Leonardo: il cast parla della serie TV Rai, tra giallo, arte e omosessualità
Leonardo è la nuova serie TV Rai Fiction, in collaborazione con France Télévisions. Un grande progetto che esplora vita e misteri dell'artista rinascimentale.
Raccontare il genio italiano in soli otto episodi. La sfida di Leonardo segna un nuovo passo nella saga rinascimentale firmata Rai Fiction. Dopo l’ottimo successo della trilogia Medici, torniamo a Firenze per esplorare la nascita dell’artista dai mille misteri.
In prima visione per quattro serate, dal 23 marzo su Rai1 e Rai Play, Leonardo è un esperimento produttivo dall’ampio budget, 30 milioni, e dalle precise ambizioni internazionali. Un cast d’eccezione, guidato da Aidan Turner nel ruolo dell’artista fiorentino, Matilda De Angelis, Freddie Highmore e Giancarlo Giannini costella una sceneggiatura complessa che intreccia finzione, mistero e fantasia.
Novità è poi l’impegno produttivo, che vede in gioco per la prima volta l’alleanza europea intrapresa da Rai Fiction e France Télévisions. I broadcaster pubblici fanno asse e mettono al centro temi, tradizioni e grande qualità. A co-produrre e distribuire in tutto il mondo è poi anche Sony Pictures Television, attratta da un progetto dal sicuro risultato. D’altronde, il rinascimento è un brand e Leonardo è un prodotto sempreverde.
Leonardo – la serie TV Rai su Leonardo da Vinci è un giallo rinascimentale
Leonardo Da Vinci e la sua opera. Opera d’arte e opera d’ingegno, ma anche opera di vita. Eppure, è proprio su quest’ultima che si accumulano incertezze. Avvolta nel dubbio e nell’enigma, la serie TV Leonardo si propone di raccontarne stralci e vicende cercando la verità umana prima di quella storica.
“Non facciamo documentari” ha ribadito Luca Bernabei, Amministratore Delegato di Lux Vide. Raccontare un’avventura, con il romanticismo e il mistero, è il vero centro di Leonardo. Tutto vero e tutto falso, ma a chi importa. “Nemmeno di Dante sappiamo nulla, Dante è Dante” ha schernito Giannini, che interpreta il maestro di Leonardo, Verrocchio. “Raccontiamo delle favole”, ha concluso. Questa però ha il sapore del giallo. L’inizio di Leonardo imposta infatti un’indagine: davvero il grande artista di Firenze si è macchiato dell’omicidio di una donna?
Per rispondere, Leonardo si muove su due tempi. Prima il giovane artista, alle prese con le opere di gioventù e i primi demoni. Poi, in un montaggio alternato che cambia colori e luoghi (da Firenze a Milano), il Leonardo sotto processo per omicidio. A seguire le indagini è Stefano Giraldi, nel volto di Freddie Highmore.
Ma il detective rinascimentale è un amico o un nemico?
“Una delle cose che mi piacciono di più del mio personaggio è che sta cercando di capire se Leonardo si è macchiato di una colpa o no. È un personaggio che vuole conoscere la verità. Non tende a prevaricare per estorcere una versione, ha a cuore la verità. Anche il pubblico farà lo stesso, cercando di capire chi è l’essere umano dietro all’artista”.
L’amore per l’arte e non solo nella fiction con Matilda De Angelis
Al centro del nuovo Leonardo da Vinci c’è un grande amore, anzi due: l’arte e Caterina da Cremona. “Questa serie è anche l’arte vista da vicina, gli straordinari disegni, e poi un amore vero, come una corda testa”, racconta lo sceneggiatore Frank Spotnitz.
Ogni episodio sviluppa il rapporto con Caterina da Cremona, interpretata da Matilda De Angelis. La figura storica è attestata, grazie ad alcune lettere che ci confermano il rapporto tra l’artista e la modella. “Caterina può essere il simbolo della bellezza per Leonardo”, riflette Matilda De Angelis. “Trovo interessante che Caterina fosse anche il nome della madre di Leonardo”.
