Il Mondo Perduto – Jurassic Park: cosa resta del film di Steven Spielberg dopo 20 anni?
Esattamente 20 anni fa usciva nelle sale cinematografiche Il Mondo Perduto - Jurassic Park, sequel di Jurassic Park. Come venne accolto della critica e cosa ci resta oggi del film?
Era il 23 maggio 1997, e in tutto il mondo milioni di fan urlanti si ammassavano nelle sale cinematografiche in trepidante attesa di vedere Il Mondo Perduto – Jurassic Park, il seguito di quel Jurassic Park che aveva semplicemente frantumato ogni record di incasso solo 4 anni prima, confermando Steven Spielberg tra i più importanti cineasti di sempre. Si trattò di un altro enorme successo per il cineasta americano, tanto che il film detenne per quasi cinque anni il record di incasso per il primo weekend di programmazione.
Il Mondo Perduto – Jurassic Park: cosa è cambiato dopo 20 anni?
Sono passati esattamente vent’anni da quel giorno e molte cose sono cambiate. Il cinema odierno mira ormai solo e unicamente all’intrattenimento puro, a una sorta di circo impazzito dove contano solo effetti speciali, suoni e l’eterno ripetersi di situazioni, personaggi, scene e dialoghi già sentiti mille volte. Prequel, reboot, remake, sequel… la fantasia sembra aver lasciato le nostre sale con la stessa velocità con cui un velociraptor inseguiva i malcapitati umani capitategli sotto gli occhi! Ecco perché è importante riscoprire quanto sbagliato fosse il giudizio di chi, quel 23 maggio 1997, bollò Il Mondo Perduto come una sorta di enorme baraccone senz’anima, come un film di poche pretese e furbetto.
Il Mondo Perduto – Jurassic Park: un film che vale la pena ricordare sotto molti punti di vista
Sarà la malinconia, sarà che all’epoca non pensavamo neanche per un istante che a vent’anni di distanza ci saremmo dovuti preoccupare di precariato, affitti, risvoltoni, spunte blu, dell’ennesimo Pirati dei Caraibi o di Trump Presidente, ma a ripensarci questo film rimane sicuramente meglio di gran parte del cinema d’avventura, sci-fi fantasy, monster (o come lo volete definire ) venuto dopo.
Qualsiasi giudizio o analisi negativa ha del resto come base di partenza il confronto con il primo episodio, il che è come giudicare un attore mediocre solo perché non è bravo come Marlon Brando! Il Mondo Perduto: Jurassic Park rimane un film di ottimo livello, divertente, ricco di suspence, con un grande cast, una bella colonna sonora, una regia robusta e con effetti speciali che ancora oggi sarebbero competitivi.
Anche in questo film Spielberg dimostrò la sua grande creatività ed il suo amore per il cinema, confezionando un film che era allo stesso tempo innovativo e contemporaneamente un sentito omaggio a gran parte di quella cinematografica e letteratura del fantastico che lo aveva sempre affascinato e che condizionato fin dall’adolescenza. In effetti Il Mondo Perduto deve molto non solo e non tanto all’omonimo romanzo del compianto Michael Chricton (convinto a scriverlo dai fan dopo il successo del primo libro), quanto all’omonimo romanzo di Arhur Conan Doyle (il creatore di Sherlock Holmes) datato 1912. Da questo libro sono stati tratti qualcosa come 12 film per il cinema e la televisione, ma il film di Spielberg andò oltre il semplice omaggio.
Infatti l’iter narrativo, il finale e le stesse caratterizzazioni dei personaggi molto dovevano a King Kong e Godzilla, insomma alla lunga tradizione dei Kaiju sia orientali che occidentali.
Allo stesso tempo il film è un omaggio di Spielberg a sé stesso, da E.T. a Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, da Lo Squalo a Indiana Jones. Ma è davvero così inferiore, come molti sostengono, rispetto al primo episodio? Beh, occorre innanzitutto tener presente che solo recentemente, in questi anni 2000, il concetto di sequel ha smesso di essere garanzia di scarsi risultati. Fino ad allora solo pochi esempi come appunto Star Wars, Indiana Jones o Star Trek facevano eccezione; Il Mondo Perduto dovette in quel 1997 misurarsi con un padre cinematografico che ancora oggi è reputato tra i più bei film della storia, compito non facile!
Al netto bisogna anche riconoscere che Spielberg e lo sceneggiatore Koepp fecero un buon lavoro, forse non buono come il primo ma semplicemente perché l’iter narrativo di partenza, lo spunto (una spedizione in una terra lontana e sconosciuta tra creature mostruose) era già stato visto tantissime volte al cinema e in televisione, ed era (come ricordato) alla base di un numero sterminato di pubblicazioni e romanzi da secoli.
Certo, qualche idea o dialogo in più non avrebbe guastato, e da questo punto di vista se pensiamo a quelli di Jurassic Park, tra Hammond e la Sattler, o tra Malcolm e gli altri commensali a pranzo, il confronto sembra sovente senza storia.
Tuttavia il film recupera nettamente grazie a dei personaggi che sono molto più approfonditi e meno scontati di quanto sembri, a partire da quello di Sarah Harding (Julianne Moore), perfetto esempio di una donna molto maschiaccio, autosufficiente, coraggiosa e testarda; vero e proprio asso nella manica è poi il compianto Pete Postletwhaite, che fa del suo non tanto cattivo cacciatore Roland Tempo un grande omaggio al Quint de Lo Squalo.
L’Ian Malcolm del sempre simpatico Jeff Godlblum rimane un’insicura ma umanissima canaglia, mentre Arliss Howard rende il suo Peter Ludlow una delle più fastidiose canaglie del genere. Chi invece stona è la figlia ribelle di Vanessa Lee Chester, semplicemente inutile a ogni fine e talmente fuori parte da risultare fastidiosa; ecco cosa succede a dar retta a chi voleva per forza avere attori neri nel film! Gli altri, da Vince Vaughn a Peter Stormare a Richard Attenborough, svolgono con coscienza il loro ruolo, per quanto lo scarso tempo glielo consenta.
I dinosauri infatti sono ancora i veri protagonisti de Il Mondo Perduto, tanto realistici e ben fatti che persino un paleontologo di fama mondiale come il grandissimo Robert Bakker, viene ricreato sul set per essere divorato dal T-Rex. Inutile aggiungere che il finale, strizzando l’occhio al King Kong di De Laurentis e al Godzilla di Ishiro Honda, è forse la parte migliore del film, quella che è rimasta più impressa, con il gigantesco predatore che se ne va a spasso per la metropoli, seminando più distruzione che morte…un cult che non smetteremo mai di amare!
Anche in Il Mondo Perduto – Jurassic Park i dinosauri sono sempre il punto di forza principale
Alla fin fine la principale differenza tra il primo Jurassic Park e Il Mondo Perduto è sicuramente nel target e nell’atmosfera: il primo stupì il mondo ma era, e rimane, un film molto più serio di quello che si creda.
Dietro la facciata da blockbuster computerizzato affrontava tematiche inerenti religione, la sperimentazione scientifica, il potere economico e la responsabilità nel senso più ampio del termine. Il secondo è alla fin fine una grande avventura, un racconto del rapporto conflittuale tra l’uomo e le sua ambizioni con la natura, ma nulla di più. Caricarlo di inutili responsabilità sarebbe sbagliato, quasi quanto chi lo dipinse come una pura operazione commerciale fine a sé stessa, e non come un film creato per i più giovani, intesi come i più sognatori, non certamente come i meno intelligenti.
Una differenza che gran parte del cinema di oggi pare aver scordato….