Winona Ryder: i 10 migliori film di un’attrice dal fascino intramontabile

Per celebrare il suo 50esimo compleanno, andiamo a riscoprire i dieci migliori film di Winona Ryder.

Selezionare il best of di Winona Ryder non è stato facile, ma ci siamo riusciti!

Non conta da quale generazione tu provenga. Puoi essere nato verso la fine degli anni Ottanta così come essere un Millennial, fatto sta che con ogni probabilità conoscerai Winona Ryder. L’attrice ha bisogno di poche presentazioni, basta dare una veloce occhiata alla filmografia per rendersi conto della levatura di questa artista fuori dal comune, in ogni accezione positiva. Oggi tra i volti principali della serie tv di grande successo Stranger Things, l’icona del set ha offerto diverse memorabili performance nel corso della propria illustre carriera. Nonostante sia una missione ardua, andiamo a vedere quali sono i 10 film che più di ogni altro hanno saputo, a parer nostro, elevarla al rango di star di prima grandezza.

Beetlejuice – Spiritello porcello (1988)

Lydia Deetz, l’adolescente orgogliosamente “strana e insolita” che Winona Ryder incarna in Beetlejuice – Spiritello porcello, è ancora incredibilmente speciale. Una pioniera stravagante, una teenager immaginaria ben più intelligente degli adulti intorno a lei e un’ispirazione per chiunque fosse ossessionato dalla morte e dalla miseria quando aveva 15 anni e si sentiva solo.

Schegge di follia (1988)

Una scena di Schegge di Follia

Mentre la prevalenza della giovane Hollywood rifiutò la parte, o i rispettivi genitori glielo proibirono, Ryder capì il tono e il genio del suo personaggio Veronica Sawyer. Si tratta di una persona che alterna lo sforzo di essere la ragazza popolare e il desiderio di radere al suolo l’intero quartiere. Qui Ryder è tutto: arrabbiata, compiacente, desiderosa e gioiosa.

Taxisti di notte (1991)

Ryder e Gena Rowlands brillano insieme nella prima rappresentazione del film antologico di Jim Jarmusch sugli incontri casuali nei taxi. Ryder si cala nei panni della tassista Corky, un’adolescente goffa, pronta a lanciare le borse di Rowland, un’agente di casting, nella sua macchina, quasi fossero peluche, e lanciando insulti in stile Bart Simpson agli automobilisti di passaggio.

Piccole donne (1994)

L’adattamento impallidisce rispetto a quello sensazionale di Greta Gerwig del 2019, ma Ryder resta comunque brillante. Inoltre, le ha permesso di aggiudicarsi la seconda delle sue due nomination agli Oscar consecutive, dopo L’età dell’innocenza. Ciò che funziona meglio in tal caso è la sua sfrenata solarità e il suo amore per la vita.

Giovani, carini e disoccupati (1994)

Reality Bites è il manifesto degli anni Novanta e altresì il distillato del fascino di Winona Ryder nella fase iniziale del percorso artistico.C ome ventenne senza direzione appena uscita dal college, è radiosa, proponendo una performance da stella del grande schermo pura e senza ambiguità.

Ragazze interrotte (1999)

Ragazze interrotte è stato l’ultimo vero ruolo da protagonista di Ryder in una produzione importante, peraltro in grado di catapultare Angelina Jolie nella A-list. Scritturata in uno dei cast più altisonanti dell’epoca moderna, Winona costituisce il collante. È una studentessa del New England degli anni Sessanta ricoverata presso un ospedale psichiatrico dopo un tentativo di suicidio: l’esibizione brucia di un’ansia ombrosa e sottile. Assolutamente magistrale.

A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare (2006)

Keanu Reeves e Winona Ryder in A Scanner Darkly

Animata adottando la tecnologia rotoscope, Winona è ugualmente magnetica, scoprendo una vulnerabilità disperatamente triste in quanto donna sempre più dipendente da un allucinogeno noto come Substance D. Il lungometraggio riunisce Ryder e Reeves a 14 anni di distanza da Dracula: hanno la chimica malinconica di due anime reciprocamente stregate.

La vita segreta della signora Lee (2009)

Purtroppo, i risultati al botteghino non hanno ricompensato la qualità del drama. Scritturata in un ottimo cast (tra cui composto da Robin Wright, Julianne Moore, Blake Lively e Monica Bellucci), Winona Ryder porta in scena uno dei suoi ruoli più divertenti. Una pellicola dove la mancanza di problemi reali non impedisce a qualcuno di essere rumorosamente, sconsideratamente drammatico su quanto sia terribile la propria esistenza.

Il cigno nero (2010)

Il balletto horror di Darren Aronofsky è un eccentrico mix di toni e generi, ma in qualche maniera Ryder si distingue ancora, malgrado appaia a malapena. In un deliberato pezzo di meta-casting, interpreta una ballerina in declino, gradualmente abbandonata dal business. Piena di risentimento, le sue brevi apparizioni seminano ulteriore caos.

Homefront (2013)

Homefront Winona Ryder

Forse asserire che un film dimenticato di Jason Statham presenta una delle migliori interpretazioni di Winona Ryder appare un sacrilegio, per chi non ha mai visto Homefront. A lei Sylvester Stallone affida il ruolo dell’amante di un boss che impreca, fuma e rapisce i bambini. Ryder ruba pure la scena, donando un tocco di brio a una storia altrimenti raccontata fin troppo seriamente.

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