La bellezza, dunque, attraverso un rapporto d’amore giocato su un sentimento puro e sincero. Il tutto nello specchio dell’arte e delle opere. In Leonardo “ogni episodio ruota anche attorno a un capolavoro dell’arte” hanno confermato con orgoglio la coppia di sceneggiatori Frank Spotnitz e Stephen Thomson.
“Sono dipinti scelti secondo i conflitti che Leonardo ha dovuto affrontare per realizzarle. Le opere d’arte sono la colonna vertebrale della serie”
Leonardo è la prima grande serie di un’alleanza europea
Maria Pia Ammirati lo chiama “grande evento” e ne sottolinea la rivoluzione. Leonardo è infatti la prima serie che vede al lavoro l’alleanza tra broadcaster europei.
“L’alleanza nasce dall’importanza che ha oggi il sistema fiction”. L’obiettivo rimane tenere salda l’identità europea sulla base di una cultura comune. In futuro l’asse comprenderà anche produzioni in collaborazione con la Germania.
Fa eco Luca Bernabei, sottolineando come attraverso Sony Pictures sia entrata anche Amazon UK. “La dimostrazione che se si vuole fare un grande progetto si può collaborare tra broadcaster pubblici, distributori, produttori di vario genere”, perché quando si racconta qualcosa di importante si può essere in tanti e “il genio di Leonardo possiamo renderlo di nuovo universale”.
Leonardo: una storia vera?
Rispetto ai fatti storici Leonardo si pone di traverso, cercando il giusto equilibrio. Molto del lavoro di ricerca parte da documenti e confronto con gli esperti. Thomspon ha confermato che gran parte di quello che accade nella serie “è sicuramente vero ed emerge dagli elementi biografici”, ma la sfida risiedeva “nei fatti misteriosi”.
Spotnitz prosegue riferendo la bellezza di raccontare “qualche cosa di vero malgrado gli elementi di finzione”. Soprattutto perché “c’è una qualità di macchina del tempo in queste serie ,che ci fanno sembrare questi personaggi come persone che potrebbero vivere oggi”.
Importante però è affidarsi al racconto, sospendendo ogni giudizio storico. Matilda De Angelis invita così a notare come il conflitto sia immediato dal momento che qui “Leonardo parla inglese, ed è una cosa assurda se volgiamo”. Ma “il punto forse non è quello”.
“E poi la lingua inglese per me è liberatoria”, prosegue l’attrice, la quale anche a causa della pandemia non si è potuta ridoppiare e nella versione italiana presenta la voce di Myriam Catania.
Rai Fiction e la saga rinascimentale sull’autore della Gioconda
Dopo l’ottimo successo della saga Medici, Leonardo si propone come “punta di diamande”, dice Luca Bernabei. Anche perché “Leonardo lancia un messaggio di rinascita per il periodo che stiamo vivendo”. La ricerca di un perfezione continua è un invito a non fermarsi mai, a cercare nell’ingegno e nella ragione le risposte all’imprevedibilità della vita.
“La Gioconda è un capolavoro che Leonardo riteneva imperfetto, per questo è finita in Francia. Voleva finire questo suo quadro, non l’ha mai consegnato ai suoi legittimi proprietari, a coloro che glielo avevano commissionato. C’è una voglia di perfezione in lui che lo rende straordinario. Il virus chiude il nostro orizzonte, Leonardo con la sua personalità ci spinge a guardare oltre. La sua storia è un esortazione a credere nell’essere umano, per guardare oltre gli ostacoli insormontabili”
L’omosessualità di Leonardo
Leonardo è una novità anche per le scelte, precise e mai dubbie, che prende. Leonardo nella serie è dichiaratamente omosessuale. Ma perché è importante raccontare quest’aspetto della vita dell’artista? Gli sceneggiatori hanno attinto a numerose fonti, giungendo a conclusione che fosse reale il fatto che avesse intrattenuto rapporti intenzionali con degli uomini. “Secondo noi l’obbligo di verità nel ritrarre l’artista e l’uomo comprendeva questo aspetto della sua vita”.
Inoltre, l’omosessualità di Leonardo cambia del tutto il rapporto d’amore con Caterina da Cremona, la quale diventa simbolo di una dimensione affettiva sentita e travolgente.