Elena Sofia Ricci è La Farfalla Impazzita nel film sulla storia vera di Giulia Spizzichino: “Non possiamo dimenticare”

Elena Sofia Ricci è La Farfalla Impazzita, film Rai sulla vera storia di Giulia Spizzichino, in onda il 29 gennaio 2025.

La Farfalla Impazzita è il film di Rai 1, in onda il 29 gennaio 2025, tratto dall’omonimo libro, che racconta la vera storia di Giulia Spizzichino. Ebrea romana segnata dallo sterminio nazista della sua famiglia, affronta i fantasmi del suo passato mezzo secolo più tardi nel giorno in cui Erich Priebke, esecutore materiale della strage delle Fosse Ardeatine, viene rintracciato in Argentina. Elena Sofia Ricci presta il volto e la voce alla protagonista di questa toccante quanto durissima storia, diretta da Kiko Rosati (già regista della seconda stagione de Le indagini di Teresa Battaglia). Nella conferenza stampa in cui è stato presentato il film erano presenti, oltre all’attrice, anche l’attore Massimo Wertmuller (che interpreta il marito di Giulia), il regista Kiko Rosati, il produttore Matteo Levi, Antonella Di Castro, vice presidente e assessore alla Cultura Comunità Ebraica di Roma, e per Rai Fiction Anouk Andaloro.

La Farfalla Impazzita è il film giusto per “rendere omaggio alla Giornata della Memoria”

La-farfalla-impazzita; cinematographe.it

La conferenza stampa è stata introdotta da Anouk Andaloro, produttrice Rai Fiction: “Per Rai è un racconto potente tratto dalla storia di Giulia Spizzichino, straordinariamente interpretata da Elena Sofia Ricci, che ha fatto un lavoro eccezionale”, ha spiegato. La Farfalla Impazzita è “un viaggio nella memoria personale di questo grandissimo personaggio che ha dato la possibilità di rendere omaggio alla Giornata della Memoria. Quando Matteo Levi ha portato il progetto, per noi è stata immediata la decisione di percorrere questa strada. Avevamo davanti a noi la possibilità di raccontare, attraverso le vicende personali di una donna che ha avuto il coraggio di riaprire un a pagina dolorosa con un viaggio in Argentina per fare finalmente giustizia. In questo caso, fare giustizia è stato un momento catartico, non solo per Gulia, ma anche per tutti coloro che hanno vissuto e che cercavano di fare finalmente verità e giustizia.”

Per Matteo Levi, l’obbiettivo era quello di trovare una storia che non fosse limitata in quegli anni, ma qualcosa di più moderno e contemporaneo. Uno dei punti di forza di questo film penso sia il rapporto tra Giulia e la madri argentine. Realizzare questo film ci serve a mettere più a fuoco come quegli anni orrendi rischiano di ripetersi e come la memoria è importante.”

La Farfalla Impazzita, la trasformazione di Elena Sofia Ricci: “Giulia Spizzichino? Mi ha colpita il suo sguardo”

“Non è la prima volta che interpreto una donna realmente vissuta e non è mai facile, ma nel caso di Giulia è stato ancora più difficile”, ha spiegato Elena Sofia Ricci nella conferenza stampa de La Farfalla Impazzita. L’attrice ha raccontato la sua trasformazione: “Lessi attentamente il libro e ho visto tantissime interviste che lei ha rilasciato e ho cercato di capire quanto quel dolore inimmaginabile – io non ho una storia di sofferenza così forte. Guardando le sue interviste, oltre a cercare di studiare come parlava, la cosa che più mi ha colpito era il suo sguardo. Non guardava mai in basso, raramente vedeva il suo interlocutore. Era fissa nel suo sguardo nel suo passato: quei morti del suo passato lei li vedeva. La sera del marzo del ’44 quando furono portati via gli ultimi, il racconto di quando furono ritrovati quei cadaveri nelle Fosse Ardeatine. Cercare di capire quanto un dolore così forte ti possa raggelare per sempre.”

Per Giulia è stato molto difficile lasciarsi andare e poter amare“, ha proseguito. “E’ rimasta congelata nel dolore di quel passato; nel libro lei lo racconta, perse il suo primogenito. Questo film parla a tutti, non solo dell’Olocausto. Dei desaparecidos in Argentina, delle donne che si uniscono. Quando si tratta di fare giustizia, le donne diventano una super potenza anche se qualcuno tenta sempre di metterci a tacere. Questa cosa era molto bella.”

Sull’importanza del ricordare le tragedie del passato: “Oggi fa rabbia perché noi siamo campioni mondiali di resistenza umana. Non vogliamo ricordare o ce ne freghiamo. Ho preso in prestito una frase di Camilleri: nella conferenza in Argentina, Giulia dice: ‘Tutti i carnefici sono carnefici, tutte le vittime sono vittime, in ogni tempo, in ogni luogo.’ A un certo punto, Giulia dice ‘Non sono come le bestie, sono peggio delle bestie. Le bestie uccidono per paura e per fame, gli uonini no. Uccidono per gelosia, per rivalità, per denaro. Questo li rende colpevoli. Noi oggi siamo colpevoli: che ognuno interroghi la propria innocenza. Per questo è importante questo film: dobbiamo fare in modo che la Giornata della Memoria non sia solo il 27 gennaio, ma se diventassero 365 giorni l’anno – così come quello della lotta contro la violenza alle donne. Non possiamo dimenticare.”