Gabriele Muccino e il cast su Gli anni più belli: il tempo è il grande motore di questo film
Gabriele Muccino parla de Gli anni più belli, il film con Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria.
Il 30 gennaio è stato presentato alla stampa, presso il The Space Cinema Moderno di Roma, il nuovo film di Gabriele Muccino Gli anni più belli, seguito dalla conferenza di presentazione a cui hanno preso parte, oltre a Muccino, gli interpreti Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Emma Marrone, Nicoletta Romanoff, Alma Noce, Francesco Centorame, Andrea Pittorino, Elisa Visari e Matteo Del Buono, Paolo Costella, Marco Belardi, Raffaella Leone e Paolo Del Brocco. Di seguito la sinossi ufficiale del film.
Gli anni più belli è la storia di quattro amici Giulio (Pierfrancesco Favino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo, (Kim Rossi Stuart), Riccardo (Claudio Santamaria), raccontata nell’arco di quarant’anni, dal 1980 ad oggi, dall’adolescenza all’età adulta.
Le loro speranze, le loro delusioni, i loro successi e fallimenti sono l’intreccio di una grande storia di amicizia e amore attraverso cui si raccontano anche l’Italia e gli italiani. Un grande
affresco che racconta chi siamo, da dove veniamo e anche dove andranno e chi saranno i nostri figli. È il grande cerchio della vita che si ripete con le stesse dinamiche nonostante sullo sfondo scorrano anni e anche epoche differenti.
Gli anni più belli: il tempo è il grande motore di questo film
Durante la conferenza ha preso subito parola il regista Muccino che ha discusso e parlato dei momenti storici visibili ne Gli anni più belli: “La grande storia è quella che ci definisce. Siamo definiti da quello che la storia ci racconta. La caduta del muro di Berlino aprì una speranza, Mani Pulite portò a un’idea di cambiamento, soprattutto della classe politica. Nelle scelte che ho fatto c’è sempre un’idea di cambiamento, anche negativo, come l’11 settembre, in cui ci siamo sentiti fragili e attaccabili”.
“Questi slanci corrispondono a una continua sfida verso il domani. Tutti pensano che domani sarà un giorno migliore e tutti i personaggi sono proiettati verso un traguardo. Arriverà un momento in cui accetteranno la loro vita e faranno una somma di tutti i cambiamenti attraversati durante il tempo. Il tempo è il grande motore di questo film, ogni scelta comporta un cambio di direzione, che a sua volta porta il nostro destino da una parte o da un’altra. Gli anni più belli sono quelli in cui si sente di avere qualcosa da esplorare e che non sono collegabili a un’età precisa”.
Gli anni più belli è la storia di quattro amici raccontata nell’arco di quarant’anni
Il regista ha poi parlato di ciò che lo ha ispirato affermando che, oltre che aver realizzato un omaggio a C’eravamo tanto amati, il suo film è pieno di tutto quello che ha vissuto sognando di fare cinema: “È l’esplorazione più nobile di quello che il cinema mi ha dato, e dentro c’è tutto: Zavattini, Risi, Scola e Fellini. Quelli che ho realizzato sono omaggi da parte di un regista che è cresciuto ed è diventato quel che è grazie a quei maestri e a quel cinema”.
“Gli anni più belli”, ha continuato il regista, “È decisamente un film sull’amicizia. Il collante è il valore che l’amicizia ha dato come input alle loro esistenze, che sembrano naufragare per gran parte del film, ma che ritornano sempre alle origini”.
Durante la conferenza stampa ha poi parlato Pierfrancesco Favino che ha dichiarato, proseguendo il discorso generazionale di Muccino, di come la sua è una generazione che si è messa ad aspettare di trovare la sua voce: “Abbiamo trovato una voce laica che è riuscita ad avere capacità di creazione e non a caso con l’amicizia centrale. Credo che questa sia una storia che riguarda molte persone, non solo quelle della nostra generazione, che ritroveranno in questa ricerca del cambiamento i propri rapporti umani”
Gli anni più belli è un film sull’amicizia
Claudio Santamaria ha parlato del suo personaggio, Riccardo: «Il mio personaggio a un certo punto è smarrito, cerca una sua identità. Riccardo è un personaggio che non ha mai avuto modo di esprimersi». Anche Kim Rossi Stuart ha parlato del suo personaggio ne Gli anni più belli: “Credo che sia un film che parla molto della visione dell’autore. Il mio personaggio è un adolescente ragazzo e poi un uomo maturo. Apparentemente perdente, per quello che sono i valori sociali, poi in realtà raggiunge un’esistenza piena, bella. Ho amato subito questo personaggio”.
Anche Micaela Ramazzotti ha analizzato e spiegato la natura del suo personaggio, ponendolo in relazione a quello di Stefania Sandrelli in C’eravamo tanto amati: “Il personaggio di Stefania aveva più amor proprio e orgoglio di Gemma. A lei basta un sorriso di un amico o uno sguardo per farle ritrovare il battito vitale. Come attrice mi piace flirtare con i personaggi fragili, amo le donne sbagliate, perché siamo sempre un po’ tutte sbagliate. Sono le eroine quelle che non mi piacciono”.
Gabriele Muccino: “questo è forse il mio film più pacificante”
In seguito anche Emma Marrone ha raccontato la sua prima esperienza come attrice affermando: “Ho accettato questa sfida. Mi sentivo piccola piccola in mezzo a questi titani del cinema italiano, che però mi hanno sorretta e aiutata. Inoltre mi sono approcciata ad Anna di pancia, ho giocato a fare la mamma usando l’immaginazione, pensando a come si sarebbe mossa con il pancione, anche la scena del parto è stata complicata”.
Muccino, infine, si è poi soffermato sul messaggio alla base de Gli anni più belli: “Questo è forse il mio film più pacificante, perché ti suggerisce che la vita va avanti e certi errori possono essere corretti. Io amo tutti i personaggi allo stesso modo e sono tutti una parte di me, Micaela compresa: la parte più contemplativa la interpreta Kim, la mia vena più ambiziosa e corruttibile è interpretata da Favino e la mia paura del fallimento è Claudio. La mia personalità è talmente complessa che può essere suddivisa in personaggi molto diversi”.
Gli anni più belli sarà distribuito a partire dal 13 febbraio da 01 Distribution.