Antonio Albanese su Contromano: Cetto La Qualunque, l’immigrazione e… [VIDEO]
Cosa avrebbe fatto Cetto La Qualunque per fronteggiare il problema immigrazione? E che valore hanno l'ironia, la diversità e tutto il resto? Queste e altre le domande che abbiamo posto ad Antonio Albanese in occasione dell'uscita di Contromano.
In occasione dell’uscita nelle sale di Contromano, l’ultimo film diretto e interpretato da Antonio Albanese, abbiamo intervistato il regista/ attore e l’attrice Aude Legastelois.
Con la simpatia e la raffinatezza che lo contraddistinguono il comico originario di Olginate parla del suo nuovo personaggio, Mario Cavallaro: un uomo preciso e ai limiti della follia, meno istrionico dell’amatissimo Cetto La Qualunque che, ci svela, è attualmente in un centro di recupero.
Accompagnato dalla bellissima Aude Legastelois, al suo debutto da protagonista in un film italiano, Antonio Albanese ha parlato del suo ultimo film (potete vedere qui il trailer di Contromano), districandosi tra ironia, ricette e viaggi on the road!
Mario Cavallaro si sveglia tutte le mattine nello stesso modo, nella stessa casa, nello stesso quartiere, nella stessa città, Milano. Ha appena compiuto cinquant’anni. Mario ama l’ordine, la precisione, la puntualità, il rispetto, il decoro, la voce bassa, lo stare ognuno al proprio posto. La sua vita si divide tra il suo negozio di calze ereditato dal padre e un orto, unica passione conosciuta, messo in piedi sul terrazzo della sua abitazione. Ogni cambiamento gli fa paura, figuriamoci se il suo vecchio bar viene venduto ad un egiziano e se davanti alla sua bottega arriva Oba, baldo senegalese venditore di calzini. Quel che è troppo è troppo e per Mario la soluzione è semplice e folle allo stesso tempo: “rimettere le cose a posto”. Così decide di rapire Oba per riportarlo semplicemente a casa sua, Milano-Senegal solo andata. In fondo, pensa, se tutti lo facessero il problema immigrazione sarebbe risolto, basta impostare il navigatore. Ma poi questo paradossale on the road si complicherà terribilmente. Anche perché Oba acconsentirà alla sua “deportazione” a patto che Mario riaccompagni a casa anche la sorella, Dalida. Saranno guai seri o l’inizio di una nuova imprevista armonia?