La vedova Winchester: intervista esclusiva a Helen Mirren
Un personaggio avvolto nel mistero, le conseguenze delle nostre azioni e il concetto stesso di horror: guardate la nostra intervista esclusiva al Premio Oscar Helen Mirren in occasione dell'anteprima italiana di La vedova Winchester
In occasione della anteprima italiana del film La vedova Winchester abbiamo avuto l’occasione di incontrare e di intervistare la divina Dame Helen Mirren. Potete vedere il video integrale del nostro incontro proprio qui sotto.
La vedova Winchester, che l’attrice definisce “non un horror, ma una storia di fantasmi” racconta la vicenda ispirata a fatti reali di Sarah Winchester, la vedova di Oliver Winchester, inventore dell’omonimo fucile a ripetizione. La donna è convinta di essere perseguitata dalle anime uccise dalle armi dell’azienda di famiglia e, avendo suo malgrado tratto profitto dalla morte, ne subisce le conseguenze. Per tenere a bada gli spiriti, imprigionare quelli malvagi e liberare quelli che hanno ancora conti in sospeso sulla Terra, la donna costruisce un’enorme villa, fatta di dedali, scale cieche, porte murate e corridoi che danno sul nulla.
Proprio a causa di questa sua missione, Sarah viene considerata una folle dall’amministrazione dell’azienda Winchester, tanto che assumono lo scettico psichiatra Eric Price (Jason Clarke) per valutare il suo stato mentale e, eventualmente, interdirla.
“Non è un horror, è una storia di fantasmi”, dice Helen Mirren di La vedova Winchester
“Non penso che sia un film horror. È una storia di fantasmi”, ha spiegato Mirren. “Personalmente non amo i film horror. Ma le storie di fantasmi sono una narrazione classica un meccanismo di narrazione che è rimasto per migliaia di anni. Questa è parte integrante dell’esperienza umana”.
La vedova Winchester, ha convinto Helen Mirren a partecipare a un film, d’accordo non horror, ma dai toni decisamente inquietanti. Ad attirarla è stato un insieme di elementi:
Amo lavorare con giovani filmmaker. Il fatto che sia basato su una storia vera, poi, che sia ambientato in una casa che esiste ancora e che potete visitare. Lei è diventata una ricchissima reclusa e la leggenda è stata costruita man mano. Questa è la storia che usiamo noi. Anche la leggenda stessa esisteva al tempo. Mi piaceva che la storia fosse radicata nella realtà.
Ma interpretando una donna in stretto legame con il soprannaturale, qual è l’opinione di Helen Mirren sull’argomento?
Non credo nei fantasmi. Finché non ne vedrò uno non ci crederò. Credo nel potere dell’immaginazione e credo che abbiamo molta strada da fare per scoprire come funziona l’immaginazione umana e il cervello. Sono agnostica in questo senso e aspetto informazioni.
Guardando il film si nota che moltissima dell’attenzione è concentrata proprio sulla casa di Sarah Winchester. “Ho visitato la casa ed è straordinaria”, ha spiegato Helen Mirren. “Ti perdi appena entri. Allo stesso tempo è anche molto dolce. Sarah era una donna minuta e questo si vede: sembra una casa delle bambole”.
Helen Mirren su La vedova Winchester, Paolo Virzì e il movimento #MeToo
Un elemento importante del film sono ovviamente le armi. La vedova Winchester deve affrontare le conseguenze dell’invenzione del marito e, al giorno d’oggi, “tutti dovremmo sentirci responsabili”:
Ogni paese ha una cultura sulle armi. Non vedo una via d’uscita in America. Nel mondo, in molti paesi, traggono molto profitto nella vendita di armi. Dovremmo essere tutti coscienti della nostra responsabilità. Una delle ragioni per cui volevo fare il film è che dobbiamo prenderci questa responsabilità. Lo penso ogni volta che succede una disgrazia causata dalle armi, come una sparatoria o un attentato.
I film sono una cosa meravigliosa. Possono intrattenere e essere educativi, informativi. Può esser pura arte e puro intrattenimento. Questo film è intrattenimento. Questo film serve per spaventare e intrattenere. Se riusciamo comunque a mantenere un certo livello di pensiero è buono, ma ci sono altri film che hanno il compito di far pensare. Lo scopo di questo film è far divertire tanto le persone al cinema (e spaventarle!).
Recentemente Helen Mirren è apparsa nel film Ella & John – The Leisure Seeker di Paolo Virzì ed è un film di cui va “profondamente fiera”, nonostante non sia stato preso in considerazione per la season award americana. “Il timing dell’uscita è molto rilevante nel business delle nomination. Abbiamo deciso di farlo uscire a marzo negli Stati uniti e smette di essere rilevante per la Academy. Ho adorato lavorare con Paolo, ma lavori per lavorare, non per i premi”.
Nell’ultimo periodo, in seguito alla comparsa del movimento #MeeToo, è riemersa una vecchia intervista di Helen Mirren con Michael Parkinson, nella quale si difende dall’eccessivo sessismo del giornalista che le chiede come possa diventare un’attrice seria, pur essendo una donna prosperosa. Eppure, qualcosa sta cambiando:
La domanda è: perché il cambiamento è stato così lento? Ci vuole un cambiamento di cultura e quello avviene lentamente. Ci vuole un’intera generazione perché accada. Basta guardare le cose con uno sguardo più ampio: dov’erano le donne ai tempi della prima guerra mondiale e dove sono ora. Il cambiamento è enorme. Questo è un momento vulcanico. Che sta bruciando attraverso la cultura. Ci vorranno molti anni. Il vulcano ha eruttato e il magma si sta spargendo, meglio che ti sposti se non vuoi che ti colpisca.