David Lynch a Roma: “Sono le idee che ci fanno innamorare”
Il resoconto della conferenza stampa tenuta dal Maestro David Lynch nel corso della dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.
La penultima giornata della dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma si apre con un ospite d’eccezione, ovvero il leggendario cineasta americano David Lynch, giunto nella capitale per incontrare il pubblico della manifestazione e per ritirare un premio alla sua memorabile carriera, che gli verrà consegnato da Paolo Sorrentino. Prima di questo evento, il Maestro ha incontrato la stampa, spaziando a 360° sul suo modo di intendere il cinema e la vita.
David Lynch si è così espresso sulla contemporanea necessità di fiducia e controllo dei suoi attori sul set:
Si controllano le persone di cui si ha fiducia. Bisogna tradurre le idee ed eseguirle fedelmente, e bisogna anche cercare di parlare con tutti nel cast per assicurarci che le idee vengano seguite da tutti. Si deve rispettare l’idea in ogni suo elemento, questo è l’aspetto fondamentale.
Il Maestro ha poi parlato delle sue ispirazioni:
Mi piacciono Frank Kafka, Jacques Tati e tanti altri registi diversi, ma la mia ispirazione viene dalle idee, che per me sono come i regali che si scartano il giorno di Natale.
Stuzzicato dalle domande del pubblico, David Lynch ha poi fatto un breve excursus su i lavori da lui scartati o rifiutati:
Mi sono divertito a lavorare su ogni film che ho fatto, forse con l’eccezione di Dune, che comunque è stata un’esperienza piacevole. Anni fa ho scritto una sceneggiatura basata su La metamorfosi di Franz Kafka, ma giunto alla fine mi sono reso conto che è meglio che questa storia rimanga espressa con le parole e che non venga trasformata in film. Non mi sono mai pentito di aver rinunciato alla regia di un episodio di Star Wars, perché, come ho detto a George Lucas, era meglio che lo facesse lui, perché la storia era sua e non mia.
A seguire, David Lynch ha dedicato un pensiero al suo collega Werner Herzog e al recentemente scomparso David Bowie:
Come tutti amavo Dai Bowie, ed è stata una gioia lavorare con lui in Fuoco cammina con me. Lo avrei voluto anche nella nuova stagione, ma lui non volle partecipare e adesso capisco perché. Per quanto riguarda Werner Herzog, lo apprezzo molto come persona e come regista. Werner è ossessionato, e io adoro le persone in preda alle ossessioni.
Dopo aver dichiarato di non avere attualmente nessun progetto nel cassetto e avere glissato con un laconico “Stay tuned” una domanda sui recenti scandali sessuali di Hollywood, David Lynch ha ribadito il proprio amore e le propria soddisfazione per l’ultima stagione di Twin Peaks, della quale apprezza ogni singola sequenza. In seguito il Maestro ha deliziato la platea con la sua personale concezione di spazio e tempo:
Si dice che lo spazio e il tempo nascano entrambi dal campo unificato alla base della relatività. Nel campo unificato non esiste né spazio né tempo, ma esso crea tutto quello che siamo. Il campo unificato è un campo sconfinato di energia e pace, che risiede all’interno di ogni essere umano; noi possiamo usarlo per diffondere la conoscenza tramite la meditazione trascendentale.
In seguito, David Lynch ha parlato del suo fido collaboratore Harry Dean Stanton, anche lui da poco venuto a mancare:
Harry è la persona più innocente e naturale che conosca. Voglio raccontare una storia su di lui. Dopo la proiezione a Cannes di Una storia vera, siamo andati al bar io, lui e Badalamenti. Eravamo lì a bere e mangiare, e Harry ha iniziato parlando di un sogno che aveva fatto incentrato su dei coniglietti di cioccolata, facendoci scoppiare a ridere. Poi Harry disse qualcos’altro e la risata fu più forte. Poi ancora una terza, e la nostra risata era sempre più divertita. Alla quarta eravamo in lacrime. Alla fine ha parlato per 18 volte, e non ho mai visto nessuno fare ridere così, neppure il migliore comico. È stata una cosa incredibile, dovuta principalmente all’onestà e all’innocenza con cui pronunciava le battute.
