Il filo invisibile: intervista video al regista e al cast del film Netflix [VIDEO]
Intervista video al regista Marco Simon Puccioni e ai protagonisti Filippo Timi, Francesco Scianna e Francesco Gheghi
Il filo invisibile, la nuova commedia Netflix diretta da Marco Simon Puccioni con Filippo Timi, Francesco Scianna e Francesco Gheghi, racconta una famiglia arcobaleno in un momento di crisi dove l’unica certezza è l’amore che la unisce. Il regista ha già raccontato in due documentari, Tutto il resto è nulla e Tuttinsieme, la sua di famiglia arcobaleno, ma questo film parla a tutti:
“Non è un film autobiografico”, ci ha spiegato Puccioni, “io ho preso questa famiglia costruita in modo ancora più particolare rispetto alla mia perché mi aiutava a fare un discorso sulla genitorialità allargata a tutti i tipi di famiglia perché pone le domande: “Cos’è che fa di noi dei genitori? È il legame genetico tra noi e nostro figlio oppure è altro? Le leggi la riconosceranno questa volontà di essere genitori?”
Il film, infatti, racconta le vicende del sedicenne Leone, nato da una madre surrogata per amore dei suoi due papà, Paolo e Simone, che scopre improvvisamente che sono in crisi e sull’orlo della separazione. Per i due genitori insieme alle normali problematiche che tutte le coppie affrontano quando decidono di lasciarsi c’è anche la paura di perdere Leone non avendo entrambi quel legame genetico richiesto dalla legge italiana. Solo uno di loro due è il padre biologico e uno dei due potrebbe veder cancellata la propria identità di genitore nonostante l’amore sconfinato per Leone.
Nella parte di Paolo e Simone in Il filo invisibile troviamo Francesco Scianna e Filippi Timi, una coppia molto affiatata: “È scattato qualcosa di naturale”, ha spiegato Scianna, “non c’erano frizioni, nonostante a un certo punto le scene fossero conflittuali sembravamo da subito una famiglia, una coppia”.
“C’era una confidenza perché entrambi veniamo dal teatro e conosciamo lo stesso linguaggio”, ha continuato Timi, “nella scena dei baci all’inizio c’era un po’ di imbarazzo perché siamo amici, però le labbra quando si sfiorano sono labbra! Me lo porterò nel cuore. È un film “bacioso”, è da vedere perché istiga al bacio!”.
Un film che parla a tutte le famiglie ma che affronta anche dei temi urgenti, delle realtà che molti nella nostra società faticano ancora ad accettare come, appunto, le famiglie arcobaleno, le coppie di fatto. Ma un film può aiutare a sensibilizzare anche la persona più irremovibile e intollerante?
“A me alcuni film mi hanno cambiato un po’ la vita”, ha dichiarato Filippo Timi, “in quel momento mi hanno fatto riflettere, magari in qualcuno guardando questo film si smuoverà qualcosa, magari si farà delle domande sulla figlia, sul figlio, su se stesso”.
“Il mio desiderio è che uno veda il film e dica: “Beh la famiglia è un casino però la voglio fare lo stesso, voglio mettere al mondo un figlio anche se sarà un bordello!””, ha concluso il regista.