Kostas: il cast e la regista spiegano il grande problema della fiction Rai
Il nostro incontro con Stefano Fresi, Francesca Inaudi e la regista di Kostas, su Rai 1 dal 12 settembre 2024.
Kostas è la fiction Rai tratta dai primi tre libri dello scrittore armeno-greco Petros Markarīs Ultime dalla Notte, Difesa a Zona, e Si è suicidato il Che. Stefano Fresi interpreta il protagonista, il commissario di polizia Kostas Charitos, che lavora in questa Atene bellissima ma caotica, in cui sta per esplodere la crisi economica del 2009. Al suo fianco, nel cast, c’è Francesca Inaudi, che veste i panni della moglie Adriana, una donna moderna ma con grande voglia di emancipazione. Il rapporto tra i due è uno dei temi di Kostas: sposati da molti anni, il legame si fonda su schermaglie amorose divertenti, frutto di un matrimonio consolidato nel tempo.
Noi di Cinematographe.it abbiamo incontrato la regista Milena Cocozza e i due attori protagonisti della fiction, in onda dal 12 settembre 2024 su Rai 1.
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Kostas: la regista Milena Cocozza e quel problema nella trasposizione
La regista Milena Cocozza ha parlato del problema principale nel trasportare Kostas in tv. Essendo la storia ambientata in Grecia, come poter lavorare con attori italiani? “Era necessario tenere la storia nel suo posto di origine”, ha spiegato. “I romanzi di Markarīs sono strettamente legati alla storia della Grecia e alla città stessa di Atene, che è vera protagonista.” Altra problematica era il periodo in cui è ambientata la storia. I romanzi pongono gli eventi nel 1995, mentre la fiction Rai si sposta qualche decennio più avanti, ossia nel 2009, l’anno in cui inizia la grande crisi economica in Grecia. Ovviamente è stato necessario lavorare anche sui personaggi, poiché essi “avevano una struttura legata al passato della Grecia. Ad esempio Kostas era stato lui stesso, durante la dittatura dei colonnelli, un gendarme attivo.” Nella fiction, questa caratteristica è stata attribuita al padre, con cui il commissario di polizia ha un rapporto turbolento.
“Un’altra piccola rivoluzione è stata quella di ringiovanire un po’ questi personaggi per renderli un pochino più vicini a noi”, ha proseguito la regista. “Volevamo portare anche delle istanze legate alla figura della donna e dell’emancipazione femminile.” In questo processo, gli autori si sono sempre relazionati con l’autore. “Essendo anche sceneggiatore ci ha lasciato una grande libertà. Ha sempre detto che le trasposizioni non sono romanzi, quindi ha accolto con grande disponibilità le nostre proposte.”
Kostas, Francesca Inaudi: “Adriana non cerca emancipazione o riscatto, ma una crescita personale”
La parola è poi passata ai due protagonisti di Kostas. Francesca Inaudi ha parlato del suo personaggio, la moglie Adriana. “La difficoltà più grande è stata quella di portare la modernità: come si valorizza una donna normale e anche un po’ dimessa? Come si dà valore a quello che fa nella sua quotidianità elevandola non a moglie di Kostas, ma Adriana Charitos.” Marito e moglie funzionano perché “c’è un equlibrio tra i due poli”. La risposta è stata immediata, come ha spiegato l’attrice. “Non si tratta di emancipazione o riscatto, ma è desiderio di crescita personale che arriva a un certo punto della vita quando hai realizzato delle cose che fanno parte dei tuoi desideri, di quello che costruiusci per la tua felicità, e arrivi a un punto in cui chiedi: e ora come faccio per avere qualcosa in più che arricchisca la mia giornata? Non è dare un senso perché sono dipendente da quest’uomo, ma qual è la chiave nella quale posso ulteriormente realizzarmi? Ci sono donne che sognano e desiderano sposarsi, avere figli e fare le casalinghe. Ma non vuol dire che sono meno realizzate di quelle che fanno cose eclatanti. Una relazione funziona per l’equilibrio tra i due partecipanti nella relazione.”
Kostas, Stefano Fresi: “Se c’è la possibilità, perché non parlare di problematiche sociali?”
Stefano Fresi ha parlato del suo personaggio, il commissario di polizia Kostas Charitos. L’attore ha spiegato come, nel plasmarlo, siano entrati in gioco dei tratti della sua personalità: “Per ammorbidire un po’ il Kostas dei romanzi. Per il resto è stato un gioco di equilibri: da una parte sono felice di averlo ammorbidito, dall’altra sono contento di aver incontrato la sua durezza.”
L’attore ha anche parlato dell’importanza di raccontare le tematiche sociali. “La fiction deve soprattutto intrattenere, ma se c’è l’occasione di raccontare alcune cose relative alle problematiche del momento, perché non metterle in atto?” Tra queste, Fresi ha posto l’attenzione sul rapporto che si crea tra Kostas e la giovane segretaria Klio, bella e molto intelligente: “Tutti notano Klio per la sua bellezza, tranne Charitos che riconosce in lei la sua professionalità e il grandissimo poliziotto che c’è in lei e fa di tutto affinché venga trattata come tale. Ed è un modo di parlare del rapporto giusto che dovrebbe esserci sul luogo di lavoro in cui la sessualità conta poco, ma c’entra solo la competenza.” Tra le altre tematiche affrontate in Kostas c’è anche quella dell’immigrazione: “Molto spesso succede che si tende a far sedere la notizia sulla nazionalità del delinquente. Dire ‘Questa cosa l’ha fatta un tunisino’, getta l’ombra sulla Tunisia. Non credo che portiamo niente sul punto di vista del giudizio o nei confronti dei migranti. Non credo sia compito nostro.”