David Lynch ha poi sviscerato il suo modo di lavorare con i suoi attori:
Io condivido la sceneggiatura con gli attori, che leggono e inizialmente hanno una certa interpretazione da darle. Dopo di ciò, si fanno le prove, e nel corso delle prove si vede che la loro interpretazione è diversa dalla mia. A questo punto si parla, in modo che ognuno di loro possa entrare in sintonia con l’idea. Gli attori sono molto veloci ad assorbire tutto, e con qualche parola si trovano in coincidenza con l’idea. A quel punto sei tu a guidarli, glielo leggi dagli occhi. Mi piace lavorare con tutti i musicisti, perché sono abituati a esibirsi in pubblico, quindi non hanno nessun timore e possono diventare ottimi attori.
David Lynch ha poi parlato del modo in cui la meditazione trascendentale alimenta la sua creatività:
Innanzitutto questo mondo è pieno di negatività e stress, che schiacciano quella specie di nostro tubetto interiore in cui scorrono le idee. La meditazione trascendentale invece apre come una chiave quella porta piena di creatività sconfinata. Quando entriamo in quel campo apriamo quel tubicino, diventando creativi e rimuovendo la negatività. Sulla superficie della vita dove ci troviamo noi siamo tutti diversi, però a livello più profondo del campo unificato siamo una cosa unica, siamo tutt’uno. Così come dice la Bibbia, “Prima cerca il regno dei cieli che si trova dentro di te”. Gli esseri umani sono esseri meravigliosi e con una potenzialità immensa.
David Lynch si è poi espresso sulla correlazione fra la realtà e ciò che si crea girando un film:
Io credo che ciò che si crea con un film debba essere reale e che debba considerato come realtà. Il cinema può rendere questo mondo reale. Si crea un film e questo genera un mondo in cui possiamo entrare, che non è la realtà che viviamo in tutti i giorni. Questa è magia del cinema, crea un mondo in cui possiamo entrare e sperimentare. Mi piacciono mondi diversi, ma la prima cosa per me è l’idea. L’idea può indicare cose diverse, anche banali, ma sono le idee che ci fanno innamorare.
Il Maestro si è poi espresso sullo stato del cinema attuale:
I film oggi hanno meno consenso che in passato. La gente per lo più va al cinema per vedere film d’azione, quindi il film d’autore non riesce a trovare spazio. per fortuna c’è la TV via cavo e questo permette di sviluppare storie all’infinito. L’unico problema è che il suono e le immagini sono meno buone. I miei show televisivi preferiti sono Mad Men e Breaking Bad.
A seguire, David Lynch ha così disquisito sulla concezione dell’artista:
Capisco chi teme che trovandosi in uno stato di calma dovuto alla meditazione trascendentale si rischi di perdere tensione e spinta, ma dopo 44 anni accade piuttosto il contrario. L’idea dell’artista tormentato è romantica, ma la sofferenza non è necessaria, è importante solo comprenderla. A volte le persone sono così depresse che non riescono neanche ad alzarsi dal letto, quindi la depressione è estremamente negativa. Le persone dovrebbero essere felici e piene di energia, dobbiamo godere del fare e avere buoni rapporti fra di noi.
Il Maestro ha poi parlato dell’apporto della musica al suo processo creativo:
La musica è così astratta che riesce a suscitare emozioni e idee. Ho ottenuto tantissime idee dalla musica, ho scritto tutto Velluto Blu ascoltando Shostakovich, mentre David Bowie è stato alla base di Strade Perdute. La musica ha contribuito moltissimo ai miei film, è potentissima e permette di scoprire immagini e idee.
David Lynch ha infine chiuso la conferenza parlando della recente tendenza del cinema verso i remake e i reboot:
Io queste 18 ore di Twin Peaks le vedo come un lungo film, quindi l’ho già fatto. Io credo che molto del lavoro del cinema si basi sui soldi. Alcune persone fanno le cose che credono portino più soldi, altri, come i registi fanno le cose più che amano. Io penso che questi ultimi siano più felici, a prescindere da cosa penserà il pubblico del loro lavoro.