Il Trono di Spade 6: intervista esclusiva a Liam Cunningham
In occasione dell’uscita della versione Home video de Il Trono di Spade 6 e del cofanetto completo delle prime sei stagioni, l’attore Liam Cunningham – che interpreta Ser Davos nella serie – ha rilasciato un’intervista che Cinematographe riporta qui sotto in esclusiva. Seguendo QUESTO link, troverete tutti i dettagli sul cofanetto speciale, in uscita il 15 marzo.
Come affronta Davos il passaggio dalla quinta alla sesta stagione?
L’epilogo della quinta stagione è stato abbastanza scioccante. La ragione dell’esistenza di Davos nello show è scomparsa con le morti di Stannis e Shireen. Davos è stato allontanato con la forza proprio per permettere che tutto questo accadesse. È un uomo brillante e sospetta che ci sia qualcosa che non va, ma non penserebbe mai che qualcosa di tanto orribile stia davvero per succedere. Trova davvero strano essere inviato a Castle Black, essendo il consigliere di Stannis e quando vede entrare Melisandre nella fortezza, senza dire nulla, capisce che i giochi sono finiti. È un momento enorme per lui. Durante la sua permanenza alla barriera, una parte di lui si concentra nell’aiutare il giovane Lord Comandante, Jon Snow. La sua ragione di essere, però, è ormai scomparsa.
Il Trono di Spade 6: intervista a Liam Cunningham
E nella sesta stagione?
All’inizio sono in una posizione davvero rischiosa. Sono intrappolato a Castle Black. Jon Snow è morto. Melisandre, sua nemica mortale, si trova con lui. È la responsabile della morte di Stannis avendolo convinto a partecipare ad una battaglia troppo grande e, soprattutto, ha fatto bruciare viva l’unica persona che Davos amava, quasi come una figlia: Shireen. In un certo senso, lei è stata una maestra, era brillante, intelligente e lui la rispettava enormemente. Non perché era una principessa, ma perché era questa bambina meravigliosa, nonostante fosse sfigurata. Quando lavori con lei, non lo noti nemmeno perché Kerry [Ingram] è un’attrice davvero fantastica. È vera, onesta nella sua recitazione ed è sempre perfetta. È davvero un’adorabile e elegante giovane donna.
Ora che la loro relazione è finita, guardi a quelle scene con occhi diversi?
Erano davvero una bella coppia. Ricordo Alex Graves mentre descriveva una delle scene, credo fosse nella terza stagione, una nella quale io sedevo con Shireen. Alla fine della scena, disse: “È una delle scene più belle che abbia mai diretto e la cosa divertente è che stamattina ho girato la cosa più disgustosa che abbia mai visto”. Questo è il bello di Il Trono di Spade. È estremo, è una cosa gloriosa.
Il Trono di Spade 6: intervista a Liam Cunningham
Melisandre è tornata. Davos conosce le circostanze della morte di Shireen a questo punto?
Suppone che sia stata presa durante una battaglia. Non conosce i dettagli. La cosa bizzarra è che il pubblico, ovviamente, lo sa e lui no.
Qual è il suo stato dopo la morte di Stannis?
Come sappiamo, non è un tipo ambizioso. Vuole fare la cosa giusta ed è in grado di pensare fuori dagli schemi. Dice le cose come stanno e sa essere molto persuasivo, perché è onesto. I ragazzi scrivono dei dialoghi magnifici per il personaggio. Lui le dice con calma e le persone ascoltano. Stannis è stato portato sulla strada sbagliata da Melisandre e dalla sete di potere. Questo lo ha corrotto e lo ha portato alla morte. Davos, ora si trova in un posto strano, mentalmente. Così strano che lui e Melisandre sono costretti a unirsi per il bene di tutti e due.
Con quanto anticipo ricevi i copioni?
Oh, beh. Tutti ricevono il loro copione prima del primo giorno di riprese. Alcuni guardano solo le parti che li riguardano – non per pigrizia o altro – ma perché adorano lo show così tanto che non vogliono spoiler. Non vogliono sapere cosa succede. Separano le loro pagine dal resto, leggono cosa aspetta il loro personaggio, in modo da capirne la natura.
Lo fai anche tu?
Oh no, io le guardo tutte. Sono scritte in maniera splendida e sono impeccabili quando ci arrivano. Questo perché i ragazzi sono incredibilmente talentuosi e perché viene controllato più volte.
Quando hai scoperto che Jon Snow sarebbe tornato?
Kit [Harington] è stato istruito per bene. Quando è stato accoltellato ci ha detto che sarebbe finita lì. Io non ci credevo e infatti per un paio di volte l’ho quasi convinto a dirmi la verità, ma lui aveva precise istruzioni: non poteva dire nulla a nessuno. Era l’elefante nella stanza. Tutti glielo chiedevano, se avessero voluto scoprirlo non sarebbe stato difficile. Ma non volevano davvero saperlo perché lo show è così bello che non volevano rovinarsi la sorpresa. I giornalisti giocano ed è così che dovrebbe essere. Dobbiamo congratularci con chi ha letto il libro. Hanno avuto tantissime occasioni di rovinare tutto (il red wedding, la battaglia di Blackwater, Ned Stark) e si sono comportati benissimo.
La gente mi chiede: “Perché dovrei guardare lo show? Di cosa parla?” e io gli rispondo sempre: “Non te lo dico” e subito gli mostro i video delle reazioni delle persone al red wedding. Ti dice esattamente perché dovresti guardarlo, perché vale davvero la pena. Non importa chi c’è nel cast, chi l’ha scritto, di cosa diavolo parla. Quello è lo scopo finale di Il Trono di Spade, quel video.
Qual è il momento migliore della sesta stagione?
L’episodio nove, “La battaglia dei bastardi”. Miguel Sapochnik ha diretto l’episodio e la produzione è durata per circa un mese. Dio li benedica. È assolutamente spettacolare. Ci sono centinaia di comparse e viene usato molto CGI. A lavoro terminato credo che ci saranno circa 9000 persone nella battaglia. Davvero straordinario.
C’è stata preparazione fisica?
Le comparse hanno dovuto frequentare un boot camp. Avevamo circa 600 persone a studiare mosse medievali e metodi per tenere le armi nel modo migliore. C’è stato una vera e propria preparazione militare e non ho mai visto una performance più eroica di quella di questi ragazzi che cercavano di tenere tutto insieme.
Dove è stato girato?
Eravamo vicino a Belfast, in una zona che simile ad una vallata. È un ottimo punto, militarmente parlando. Uno spazio aperto, con colline su tre lati, una sorta di ciotola naturale.
Secondo te, perché Davos finora è stato risparmiato?
Molti di questi personaggi, nessuno credeva sarebbero morti e poi è successo. Davos è quel tizio che tutti credono morirà nei prossimo cinque minuti, ma continua a tornare. Non so perché. Ci sono molti personaggi moralmente terribili o che sono assetati di potere, ambiziosi. Nello show serve un personaggio come Davos. Samwell Tarly è uno di questi, Jon Snow, in un certo senso è un po’ così. Servono personaggi che siano moralmente decenti. Spesso gli eroi sono quelli silenziosi e servono perché altrimenti arriviamo all’anarchia. Detto questo, magari sto solo proteggendo il mio lavoro [ride]. Comunque adoro ancora il mio ruolo e sarò molto depresso quando terminerà.