Edoardo De Angelis e Pierfrancesco Favino su Comandante: una storia “da raccontare” [VIDEO]
Intervista a Edoardo De Angelis e Pierfrancesco Favino, al cinema con Comandate, tratto da una storia vera e ambientato nel 1940, che racconta le vicende di Salvatore Todaro
Un film che racconta un episodio poco noto della Seconda guerra mondiale, ma soprattutto un film intimista sulle storie, le persone, le perdite umane che ogni conflitto si porta dietro: Comandante di Edoardo De Angelis con protagonista Pierfrancesco Favino è in sala con 01 Distribution dal 31 ottobre 2023 e racconta le vicende del comandante Salvatore Todaro, il quale durante la Seconda guerra mondiale era a capo del sommergibile della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre navigava in Atlantico, un mercantile di nazionalità belga carico di materiale bellico inglese, il Kabalo, aprì improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio italiano. Scoppiò una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affondò il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il comandante prese una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Una scelta umana che gli costerà tanto.
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Con Edoardo De Angelis e Pierfrancesco Favino abbiamo parlato di questo eroico personaggio dalle tante contraddizioni.
“Il fuoco della mia attenzione è stata sull’essere umano”, ci ha spiegato il regista, “il genere bellico è uno strumento per approfondire questo, la natura umana, non per decifrarla ma proprio per il piacere di esplorarla. Mi è sembrato di vedere nella vicenda di Todaro il viaggio di un essere umano all’interno di sé stesso. Lui incontra il suo destino e sa che cosa deve fare e lo fa, si adegua alla sua natura più profonda. Mi ha colpito perché io da sempre coltivo il desiderio di partire e incontrare il mio destino e quindi questa storia la dovevo raccontare”.
Salvatore Todaro: fascista, esaltato, ma anche appassionato di esoterismo e, soprattutto, un uomo di mare e in quanto tale leale, disposto a salvare il nemico da morte certa. Che cosa ha capito Pierfrancesco Favino di questo personaggio?
“Io non credo che un attore possa capire chi è il personaggio che interpreta”, ha dichiarato l’attore, “può interessarsi al mistero che quest’uomo racchiude, ma non penso si possa conoscere così tanto una persona da dire “so chi è”. Si può raccontare quello che fa, e questo va al di là di qualsiasi aggettivo che invece vogliamo usare per racchiudere nella nostra comprensione un altro essere umano. Non credo neanche che un attore debba dare al pubblico una scatola chiusa, un attore deve mettersi a disposizione e mostrare quello che questi uomini hanno fatto tentando di intuire quelle che potevano essere le dinamiche comportamentali”.