Intervista a Gennaro Iaccarino, un attore baciato dal sole
È un sorrentino doc ma vive a Roma da anni. Gennaro Iaccarino, attore preparato e determinato, a 33 anni è pronto per prendere il volo, grazie alla sua preparazione (è diplomato al Teatro Bellini di Napoli) ed alla poliedricità che lo caratterizza. Protagonista maschile del musical Enel Energy Story, ha lavorato negli ultimi anni al Teatro Eliseo ne Le allegre comari di Windsor, con Leo Gullotta e per la regia di Fabio Grossi. Per il cinema, ha recentemente doppiato la voce cantata del Postino Pat e ben presto il suo volto sarà noto ai più, visto il prossimo debutto in tv nell’attesa serie Rai Baciato dal Sole. Scoprite di più nell’intervista che Cinematographe ha realizzato in esclusiva per voi.
Dando un’occhiata al tuo curriculum, emerge una preparazione davvero completa: sai cantare, ballare e hai una grande esperienza in teatro. È quindi il musical la tua vocazione principale?
Mi è capitato in passato. Il musical è un’arte fantastica. Essere un Performer professionista richiede un allenamento costante in tutte e tre le discipline, è un’altra cosa. Io, sì, cerco di allenarmi sia sul canto che sulla danza, ma la mia passione è la recitazione, il cinema.
Come doppiatore, recentemente hai debuttato al cinema prestando la voce al protagonista de Il Postino Pat in versione canora: parlaci di quest’esperienza.
Quando mi hanno chiamato per il provino, sapevo che Max Tortora sarebbe stata la voce originale e che la versione inglese è cantata da Ronan Keating. Volevo quanto meno fare bella figura, ecco. Ho mandato un demo insieme al maestro Gallo Curcio e, appena hanno approvato la voce, ci siamo messi subito all’opera. Sono molto contento del risultato finale, l’ho ascoltata mille volte. Quando sono andato al cinema volevo dire a tutti i bambini. “Hey , lo sapete che sono io quello che canta?!”.
Questa non è stata la tua prima esperienza nel campo del doppiaggio; hai prestato la voce a diversi personaggi de I Simpson, I Griffin e Ha Ha Haires, in onda su Cartoonito . C’è all’orizzonte anche qualche ruolo al di fuori dei cartoons?
Lavoro su tanti programmi, cartoni animati, soprattutto. Qualche mese fa ho prestato la voce cantata a Cesare Borgia nella serie “I Borgia”. La cosa fantastica di quando sono in studio è la tranquillità ed il divertimento che provo nel proporre caratteri, voci, spesso anche ridicole, che vengono immediatamente cassate chiaramente. Porti a casa un lavoro più spontaneo, più originale. Non è sempre facile, ma ci sono momenti durante il lavoro in cui non vorrei essere in nessun altro posto se non lì.
Presto ti vedremo nella serie televisiva Rai Baciato dal Sole, per la regia di Antonello Grimaldi e con la star di Youtube Willwoosh. Della trama si sa ancora poco e nulla, se non che parlerà di un giovane che sfrutta intelligentemente le sue carte per raggiungere il successo grazie ad un talent show. Puoi dirci qualcosa in più sulla storia e sul tuo personaggio?
È una bellissima serie piena di risvolti. È la storia di Elio, un ragazzo talentuoso che si ritrova catapultato in un mondo difficile come la televisione, con tutte le dinamiche, a volte spietate, che ne susseguono. Io sono Diego Randaccio. Un giovane autore televisivo che ama il suo lavoro. Un ottimo amico, un personaggio buono, buffo e disponibile, a tratti timoroso. Ha a cuore Elio, il protagonista, e cerca di stargli vicino come può. Ad un certo punto, mentre giravo, mi sono accorto di quanto questo personaggio fosse costantemente sincero, autentico. E ho pensato che nel mondo reale è un po’ una rarità. Abbiamo sempre tutti un po’ paura che la bontà venga fraintesa e mettiamo su difese inutili. Randaccio non lo farebbe mai. Oh no aspetta, anche lui combina un bel “casotto” ad un certo punto. Niente, siamo spacciati…! (Ride, n.d.r)
Cosa pensi dei talent show? Avresti mai partecipato ad uno?
Certo. Non mi dispiacciono, anzi, se capita li guardo. Penso che possano essere un’occasione. Non “L’occasione”. Bisogna solo stare attenti a non farsi male. Questo è un mestiere strano e se sei bravo a giocare le tue carte anche un talent può essere d’aiuto. La televisione ti dà la notorietà, è vero. Ma esistono tante strade per fare questo lavoro, certo, magari un pochino più lente. Dipende da ciò che vuoi fare. Qualche mese fa mi hanno chiamato per fare il provino per un talent, ad esempio. Stavo girando Baciato dal Sole. Non posso dire che non l’avrei fatto, ma sono contento di essere stato impegnato, così non mi sono posto il problema. L’importante è non snaturarsi. Far sì che il personaggio non superi l’artista.
A questo punto della tua carriera, si direbbe che anche tu sia stato “baciato dal sole”. Avresti qualche consiglio da rivolgere ai giovani che sognano di diventare attori?
Sì, mi sento davvero baciato dal sole. Ai giovani direi: studiate. Anzi, studiamo. È l’unico modo per essere autonomi , per formare il carattere, avere un’opinione , un’identità. Bisogna essere curiosi. È quello che mi ripeto ogni giorno. Bisogna abbattere il mostro della pigrizia.
Hai la fortuna di saper fare molto, se non tutto: hai in mente qualche sfida futura?
Sono sincero. La sfida è farlo meglio. Ho un amore per questo mestiere che mi fa stare sempre sull’attenti. Sono molto critico. Fare l’attore è un mestiere che non smetti mai di imparare.
Che tipo è Gennaro nella vita di tutti i giorni?
Mi dedico molto al mio lavoro. In quello sono abbastanza serio e disciplinato. Penso sempre che potrei fare di più. Ho una voglia di fare assurda. È il primo pensiero al mattino e l’ultimo la sera. Cerco di essere sempre in movimento. Nel tempo libero, teatro, cinema e amici. Amo fare cene, andare in giro per Roma. Sono dieci anni che vivo qui e la bellezza di questa città mi stupisce ogni volta. Ho chiaro cosa non voglio fare. Per tutto il resto cerco di capire come posso ottenerlo. Mi circondo di persone positive, amo ridere. Più di tutto mi piace l’onestà. Non amo dire o sentir dire, “sono fatto così”. Amo i cambiamenti. Le rivoluzioni quotidiane. Mi metto sempre in discussione, a volte troppo. Ogni giorno cerco di conoscermi un po’ di più. Dovremmo ricordarci più spesso di non prenderci troppo sul serio. Io, quando non me lo ricordo, mi salvo pensando che è tutto un gioco. Sono un buon osservatore. Folle quanto basta. Ho fatto spesso scelte non condivise, anche un po’ assurde e illogiche ma questo è il bello di essere liberi. Mio fratello una volta mi disse: ”segui sempre il tuo istinto, altrimenti non capirai gli errori che hai fatto”.
Foto interne di Fiorenza Panke, immagine di copertina di Giacomo Ligi