Beatrice Arnera: amo il cibo, le difficoltà, Luca Marinelli… e presto sarò a Un passo dal cielo
La nostra intervista a Beatrice Arnera, l'attrice protagonista in Romolo+Giuly che presto vedremo in Un passo dal cielo.
Ventitré anni, una carriera in ascesa e un interesse per la recitazione quasi innato. Classe ’95, Beatrice Arnera nasce ad Acqui Terme ma si trasferisce a Roma all’età di diciassette anni. Muove i primi passi nel mondo del cinema prendendo parte a diversi progetti televisivi e cinematografici tra cui, Il commissario Montalbano, Addio fottuti musi verdi, Non c’è campo e Può baciare lo sposo. In tempi recenti l’abbiamo vista nei panni della bella Giuly nella serie tv Fox, Romolo+Giuly, la divertente parodia all’italiana del noto poema shakespeariano che racconta la lotta di classe tra Roma nord e Roma sud, e adesso è pronta a ruoli più drammatici.
Già vincitrice del 16° Premio Kineo dedicato alle giovani promesse del cinema italiano, durante il festival del cinema di Venezia, le verrà assegnato il premio Prospettiva come giovane talento piemontese, nell’ambito di gLocal film festival 2019, dal 5 al 10 marzo. Ed è proprio in questa occasione che siamo riusciti a intervistarla e a farci raccontare qualcosa di più sui suoi obiettivi futuri, ma anche qualche aneddoto passato.
Intervista a Beatrice Arnera: l’attrice “figlia d’arte” che rivedremo nella stagione 2 di Romolo+Giuly
Nonostante la giovane età puoi vantare già di un bel curriculum. Ha sempre avuto le idee chiare sulla strada professionale da intraprendere oppure hai pensato alle volte a un futuro differente?
“Sono una curiosa osservatrice, per indole. Quando ero piccola, 5 anni al massimo, giocavo con mio nonno a Biancaneve e gli facevo ripetere – povero nonno Nino – la stessa scena per venti, trenta, mille volte. Iniziava così: lui si avvicinava a me con uno strofinaccio in testa, tutto ricurvo su se stesso, mi allungava una mela io la mordevo e cadevo al suolo (mia nonna puntualmente urlava, terrorizzata che mi facessi male!). Poi il nonno scompariva in un’altra stanza e tornava nel ruolo di principe al galoppo, facendo anche ‘cloppete cloppete’ come a simulare il rumore degli zoccoli del destriero, smontava da cavallo e giù baci per risvegliarmi. E ancora da capo. Raramente racconto questo aneddoto, ma è il ricordo più lontano e allo stesso tempo limpido che ho, di quanto mi sia sempre piaciuto ‘giocare a fare qualcun altro’. Forse è proprio questa la risposta alla domanda, mi sono sempre divertita, l’ho sempre fatto con spontaneità, naturalezza e curiosità. Non lo so, forse la verità è che non so se sono capace a fare qualcos’altro”.
Come è nata la tua passione per la recitazione? Chi e quali sono stati (o sono ancora) i tuoi punti di riferimento?
“La mia mamma è una cantante lirica, ho passato i primi anni della mia vita in giro con lei nei più bei teatri d’Italia e d’Europa. Durante le prove e gli spettacoli, mi mettevo in barcaccia – il palchetto rialzato più vicino ai lati del proscenio – e tra il velluto rosso delle poltrone e quell’odore di tabacco e polvere, che si trova solo nei teatri più vecchi, me ne stavo lì ad osservare, in silenzio. Mamma dice che disegnavo, disegnavo per ore e quando, a fine replica, mi chiedeva che cosa avessi disegnato, io rispondevo “la musica”. Credo che sia una fortuna immensa, nascere e respirare quell’aria fin da piccoli. Sono una fan accanita di Luca Marinelli, ma non posso non citare il mio grande amore Woody Allen, e la passione spettinata che nutro per Truffaut“.
Fox ha rinnovato Romolo+Giuly. Visto il lieto fine della prima stagione, cosa vorresti di nuovo per Giuly? Puoi anticiparci qualcosa?
“Romanticamente parlando, spero che Giuly abbia un pancione. Ho assillato gli sceneggiatori, supplicandoli di accontentarmi, ma ad oggi anche io so davvero poco di quello che vedremo nella seconda stagione!”
Nella serie e nel film con i The Jackal abbiamo visto una Beatrice legata al mondo della comicità. Quali altri ruoli ti piacerebbe intraprendere?
“Il film dei The Jackal – Addio Fottuti Musi Verdi – è stato il mio vero primo debutto alla commedia di genere e, onestamente, una delle esperienze più esilaranti della mia vita, dentro e fuori dal set. Oggi vorrei sperimentare sul drammatico, sento la necessità di mettermi un po’ in difficoltà, sono curiosa di vedere se cado in piedi oppure caracollo come Biancaneve e mi faccio un gran male!”
Beatrice Arnera: “amo mangiare, adoro il cibo in generale”
Abbiamo potuto vederti nel ruolo della pazza Camilla in Puoi baciare lo sposo. Come hai vissuto questa esperienza cinematografica e, parlando del tuo personaggio: in amore sei così determinata anche nella vita reale?
“Oh! Come mi è piaciuto fare quel film! Mi sono trovata al fianco di professionisti pazzeschi, per citarne alcuni Monica Guerritore, Diego Abatantuono, Antonio Catania e molti altri. Ecco, questa è la grande fortuna che riconosco di aver sempre avuto: trovarmi a lavorare con dei professionisti straordinari e mettermi lì a rubare, osservare, cercare di assorbire quanto più possibile da loro.
Determinata? Quella povera Camilla è matta suonata col fischio e col botto!”
Sul tuo profilo Instagram hai postato un video con le prelibatezze culinarie di tua nonna. Qual è il tuo rapporto col cibo? Quali sono le ricette che ami di più?
“Ecco! Lei è la nonna che era preoccupata che mi facessi male nella mia fedelissima interpretazione di Biancaneve! La nonna Sama! Che nonna, signori! Spero che tutti possano avere una nonna così nella vita! La nonna mi cucina da sempre delle cose di una bontà indescrivibile. E io non riesco mai a dire no, mangio tanto, tantissimo e spesso, davvero amo mangiare, adoro il cibo in generale, mi piace provare cose nuove, curiosare tra cibi etnici e speziati, ma anche tornare come il figliol prodigo alla sana e arrogante carbonara! Da piemontese, onestamente dirò, solo qualche mese fa, per la prima volta nella vita – non so perché – ho assaggiato la bagna cauda… che sogno, signori!”
Dove ti vedremo in futuro? Hai già in programma qualche film o serie tv?
“Tante, tantissime cose molto belle stanno accadendo, ma non posso dire nulla! Una cosa la posso dire: in autunno mi ritroverete nei panni di una cazzutissima – si può dire cazzutissima? – guardia forestale, tra trazioni alla sbarra alla Rambo e inseguimenti su pick-up fuoristrada, sentimento, pane, burro e marmellata. Tutto questo su Rai 1, in Un passo dal cielo“.