Il mostro della cripta: Daniele Misischia e Lillo parlano dell’horror comedy [VIDEO]
Abbiamo intervistato il regista de Il mostro della cripta e Lillo, nel cast dell'horror comedy che punta a valorizzare il territorio italiano ed un genere che non passa mai di moda.
Il mostro della cripta è il nuovo film scritto e prodotto dai Manetti Bros. e diretto da Daniele Misischia, un fanta thriller comico con protagonisti Lillo, Tobia De Angelis e Amanda Campana ambientato tra le colline di Bobbio, in Emilia Romagna. La storia si concentra sulla scoperta di misteriosi e macabri eventi che sconvolgono il piccolo paesino emiliano, eventi che probabilmente sono legati ad un antico mostro che si cela nelle profondità della terra.
Il film esce nelle sale italiane il 12 agosto, distribuito da Vision Distribution e noi di Cinematographe abbiamo avuto la possibilità di intervistare il regista Daniele Misischia e Lillo, che interpreta il fumettista Diego Busirivici, uno dei protagonisti del film, con cui abbiamo discusso riguardo l’estetica e le scelte narrative de Il mostro della cripta.
“Con Il mostro della cripta c’è la volontà di mostrare come certe storie non debbano per forza essere raccontate negli Stati Uniti o in altri Paesi“, esordisce il regista, aggiungendo: “Abbiamo delle bellissime ambientazioni qui in Italia, ne è riprova il fatto che molte produzioni hollywoodiane vengono in piccoli paesi italiani per girare alcune sequenze dei loro film. È importante imporre un certo tipo di film di genere italiano ambientato in Italia“.
Un film innovativo che riesce a mescolare elementi da revival degli anni ’80 a una trama horror che si fonde con il territorio italiano: un mix suggestivo che ha affascinato anche gli stessi interpreti. “Io sono un grande consumatore di questo tipo di film“, ha raccontato Lillo, “quindi mi sono divertito molto a recitare: il divertimento non era legato solo alla sceneggiatura e al modo di girare di Daniele, ma anche a questa mia passione che ho per il genere. Quindi ho pensato di avere anche la fortuna di poter fare finalmente un film che si indirizzasse in quella direzione“.