Lo strangolatore di Boston: per Keira Knightley è un “racconto femminista”. Cosa pensa il resto del cast?
Il cast de Lo strangolatore di Boston e il regista Matt Ruskin si sono soffermati nel racconto della genesi della storia, da un punto di vista inusuale. Il film debutterà su Disney+ il 17 marzo.
Dopo ben 25 anni, dall’uscita de Lo strangolatore di Boston con protagonisti Tony Curtis ed Henry Fonda, stiamo per assistere a una nuova versione di uno dei casi più orribili della storia, raccontato però, stavolta, da un inedito punto di vista. Al contrario del suo predecessore, che ci mostrava la serie di omicidi e la ricerca del presunto colpevole dalla prospettiva dei due detective incaricati di seguire il caso, Lo strangolatore di Boston diretto da Matt Ruskin si concentra sul punto di vista femminile, in particolar modo quello di Loretta McLaughlin e Jean Cole, due giornaliste del Boston Record American in cerca di giustizia. Le due protagoniste del film in uscita su Disney+ il 17 marzo sono interpretate rispettivamente da Keira Knightley e Carrie Coon che riescono con tenacia a offrire un ritratto realista e caparbio delle donne realmente esistite, il cui contributo alla risoluzione del delitto è stato rivelato solo adesso, a distanza di decenni.
Il film diretto da Matt Ruskin presenta una storia che conosciamo già, ma al tempo stesso la osserviamo e la seguiamo come se ne avessimo sentito parlare per la prima volta. Ambientato, naturalmente, negli anni ’60, il film rispecchia la società dell’epoca: un mondo per lo più maschilista, in cui le donne venivano maggiormente rilegate a un ambiente casalingo. Le due reporter del Record American possono essere considerate, per certi aspetti, delle pioniere per ciò che hanno rivendicato e per come si sono imposte in un mondo prettamente dominato da uomini, cercando di conciliare la loro vita privata con la loro vita professionale, pur trovando innumerevoli ostacoli lungo il loro percorso. Non è un caso che fino ad oggi non si sia mai sentito parlare di Loretta McLaughlin e Jean Cole, anche se senza di loro probabilmente non avremmo mai conosciuto realmente la serie di omicidi che hanno tormentato Boston in quegli anni.
Lo strangolatore di Boston: giustizia alle due reporter tenute nascoste fino a ora da un mondo maschilista
Nel corso della conferenza stampa, a cui hanno preso parte il cast e il regista Matt Ruskin, il tema prevalente è stato proprio l’importanza di aver rivelato l’identità delle due donne che hanno puntato i riflettori sul serial killer. Da anni Matt Ruskin pensava di voler creare qualcosa relativo allo strangolatore di Boston, considerando che ne ha sempre sentito parlare, essendo cresciuto a Boston, ma non ne ha mai avuto una conoscenza approfondita: “Ho sempre sentito parlare dello strangolatore di Boston, ma non sapevo davvero nulla sul caso. E poi, qualche anno fa, ho iniziato a leggere tutto quello che ho potuto, scoprendo questo incredibile e misterioso omicidio stratificato, pieno di colpi di scena. Sono stato totalmente catturato dal caso, considerando che si trattava di una vera storia sulla città. Quando ho scoperto queste due reporter, Loretta McLaughing e Jean Cole, sono giunto alla conclusione che erano le prime reporter ad aver collegato gli omicidi. In realtà, sono state proprio loro a dare allo strangolatore di Boston il suo nome, durante le loro indagini. Ho pensato che questa prospettiva della storia potesse essere un modo davvero convincente per rivisitare questo caso.”
Leggi anche Lo strangolatore di Boston: il trailer del film Disney+ con Keira Knightley
È stata proprio questa versione della storia a spingere Keira Knightley ad accettare la parte: “Ho sempre sentito parlare dello strangolatore di Boston, ma non sapevo nulla nel dettaglio. Ho accettato proprio per la meravigliosa sceneggiatura che mi ha proposto Matt. Penso che sia un modo davvero interessante di raccontare una storia di un serial killer, ma dal punto di vista di due giornaliste donne. Mi ha attirato il fatto che molte persone non sanno tutt’ora che sono state due giornaliste a rivelare il caso, le stesse che in un certo senso sono state ampiamente cancellate dalla storia di questo caso“.
Anche l’interprete di Jean Cole, Carrie Coon, si è soffermata su questo aspetto: “Queste donne sono state fondamentali per risolvere il caso, obbligando anche le forze dell’ordine a condivide informazioni. E, nonostante ciò, i loro nomi non sono mai stati menzionati in associazione al caso. È stato davvero scioccante per me. Poi la loro storia, di come sono diventate giornaliste, è davvero interessante e anche emozionante. Non ho avuto dubbi nell’accettare la parte quando mi è stata proposta da Matt, perché ho subito visto che il suo interesse in questa storia era femminista, era davvero interessato a rivelare che queste donne sono state cancellate dalla storia.“
La genesi de Lo strangolatore di Boston. Matt Ruskin e Keira Knightley sull’importanza dell’operato di Loretta e Jean
Essendo state cancellate dalla storia, c’erano davvero poche informazioni reperibili su Loretta McLaughlin e Jean Cole. “Sono stato immediatamente conquistato dalle storie di Loretta e Jean, ma c’erano poche info a disposizione su di loro. Ho letto il necrologio di Jean Cole, dove menzionava che aveva due figlie. Le ho cercate e una di loro aveva un profilo Facebook, in cui aveva una fotografia in cui abbracciava una mia vecchia amica. Così l’ho chiamata, chiedendole come mai conoscesse quella donna. Alla fine è venuto fuori che quella era sua madre e Jean Cole era sua nonna, quindi mi ha presentato entrambe le famiglie.“
La Knightley ha puntualizzato ancora una volta l’importanza dell’operato delle due donne: “Per me l’intero film è una vera e propria canzone d’amore alle giornaliste donne investigative. Evidenzia veramente quanto sia importante avere le donne in una posizione di potere nella narrazione. Loro stesse hanno detto: “Questa è una storia importante. Queste sono informazioni che devono essere pubbliche per potere tenere al sicuro le donne di Boston”. E penso che, in gran parte, sia stato un storia che, fino a quel momento, era stata ignorata dal sistema maschile. Non so se i loro colleghi maschi abbiano appreso a pieno l’importanza del loro contributo. Quindi penso che sia meraviglioso essere parte di qualcosa che sta davvero evidenziando come sia importante avere quante più brave giornaliste possibili per la sicurezza delle nostre comunità.”
Ricollegandosi a quanto detto dalla Knightley, un altro personaggio importante nel film è sicuramente il caporedattore del Record American, interpretato da Chris Cooper, che inizialmente non vuole affidare un caso di cronaca nera a Loretta, fino a quel momento incaricata di articoli di lifestyle: “Jack non era troppo interessato a questi omicidi e bisogna precisare che c’era una situazione di completo imbarazzo nei confronti della Polizia di Boston, perché sembrava che anche a loro non importassero molto. All’inizio lui dice a Loretta che quegli omicidi non contavano nulla e Loretta gli risponde che quelle vittime erano le stesse che leggevano il suo giornale, la classe operaia. Penso che quello sia stato il momento in cui Jack ha capito, è stato un campanello d’allarme per lui”.