Intervista a Francesco Mei: il faccia a faccia con Vaas
Nell’ambito dell’industria del doppiaggio, come abbiamo già avuto modo di evidenziare in precedenti articoli, c’è una voce estremamente particolare, quella dedicata al mondo videoludico. I videogiochi, si sa, hanno maglie e confini più ampi, meno definiti. Qui possono prendere vita personaggi eccentrici, malvagi o addirittura psicotici. Nulla, però, sarebbe lo stesso se questi personaggi non fossero accompagnati da grandi voci che sanno “incollarsi” perfettamente al personaggio al punto da renderlo vivo.
È questo il caso di Vaas Montenegro, villan di Far Cry 3, e doppiato in modo magistrale da Francesco Mei. Per questa ragione non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di intervistarlo; e se la distanza geografica ci ha costretti ad un faccia a faccia via Skype, l’intervista ne è uscita ancor più rinforzata da un clima caldo e familiare, in cui siamo abbiamo potuto scoprire molte delle facce nascoste di questa splendida professione.
Una delle cose che più ci ha colpito, di Francesco, è l’incredibile naturalezza e professionalità con cui si approccia al doppiaggio: senza peli sulla lingua ed evidenziando alcune delle problematiche dell’industria, abbiamo toccato alcuni temi caldi, come le urla dei barks di un gioco di guerra: quell’insieme di suoni, frasi stereotipate e ripetitive che appaiono simili tra loro in tutti i giochi, ma che, a detta di Francesco, sono fondamentali per dare lavoro a molti membri del nutrito gruppo di doppiatori italiani.
Venendo poi al pezzo forte, il doppiaggio di Vaas, abbiamo scoperto che Francesco ha avuto modo di conoscere l’attore canadese Michael Mando che ha dato non solo la voce, ma anche volto e movimenti al terribile villan di Far Cry 3. Le difficoltà nate nel riprodurre in italiano la follia di questo personaggio (disegnato esplicitamente su Mando) hanno costituito il nucleo della nostra chiacchierata, assieme ai ricordi legati all’altro personaggio principale doppiato da Francesco Mei: Adam Jensen di Deus Ex: Human Revolution. Ci siamo quindi trovati di fronte a due personaggi completamente diversi, con voci, intenzioni e personalità opposte. Un modo ancor più chiaro di apprezzare le abilità di Francesco.