Bella Thorne su Il Sole a Mezzanotte: “La mia Katie ha una marcia in più”
Il nostro incontro con l'attrice Bella Thorne, a Roma per presentare il suo nuovo film, Il sole a mezzanotte - Midnight Sun del regista Scott Speer. La giovane star ha svelato qualche dettaglio sul suo ruolo e molti piccoli e piacevoli segreti su se stessa
Attrice, cantante, attivista: Bella Thorne ha già dato molto al mondo dello spettacolo ed è pronta a regalare sempre qualcosa in più, che sia un nuovo film, una canzone o un semplice gesto di spontanea gentilezza. Protagonista della nuova pellicola di Scott Speer, l’interprete statunitense è Katie Price nel film Il sole a mezzanotte – Midnight Sun, di cui potete vedere qui il trailer, un teen movie in cui la malattia è l’ostacolo della ragazza per poter vivere una vita normale e in cui divide la scena con l’altrettanto giovane attore Patrick Schwarzenegger.
Una storia che insegna ad apprezzare la vita con ogni suo singolo giorno e a darle il giusto valore. Di successo, carriera e messaggi per giovani e non solo, ne parla Bella Thorne durante la presentazione di Il sole a mezzanotte – Midnight Sun, in sala dal 22 marzo e distribuito in 350 copie, numero che cresce di giorno in giorno grazie alla curiosità che sta nascendo attorno alla pellicola.
Katie Price è la protagonista de Il sole a mezzanotte – Midnight Sun, una ragazza affetta da una malattia che non le permette di uscire di casa ed esporsi alla luce del sole. Nella sua connotazione, nella maniera in cui viene raccontata, sembra quasi un personaggio disneyano. Vedi anche tu in Katie qualcosa di favolistico?
“Assolutamente sì. È una ragazza che è sempre stata una sognatrice, ma per sua sfortuna non può vedere la luce del sole e questo la porta a dover andare oltre se stessa e la sua forza. Mi verrebbe da paragonarla a Cenerentola, in un costante conflitto interiore: una persona che vorrebbe fare molto di più nella vita, ma non ne ha la possibilità.”
Oltre a Cenerentola si potrebbe tirare in ballo anche La bella e la Bestia, visto il meraviglioso rapporto che Katie ha con suo padre, così come Belle lo aveva con il suo.
“Una delle cose che più mi ha attratto del film, una delle tante cose che mi ha spinto verso la scelta di accettare la parte, è stato proprio questo suo rapporto con il padre perché mi ha ricordato tanto quello che ho io con mia madre adesso. Ho perso mio padre alcuni anni fa e mi rapporto a lei, che è un genitore single, come Katie si rapporta a suo padre, tentando di spronarla.”
Hai sempre interpretato personaggi brillanti, come è stato confrontarsi con una parte drammatica?
“Questa volta ho affrontato un personaggio diverso, ma è stata proprio la difficoltà ad approcciarmi con la parte drammatica che mi ha spinto ad interpretare il ruolo. Prima di ogni ripresa il regista ed io passavamo un’ora insieme a confrontarci per capire qual era la giusta chiave per interpretare Katie, per capire come si sarebbe comportata in quel momento e i suoi cambiamenti. È vero, ho interpretato altri personaggi brillanti, ma lei ha una marcia in più.”
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Qual è il messaggio che speri possa passare ai giovani? L’insegnamento di prendere il meglio che ci offre la vita?
“In realtà questo messaggio non è solo per i giovani, ma per tutti quanti. Ho imparato sulla mia pelle fin da piccola quanto sia difficile muoversi nel mondo e non c’è cosa peggiore, in questa esistenza, come il procrastinare. Molti miei coetanei pensando ad un amico o ad un parente dicono “Lo chiamerò domani per dirgli che gli voglio bene”, ma la vita non è eterna. È un miracolo, e questa è una frase che viene ripetuta spesso nel film. Vale la pena vivere e vale la pena farlo dando importanza ai piccoli momenti della quotidianità.”
Sei molto giovane eppure hai una carriera davvero piena che stai affrontando con grande coraggio, approcciandoti sempre a temi e professioni diverse, dal cinema alla musica, fino alla tua battaglia contro le molestie. È difficile riuscire a gestire il tutto?
“Sì, a dire la verità e molto difficile portare avanti cose differenti, ma alla mia età si può solo che essere coraggiosi. Si deve essere consapevoli del messaggio che si sta mandando e si deve aver presente che è nei gesti quotidiani che si fa il bene dell’altro. In questo mondo c’è bisogno di persone che mandino avanti questo ideale. Quando ho deciso di interpretare la parte di Katie mi sono chiesta come sarebbe stata la sua vita ed è una cosa che faccio ogni volta che mi appresto a lavorare ad un film o ad una canzone. Penso cosa questo comporterà nella vita degli altri e, se sarà positivo, allora avrò fatto qualcosa di buono.”
Eri già a conoscenza della malattia che affligge il tuo personaggio? E se fosse successo a te, cosa ti sarebbe mancato di più della tua vita?
“Non conoscevo questa malattia prima di leggere la sceneggiatura, dopo ho fatto delle ricerche, ma non è mai abbastanza. Ho anche visto dei video su Youtube perché poter parlare direttamente con queste persone non è affatto facile visto che, ovviamente, non possono né uscire né viaggiare. Se questa malattia mi avesse colpito la cosa che mi sarebbe mancata più di tutte è in fondo ciò che sarebbe mancato a chiunque: la luce del sole. Per me è energia. Quando so di star per cominciare una giornata davvero complicata la prima cosa che faccio è uscire a vedere la luce del sole perché è ciò che mi spinge ad andare avanti.”
Cos’è per te il successo?
“Bella domanda. Faccio un esempio: un giorno stavo camminando con un mio amico e lui mi ha chiesto “Come ti vedi tra venti anni?” ed io ho risposto che mi vedo felice e questo sarà possibile soprattutto se nella vita sarò riuscita ad aiutare abbastanza.”
Cosa puoi dirci del prossimo film che uscirà dopo Il sole a mezzanotte – Midnight Sun, girato sempre assieme al regista Scott Speer e dal titolo Sei ancora qui?
“Posso dire che sicuramente, tra quelli che ho girato, finora è il mio preferito. Sono fortunata a lavorare con un regista come Scott, è interessante il rapporto che siamo riusciti a creare sul set, sappiamo capirci soltanto con un’occhiata. Il nuovo film è molto diverso da Il sole a mezzanotte, è molto dark, dispotico, un mondo disabitato popolato solo da fantasmi. Spero vi piaccia e forse vi farà anche un po’ piangere.”