Intervista a Federico Pommier Vincelli: direttore del Molise Cinema
La voglia di riportare in vita il cinema nei piccoli centri, questa la fiamma che, da ben dodici anni or sono, si annida nell’animo di Federico Pommier Vincelli, direttore di Molise Cinema, di cui Cinematographe è media partner. Questa mattina, quando lo abbiamo intervistato, trapelava dalla sua voce un entusiasmo contagioso. Ma cosa spinge un uomo a creare un festival dedicato al cinema indipendente e ai giovani? Cosa lo porta, poi, a scommettere tutto su una regione come il Molise e soprattutto su un paese come Casacalenda (in provincia di Campobasso) che alla creazione di una sala che potesse proiettare un po’ di fantasia sulla parete non ci ha propriamente pensato?
Il forte desiderio di riportare la settima arte nei piccoli centri abitati, tenuti all’oscuro dalla grande industria cinematografica; l’aspirazione di innescare tra la gente la voglia di interessarsi al cinema. Seguendo queste orme il Festival molisano è cresciuto in maniera esponenziale e pian piano ha coinvolto tutte le altri più antiche del cinema e relazionate allo stesso come la musica, la fotografia, il teatro, le arti visive… Perché le espressioni artistiche si contaminano a vicenda, il cosiddetto ‘cinema espanso’. Anche la letteratura ha a che fare con la nostra kermesse, infatti ospiteremo Edoardo Leo: un attore e regista nuovo e valido nel panorama cinematografico, che allieterà gli ospiti con un reading.
Quali saranno le novità della XIII edizione del Molise Cinema?
Intanto il festival si è aperto con Nanni Moretti, che ci ha anche fatto i complimenti per l’organizzazione ed è stato molto carino col nostro pubblico e poi ogni anno cerchiamo di presenatre concorsi nuovi e che mirino a coinvolgere tutte le categorie. Anche quest’anno avremo dei concorsi inerenti i cortometraggi sia italiani che internazionali, molti dei quali arrivano dai festival più importanti di tutto il mondo e vale davvero al pena visionarli, specie per chi è attratto da questa forma di rappresentazione fugace. E poi ci saranno documentari e lungometraggi quali Banana, Vergine Giurata, Cloro e non solo. Ci sarà poi un concorso per opere prime e seconde e a premiare i vincitori sarà proprio il pubblico.
E che tipo di pubblico è quello che segue il Festival?
Direi che si tratta di un pubblico molto trasversale; sopraggiungono famiglie, giovani appassionati, professionisti o semplicemente persone che non sono del settore e vogliono avvicinarsi in modo divertente al cinema.
Investire sulla cultura in una paese del sud: un’impresa tosta?
Abbastanza! I fondi sono pochi ma anche quest0’anno c’è stato chi ci ha sostenuti, abbiamo avuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Molise e dei vari comuni della zona e poi di altre aziende.
Cinematographe ha una sezione dedicata all’incontro tra il cinema e l’enogastronomia. Chi sopraggiunge a Casacalenda in occasione del festival può approfittarne anche per godersi il territorio, giusto?
Ma è chiaro! Il Molise è una terra bellissima e buonissima: si mangia bene, si spende poco, la gente è cordiale e si sta divinamente bene!