Josh Segarra e Chris O’Dowd su Il premio del destino 2: “recitare è dar fuoco alle idee”
La nostra intervista a Josh Segarra e Chris O'Dowd in vista dell'uscita, su Apple TV+, della seconda stagione de Il premio del destino.
È tempo di seconde stagioni per Apple TV+, di conferme o di successi da consolidare. Stavolta tocca al secondo ciclo di episodi di The Big Door Prize (Il premio del destino), l’intrigante serie comedy creata dal vincitore dell’Emmy David West Read (Schitt’s Creek), basata su un romanzo di M.O. Walsh e interpretata da un cast corale che comprende Josh Segarra (Arrow) e Ally Maki (Hacks), guidato da Chris O’Dowd. Lo spettacolo è pronto a tornare su Apple TV+ il 24 aprile 2024, con dieci nuove puntate (le prime tre seguite da un nuovo episodio settimanale ogni mercoledì, fino al 12 giugno). Nella prima stagione racconta di una piccola cittadina americana che cambia per sempre quando appare in un emporio la misteriosa macchina Morpho che lascia un bigliettino a chiunque la utilizzi con scritto il massimo delle proprie potenzialità, cioè rivelando il potenziale nascosto di ognuno e influenzando la vita degli abitanti di Deerfield che – nella ricerca di un futuro migliore – cominciano a cambiare lavoro, a riconsiderare le proprie opinioni e relazioni. Nella seconda stagione Morpho prepara gli abitanti di Deerfield a una misteriosa “fase successiva”. Per scoprire di più sul nuovo ciclo di episodi di Il premio del destino abbiamo voluto intervistare Josh Segarra e Chris O’Dowd, che interpretano rispettivamente i personaggi di Giorgio e di Dusty Hubbard. Giorgio è un ex giocatore di hockey che adesso possiede un ristorante italiano di formaggio che offre giri in gondola e funge anche da sala giochi (in modo che i clienti possano mangiare pasta e giocare). È un ex compagno di scuola di Dusty e, proprio come il suo ristorante pacchiano, è privo di raffinatezza e di stile.
Il premio del destino 2 – La nostra intervista a Josh Segarra e Chris O’Dowd, protagonisti della comedy pronta a tornare su Apple TV+
Domanda numero uno. Possiamo iniziare con te, Chris. Qual è la cosa che più ti piace del tuo lavoro?
“Vedere un’alba nuova, è davvero divertente rinascere ogni volta, con ogni nuovo ruolo. E investigare i diversi aspetti della mia personalità. Qui “recitiamo” per una ragione perché tanto della vita è lavoro, ma quando entri in scena non è mai un lavoro…”.
E per te, Josh?
“L’amo, amica mia. È proprio così, è divertente. Non ci sono molti lavori in cui puoi “giocare”. Il nostro lavoro è semplicemente scoprire come rendere le parole divertenti e credibili. E lo fai con nuove persone tutto il tempo, cercando di scoprire come far funzionare questa nuova famiglia. Quello che facciamo è essenzialmente ciò di cui tratta The Big Door Prize: prendiamo una nuova carta Morpho ogni volta, con ogni nuovo lavoro, si prende la carta e prende vita questa nuova famiglia. Di quanti altri lavori si può dire lo stesso?“.
Josh Segarra: “recitare è dar fuoco alle idee, funziona un po’ come quello che facciamo in questo show. Si prende la carta e si cerca di far funzionare questa nuova famiglia“
Non me ne vengono in mente molti. Josh, forse potresti iniziare a raccontarci cosa accade al tuo personaggio nella seconda stagione?
“Nella seconda stagione vediamo Giorgio vivere il suo potenziale. Nella prima stagione è molto più se stesso: è molto me. Nella seconda è molto più te. Finalmente ha Nat (Mary Holland) nella sua vita e con questa certezza può iniziare a sciogliere alcuni strati del suo personaggio, letteralmente e metaforicamente. Finalmente vediamo il suo mondo interiore”.
E il tuo Dusty, Chris?
“Beh, Dusty quando lo incontriamo all’inizio della seconda stagione sta affrontando una crisi di mezz’età e navigando in questo nuovo mondo creato dalla presenza di questa macchina. Assistiamo a qualcosa di correlato al pubblico, che si trasforma in una relazione a cui non siamo abituati: questo lo scopriamo attraverso l’arco di trasformazione del personaggio di Dusty“.
Okay Chris, mi chiedevo se ti avesse affascinato questo lato surreale della sceneggiatura? Se sì, perché?
“Amo l’idea di base dello show, ho letto prima il libro e mi è piaciuto molto lo stile di M.O. Walsh. Penso che David abbia fatto un meraviglioso lavoro, riuscendo a coglierne gli aspetti più interessanti. Ad esempio l’idea che possiamo. Esattamente. È un’idea di fortuna che si acquista. Penso che la società moderna abbia acquistato un sacco di fortune, stiamo vivendo in un sovraccarico informativo (l’information overload che si verifica quando l’informazione a disposizione eccede la capacità dell’utente di elaborarla). Penso che la serie tv parli di questo, in molti modi“.
Chris O’Dowd: “la serie tv trova molti modi per parlare dell’information overload“
E a te Josh, è piaciuta?
“Assolutamente sì. Mi ha affascinato ma non in quanto attore, ma proprio come parte del pubblico. Amo la televisione, i film, amo guardare cose e andare in teatro. Così, quando mi trovo davanti a un’opera o a un prodotto culturale, più questo mi fa pensare e più mi piace! E credo che dietro questo spettacolo ci sia un lavoro incredibile di ricerca del tono giusto per portare sul piccolo schermo e discutere grandi idee all’interno della nostra piccola confezione della comedy, che ci sia un sacco di cuore, un sacco di risate, un sacco di lacrime. Quindi sarei un fan dello show“.
Per finire, vorrei chiedervi che cosa vi hanno lasciato i vostri personaggi? (Josh Segarra risponde per entrambi)
“Giorgio mi ha lasciato la voglia di continuare a fare di più, a fare più di questo. Di continuare a tornare a Deerfield. Posso recitare con Mary Holland, posso recitare con Chris O’Dowd, posso recitare con tutto il cast, e ridere un po’ tutti i giorni, quindi non vedo l’ora di indossare i miei abiti di scena, i miei anelli e andare avanti” (Chris e Josh ridono fragorosamente insieme per tutto il tempo)“.