panni del nobile re, tra i protagonisti della trilogia diretta da Peter Jackson ispirata alla saga di Tolkien, Mortensen ha abbracciato in toto la vita del personaggio: sul set, anche a riprese interrotte, non abbandonava mai la sua spada, e con gli altri colleghi della Compagnia dell’Anello aveva davvero instaurato un profondo rapporto di amicizia, proprio come accade nell’universo tolkeniano. E pensare che Viggo non sapeva se accettare la parte quando gli era stata proposta: a convincerlo ci ha pensato suo figlio Henry, all’epoca poco più di un ragazzino, data la sua smisurata passione per il libro de Il Signore degli Anelli. La capacità di immedesimazione di Mortensen ha sicuramente contribuito a rendere Aragorn uno dei personaggi più iconici della trilogia. Basti pensare alla scena del suo discorso di incoraggiamento davanti al Nero Cancello nel terzo capitolo della saga, Il ritorno del re: davvero indimenticabile. Parte di questo successo, per quanto riguarda la distribuzione delle tre pellicole nel nostro Paese, è dovuta anche alla voce italiana di Aragorn: Pino Insegno, che, infatti, da questo momento in poi sarà il doppiatore di Mortensen in tutti i suoi film.
Viggo Mortensen diretto da David Cronenberg
Dopo questo ruolo, la carriera di Viggo Mortensen subisce un’impennata e conosce una nuova, luminosa fase nelle mani di un regista come David Cronenberg. Diretto da lui, interpreta il “placido” Tom in A History of Violence (2005), il glaciale Nikolai in La promessa dell’assassino (2007) e il padre della psicanalisi Freud in A Dangerous Method (2011). Tre ruoli molto diversi che mostrano però la notevole poliedricità dell’attore, portandolo, nel caso di La promessa dell’assassino, anche alla sua prima nomination agli Oscar. Cronenberg esalta l’espressività vocale e fisica di Viggo. In un ruolo come quello di Nikolai, infatti, la fisicità riveste un ruolo di primaria importanza. Basti pensare ai 43 tatuaggi che rivestono il corpo di questo personaggio, portando Mortensen ad appassionarsi a questi simboli criminali tanto da studiarne i significati. Per la scena della lotta nella sauna, Cronenberg ha chiesto a Viggo di girarla completamente nudo: l’effetto è di una violenza decisamente più diretta e credibile, dando vita a una sequenza diventata ormai un cult.
Le passioni di Viggo Mortensen: molto più che un semplice attore!
Ma la creatività di Viggo non si esprime solo sul set. Tra i lavori dell’attore vi sono infatti diverse pubblicazioni di poesie, cd, libri fotografici e dipinti. Con una parte del compenso ottenuto per Il Signore degli Anelli, fonda la casa editrice Perceval Press, per valorizzare e aiutare giovani autori. Si cimenta anche con la musica: pubblica ben 9 CD di musica sperimentale, alcuni realizzati con la collaborazione di Buckethead, ex chitarrista dei Guns N’ Roses. Mortensen compare inoltre nella colonna sonora de Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re, cantando “Aragorn’s Coronation”, di cui ha composto le musiche. Nell’edizione estesa in DVD del film La Compagnia dell’Anello canta anche la canzone “The Lay of Beren and Lúthien”.
Altra passione di Mortensen sono i cavalli: gli scatti fatti a questi animali in giro per il mondo e sul set di Oceano di Fuoco – Hidalgo (2004) sono raccolti nel suo libro fotografico The Horse is Good.
Come pittore, Mortensen realizza spesso dipinti astratti che sono stati esposti nelle gallerie di tutto il mondo. Suoi sono tutti i dipinti presenti all’interno del film Delitto perfetto.
Come se non bastasse, Viggo parla correntemente inglese, danese e spagnolo, e se la cava piuttosto bene con italiano, francese, svedese e norvegese.
Viggo Mortensen dopo Green Book: l’esordio alla regia
Dal film del 2012 On the Road, di Walter Salles, Mortensen ha regalato al pubblico una media di due pellicole ogni due anni, frutto di una selezione più mirata e oculata da parte dell’attore. Nel 2016, con Captain Fantastic di Matt Ross, arriva anche la seconda nomination all’ambita statuetta, e ora pare che possa giungere la terza grazie al suo ruolo in Green Book, storia vera del buttafuori italoamericano Tony Lip che ha conquistato il Toronto International Film Festival.
Le ultime notizie, intanto, vedono Viggo Mortensen pronto a mettersi dietro la macchina da presa: pare infatti che stia per dirigere Falling, sua opera prima di cui ha egli stesso scritto la sceneggiatura. L’attore sarà anche il protagonista del film, al fianco di Lance Henriksen e Sverrir Gudnason. Una nuova sfida, dunque, per il poliedrico Viggo: chissà che non riuscirà a conquistare consensi anche in questa veste.