Perché difendere il cinema indie è sacrosanto! Intervista a Francesco Cimpanelli per Finché notte non ci separi

La nostra intervista a Francesco Cimpanelli, produttore di Finché notte non ci separi per Life Cinema.

Pirandello annoverava il matrimonio tra le “trappole sociali” e Finché notte non ci separi, al cinema dal 29 agosto 2024 con 01 Distribution, sembra ricalcare questa tendenza. Ma cosa ne pensa Francesco Cimpanelli, produttore del film per Life Cinema?
Credo che il matrimonio sia un contratto tra due persone che si vogliono bene.” – ci dice – “La generazione tra i trenta e i quaranta, di cui faccio parte, è figlia di una società liquida che va sempre più veloce, dove si tende a ricomprare gli oggetti difettati piuttosto che aggiustarli. Non esula da questa tendenza il mondo delle relazioni, e ci interessava quindi interrogarci sul significato del “per sempre” al giorno d’oggi, in un mondo dove le prospettive lavorative e sociali dei giovani sono quantomai precarie, siamo sicuri che sposarsi abbia la stessa valenza che aveva un tempo?“.

La nostra intervista a Francesco Cimpanelli, produttore di Finché notte non ci separi

ll film, per chi non lo avesse ancora visto, vede Pilar Fogliati Filippo Scicchitano nei panni di due novelli sposi. Ciò che accade durante la prima notte di nozze va ben oltre ciò che ci si potrebbe aspettare, tramutandosi in un viaggio che cerca di interrogare lo spettatore circa la valenza del legame matrimoniale e dei rapporti di coppia in genere.
Presentato durante il Taormina Film Festval 2024, Finché notte non ci separi è tratto dal film di successo Honeymood, di Talya Lavie. Abbiamo chiesto a Francesco Cimpanelli quanto la buona riuscita della pellicola abbia influito sulla realizzazione del film italiano. Il produttore ci ha svelato che il merito dell’arrivo della commedia in sala va a Rai Cinema e nello specifico a Paolo Del Brocco, il quale ha “individuato con la sua grande esperienza un film raffinato e divertente da cui partire. Insieme a Marco Poccioni e Marco Valsania, con i quali abbiamo condiviso un bellissimo percorso, abbiamo quindi cercato gli ingredienti giusti per creare un prodotto popolare ma di qualità, e soprattutto per adattare alla nostra cultura un film molto grazioso ma fortemente permeato dalla cultura del paese di origine in cui è stato girato e concepito“.

Ma cosa significa produrre un film oggi? Quali sono i rischi?
Per come intendo io la produzione, da indipendente, significa quasi sempre partire da un’idea, puntare soprattutto su un buon copione ed applicarlo poi ad un regista e ad un cast adatto. Strada facendo iniziare a sondare l’interesse dei broadcast e cercare di completare il piano finanziario grazie al prezioso supporto dei contributi del Mic o regionali. Ogni film deve possedere in partenza un obiettivo, che sia artistico in termini festivalieri o di ampia diffusione per quanto riguarda film più popolari, cercando di non sacrificare mai la qualità a prescindere dal campo in cui ci muoviamo. Il rischio maggiore risiede nel non centrare nessuno di questi obiettivi, ed avviare una produzione un po’ alla cieca senza una strategia. Chiaramente nessuno possiede la ricetta magica, ma il rischio maggiore è quello di partire senza un disegno ed un’aspirazione distributiva, perché l’obiettivo finale deve sempre essere collegato allo spettatore.

Parlando di tax credit e agevolazioni destinate al cinema, Francesco Cimpanelli sostiene a spada tratta l’importanza di “differenziate le categorie di prodotti e le società di produzione stesse. Risulta evidente, in un panorama dove grossi gruppi esteri stanno acquistando pezzi importanti del nostro cinema, preservare le realtà indipendenti italiane, e fare in modo che non venga annullata la sperimentazione e diminuite le possibilità dei giovani cineasti di entrare in questo mondo. Allo stesso tempo trovo sacrosante alcune migliorie per evitare che vengano fatti film tanto per farli, anche in virtù dei motivi da lei citati, che trovo dannoso nella stessa misura per le categorie citate in precedenza e per tutta la filiera.