Diabolik: i Manetti Bros. e il cast svelano i dettagli di un film fedele solo a sé stesso

I Manetti Bros., Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea hanno raccontato la loro esperienza nella prima trasposizione dell’amatissimo fumetto sul Re del Terrore.

Un regista fa il film che sente di fare, Diabolik è un fumetto che amiamo, non volevamo sorprendere per forza, abbiamo fatto la versione di Diabolik che ci immaginavamo, senza voler essere originali. Siamo appassionati di cinema classico ed effettivamente ci piaceva l’idea di fare un film classico”, così in conferenza stampa i Manetti Bros. sulla loro attesissima trasposizione cinematografica di Diabolik, storico fumetto creato da Angela e Luciana Giussani, tratta dal terzo numero della collana L’arresto di Diabolik. Il film, prodotto da Mompracem con Rai Cinema in associazione con Astorina e Luigi De Vecchi, sarà in sala dal 16 dicembre con protagonisti Luca Marinelli nei panni del “Re del Terrore”, Miriam Leone che interpreta Eva Kant e Valerio Mastandrea nel ruolo dell’ispettore Ginko.

Come Marinelli, Leone e Mastandrea sono diventati i protagonisti del fumetto?

Diabolik, cinematographe.it

Io non mi sono documentato sui fumetti di Diabolik, ma ho tenuto l’immagine di Ginko che avevo di quando ero bambino – ha spiegato Mastandrea – cioè il nemico perché parteggiavo per Diabolik, io me lo sono inventato insieme ai registi perché ho avuto poco a che fare con personaggi iconici nella mia carriera. Mi chiedo quanto Ginko somigli a Diabolik, quanto sia parte di lui, senza Diabolik Ginko non esisterebbe e non lo vuole prendere: io mi sono raccontato questa cosa, si serve della legge per non prenderlo perché l’unico modo che avrebbe per catturarlo sarebbe infrangere la legge”.

Diabolik lo conosciamo tutti” – ha continuato Luca Marinelli – è stato importante raccogliere tutte le informazioni possibili, cibarsi di tutti i fumetti ma creare una propria idea. Io al momento del provino sono arrivato con dei pensieri e li ho uniti a quelli dei registi e abbiamo creato il personaggio”.

Diabolik, cinematographe.it

Mi sono ispirata alle sorelle Giussani e a loro ho dedicato tutto il mio lavoro in questo film” – ha dichiarato Miriam Leone, una splendida Eva Kant – “sono state le creatrici di Diabolik e hanno creato questa donna che non è al servizio di nessun uomo, è un pianeta, non un satellite di un uomo. Eva e Diabolik sono due universi, sono due facce della stessa medaglia. Ho letto molto delle loro vite, sono entrata in questo vortice in cui le sorelle Giussani sono state sul set con me, mi hanno accompagnata nella creazione di questa Eva. Spesso mi arrivano sceneggiature e vorrei fare il personaggio maschile, stavolta i personaggi sono pari, due forze che si riconoscono e si attraggono”.

Ma quanto i Manetti Bros. sono stati fedeli a Diabolik?

Noi abbiamo cercato di essere fedeli al film quindi anche al fumetto numero 3, e poi abbiamo scoperto lavorandoci che la fedeltà in realtà non esiste, è un lavoro soggettivo. Nel momento esatto in cui metti in scena un fumetto che ami ti accorgi che lo stai vedendo tu così e non è detto che gli altri lo vedano allo stesso modo. È stato un lavoro oggettivo apparentemente che diventava soggettivo perché ci accorgevamo facendolo che era tutta una nostra interpretazione. Alcune inquadrature le abbiamo proprio copiate dalle tavole del fumetto”.

Diabolik, cinematographe.it

Molte le proposte negli anni per un adattamento cinematografico di Diabolik tutte rifiutate dall’Astorina, la casa editrice del fumetto, impresa realizzata dai Manetti Bros.:

Mi ha convinto una frase che hanno detto quando sono venuti in redazione a proporre l’idea – ha spiegato Mario Gomboli, direttore editoriale di Astorina – mi hanno detto che non volevamo fare un film su Diabolik ma il film di Diabolik, e ho capito che forse eravamo sulla strada giusta. Le Giussani prima e io negli ultimi 20 anni di proposte ne abbiamo lette tante e le abbiamo scartate tutte essenzialmente perché c’era la volontà di riportare Diabolik in degli schemi, di farlo diventare una volta Zorro, un’altra volta il Giustiziere della notte o un serial killer, invece la forza di Diabolik è di essere fuori dagli schemi, essere un personaggio come non ce ne erano prima. Per questo motivo sono saltate proposte economicamente anche molto affascinanti, Astorina è una piccola casa editrice, facciamo solo Diabolik, è vero che lui i soldi li ruba però noi no!”.